Piano Estate, adesione volontaria entro il 24 maggio

Piano Estate, informativa al Ministero: adesione (volontaria) da parte delle scuole entro il 24 maggio.

 

Si è svolto oggi, 17 aprile, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito l’incontro di informativa sul Piano Scuola Estate 2023/2024 e 2024/2025.

Si tratta del Piano, approvato con D.M. 11 aprile 2024, prot. n. 72, che con uno stanziamento di 400 milioni di euro prevede il potenziamento delle competenze, per l’inclusione e la socialità nel periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione ha spiegato che la presentazione e la gestione dei progetti avverranno tramite un’apposita piattaforma, denominata SIF 2127. L’adesione delle scuole è libera.

Ci sarà tempo fino al 24 maggio per inoltrare le candidature.

Le scuole potranno operare da sole oppure in rete con altre scuole, in sinergia con i Comuni o associazioni locali, stipulando accordi con Università e aziende del terzo settore. I progetti potranno riguardare potranno il potenziamento delle competenze di lingua straniera, di cittadinanza consapevole, di orientamento, o ancora l’ambito motorio, musicale, coreutico, artistico-espressivo.

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Gli interventi potranno essere realizzati anche tramite il coinvolgimento di varie figure: oltre al docente formatore e al tutor d’aula, si possono eventualmente coinvolgere operatori del Terzo Settore incaricati, ad esempio, di fornire il servizio mensa e il servizio trasporti.

Per la realizzazione dei progetti – ha precisato l’Amministrazione – non sarà richiesto alcun contributo alle famiglie.

Le considerazioni dell’ANP

L’ANP ha ribadito le gravi difficoltà delle scuole e dei colleghi nella gestione di tutti questi finanziamenti, evidenziando i seguenti aspetti problematici:

  1. Il carico di lavoro al momento gravante sulle segreterie, spesso prive di DSGA e sguarnite di personale amministrativo adeguatamente formato e in numero sufficiente a far fronte agli innumerevoli impegni previsti. Registriamo, infatti, l’accavallarsi sempre più frenetico di azioni, interventi, finanziamenti non sempre armonizzati e coordinati tra loro. In particolare, gli investimenti del PNRR stanno già costringendo i dirigenti e tutto il personale scolastico a un surplus di lavoro che non fa oggettivamente intravedere la possibilità di farsi carico di ulteriori progettazioni. Manca, anche questa volta, una valutazione dei carichi di lavoro che questo nuovo impegno comporterà per i colleghi dirigenti e per il personale tutto 
  2. Le tempistiche sempre più strette e vincolanti. In un momento cruciale come quello della conclusione dell’anno scolastico già si concentrano le attività ordinarie di valutazione finale degli apprendimenti, degli esami di Stato e di idoneità, di certificazione delle competenze, di aggiornamento delle graduatorie del personale, di definizione degli organici ecc. A esse si sono aggiunti gli oneri della gestione delle risorse del PNRR, con procedure e tempistiche cogenti, nonché la concomitanza del concorso a cattedra straordinario che vedrà, per molte settimane, tanti colleghi impegnati in qualità di presidenti di commissione per lo svolgimento delle prove orali. Rispetto a tutto ciò il Piano Estate, pur lodevole negli intenti, rischia di essere percepito come l’ennesima incombenza cui dover far fronte e, di conseguenza di diventare un’occasione sprecata là dove le scuole e i dirigenti decidessero, comprensibilmente, di fare un passo indietro rinunciando a candidarsi 
  3. La comunicazione intempestiva. Un intervento del genere va a incrociarsi e accavallarsi, come abbiamo più volte rimarcato durante l’incontro, con le ordinarie incombenze di fine anno e con la complessa gestione del PNRR. Esso, quindi, avrebbe potuto e dovuto essere coordinato e comunicato in modi e tempi più congrui. Adesso, a un mese dall’annunciata scadenza, anche trovare le risorse professionali e i tempi utili per formulare una progettazione rischia di diventare un compito irrealizzabile. L’Amministrazione deve comprendere che questo non è il modo migliore per coinvolgere le scuole nella pianificazione degli interventi e che anche l’interlocuzione con i colleghi, di cui ci facciamo portavoce e tramite, necessita di strategie comunicative più rispettose e attente alle esigenze reali. 
  4. La complessità delle procedure e le difficoltà di utilizzo di una piattaforma poco ergonomica e poco intuitiva. 

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