Scuola, ecco la nuova abilitazione per gli insegnanti di medie e superiori: 51mila posti in palio

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci il sole 24 ore

Un Dm del Mur ripartisce le disponibilità dei corsi per ottenere i 60 crediti

Dopo un’attesa lunga quasi due anni la nuova abilitazione per diventare insegnanti alle scuole medie e superiori è veramente pronta a debuttare. Per l’anno accademico 2023/24 sono complessivamente 51.753 i posti disponibili per i nuovi percorsi previsti dal Dl 36 del 2022, che, in attuazione del Pnrr, ha introdotto l’obbligo di possedere 60 crediti universitari o accademici (Cfu se erogati dagli atenei, Cfa se gestiti dalle Afam, ndr) in abbinata alla laurea se ci si vuole abilitare in una classe di concorso per poi tentare la strada della cattedra.

Il numero finale delle disponibilità offerte da atenei e Afam, e per la prima volta legato al fabbisogno di docenti stabilito dal ministero dell’Istruzione e del merito, è contenuto in un decreto della titolare del Mur, Anna Maria Bernini. Che, con un altro Dm, ha definito anche la quota di posti riservata, del 45%, a favore dei precari che hanno svolto tre anni di insegnamento (anche non continuativi) nei cinque anni precedenti e a coloro che hanno partecipato alla selezione straordinaria introdotta dal Dl 73/2021. Nell’ambito di questa quota il 5% è destinato ai titolari di contratti di docenza nei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni.

Come abbiamo più volte raccontato su queste pagine, potranno iscriversi ai corsi e cercare di ottenere i 60 Cfu/Cfa i laureati magistrali, gli iscritti a un corso magistrale o a ciclo unico (purché abbiano già sostenuto esami pari a 180 crediti). Sono previsti 20 Cfu di tirocinio diretto e indiretto (per ogni credito serve un impegno in presenza di almeno 12 ore). Ottenuti i crediti (nel decreto Pa-bis è stata prevista una norma che consentirà nei primi due anni di ottenere fino a metà dei Cfu online, ndr) si dovrà superare una prova finale che consiste in uno scritto e in una lezione simulata di 45 minuti in cui si progetta un’attività didattica innovativa.

Il decreto a firma Bernini disciplina anche i casi in cui occorra conseguire 30 Cfu o 36 Cfu. Nella prima ipotesi rientrano: i precari con tre anni di supplenza negli ultimi cinque, chi ha superato il concorso a cattedra straordinario (ma non sono abilitati) e coloro i quali, fino al 31 dicembre 2024, possono partecipare alla selezione avendo già acquisito 30 Cfu. L’altra fattispecie citata, anche qui fino al termine del 2024, riguarda chi è in possesso dei 24 Cfu vecchio ordinamento, e deve quindi ora completarli con i restanti 36. Chi è già abilitato su altra classe di concorso o sul sostegno può conseguire, fermo restando il possesso del titolo, un’altra abilitazione acquisendo 30 Cfu.

I costi per arrivare a 60 Cfu sono fissati in 2.500 euro, per gli studenti iscritti e per chi ha già i precedenti 24 Cfu si scende a 2mila euro.

Ciascun candidato può presentare domanda di partecipazione per percorsi relativi alla medesima classe di concorso in una sola istituzione. Per accedere alla prova finale è richiesta una percentuale minima di presenza alle attività formative pari al 70% per ciascuna attività. Per il 2023/24 è consentita la frequenza contemporanea di questi percorsi con l’ottavo ciclo di specializzazione sul sostegno (compatibilmente con frequenza e calendarizzazione delle attività) che si concluderà entro il 30 giugno 2024.

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