Roma, uno studente su tre lascia la scuola: in media a 15 anni

di Chiara Ferrara, il Sussidiario

Uno studio di Save the Children rivela che a Roma uno studente su tre lascia la scuola intorno ai 15 anni, soprattutto in periferia.

 

Una indagine di Save the Children evidenzia che a Roma uno studente su tre lascia la scuola prima di avere completato il percorso di istruzione che porta al diploma. In media ciò avviene a 15 anni. Il fenomeno della dispersione scolastica e della conseguente povertà educativa è allarmante, anche perché si riversa nel mondo del lavoro. La situazione, come riportato da Il Tempo, è più preoccupante nelle periferie che nel centro. Tor Bella MonacaAcilia Idroscalo in particolare detengono il terribile record.

L’indagine “Fare Spazio alla Crescita 2023” in particolare punta i riflettori sul Minucipio VI, dove ben il 46,4% della popolazione è in possesso della sola licenza media. La media comunale si attesta invece al 35,4%. Non è un caso in tal senso che la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che è senza occupazione si attesta al 40%. La mancanza di competenze insomma è determinante. E non si tratta purtroppo dell’unica area con valori allarmanti: seguono questa linea anche i Municipi IV, V, X, XIII, XIV e XV.

I fattori che portano all’abbandono della scuola: il fenomeno 

I fattori sociali che portano gli studenti a lasciare la scuola anzitempo sono diversi. Lo studio dimostra che in alcune zone la pandemia di Covid-19 e la crisi economica hanno peggiorato il fenomeno. In molti casi infatti si abbandona il percorso di istruzione per immergersi nel mondo del lavoro, ma ciò alla fine non avviene proprio per mancanza di competenze soddisfacenti. È per questo motivo che si sta cercando di promuovere dei progetti di recupero.

I modi per riportare gli alunni nelle scuole possono essere diversi: tra questi l’abbattimento dei costi dei libri scolastici e l’inserimento di corsi specifici soprattutto per gli stranieri, che spesso arrivano in aula senza comprendere né tantomeno parlare l’italiano. È per questo motivo che le aperture straordinarie si rivelano fondamentali.

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