SECONDA FASCIA GPS: ASSUNZIONI

La matematica non è un’opinione e i numeri non mentono: se non si introduce la possibilità di utilizzare le seconde fasce delle graduatorie GPS, anche quest’anno non si riuscirà a coprire il contingente disponibile per le assunzioni a tempo indeterminato.

Si fa presto a fare i calcoli, lo scorso anno sulle 85.000 circa assunzioni rese disponibili dal MEF, ne sono state effettuate poco meno di 30.000 lasciando scoperte più di 55.000 cattedre in organico di diritto; a queste si devono aggiungere  circa 35.000 pensionamenti, 5.000 posti aggiuntivi su posti di sostegno e 1.000 per il potenziamento della scuola dell’infanzia previsti dalla legge di bilancio approvata a dicembre 2020 portando a circa 100.000 posti vacanti e disponibili che potrebbero essere utilizzati per le immissioni in ruolo sin dal prossimo 1 settembre.

L’impegno preso dal Ministro Bianchi all’atto della sua nomina andava nella direzione di invertire la tendenza degli ultimi anni e di fare in modo di poter effettivamente assumere quanti più docenti possibile fino ad esaurire totalmente il contingente in organico di diritto.

Per poter raggiungere questo obiettivo, era evidente a tutti che occorresse intervenire con un provvedimento d’urgenza in modo da essere efficace sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.

In effetti, il decreto sostegno bis contiene un provvedimento straordinario valido solo per il 2021/22 che dà il via libera a “particolari” assunzioni a tempo determinato che, in seguito al superamento dell’anno di formazione e ad una prova orale disciplinare, consente la stabilizzazione dei docenti che sono già abilitati ed inseriti nella prima fascia delle GPS.

Si tratta evidentemente di un compromesso tra le due posizioni estreme ( corso concorso per titoli ed esame orale finale VS concorsi, concorsi, e ancora concorsi ) delle forze che sostengono l’attuale Governo; peccato però che questa via di mezzo potrebbe rivelarsi del tutto inutile al fine di incidere realmente sul numero di assunzioni possibili.

Infatti, se per quanto concerne la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, le attuali graduatorie sono abbastanza capienti da poter procedere all’assunzione di quasi tutto il contingente disponibile, per la scuola secondaria siamo in tutt’altra condizione al punto che, se non si allarga il provvedimento alle seconde fasce GPS, anche quest’anno non verranno assegnate decine di migliaia di cattedre per mancanza di candidati.

Una sorta di assunzioni a salve quindi.

La tabella seguente evidenzia in maniera netta quale sia la situazione attuale delle graduatorie utili per l’assunzione per la scuola secondaria.

( dati stimati sulla base delle tabelle fornite dal Ministero dell’Istruzione )

REGIONE POSTI STIMATI NOMINE GAE NOMINE GM 2016 NOMINE GM 2018 RESTO 2020
ABRUZZO 858 35 0 300 523
BASILICATA 1151 3 0 116 1032
CALABRIA 2185 35 2 238 1910
CAMPANIA 4928 40 38 1062 3788
EMILIA 5789 11 0 68 5709
FRIULI 1609 5 1 19 1584
LAZIO 5365 23 4 1771 3567
LIGURIA 2340 2 2 20 2316
LOMBARDIA 14218 18 0 140 14060
MARCHE 1434 11 3 101 1319
MOLISE 282 7 1 22 252
PIEMONTE 6454 6 0 52 6396
PUGLIA 2627 63 9 803 1752
SARDEGNA 2472 15 0 78 2379
SICILIA 2257 189 7 739 1322
TOSCANA 5164 12 4 72 5076
UMBRIA 869 2 0 10 857
VENETO 6265 5 0 144 6116
TOTALE 66267 482 71 5755 59958

Si nota subito che le nomine possibili sulla base delle graduatorie esistenti sono una minima parte rispetto alla distribuzione dei posti reali. Si osserva anche che la maggior parte di queste nomine sono concentrate nelle regioni del sud dove ancora permangono vincitori delle vecchie procedure concorsuali.

In pratica la gran parte delle nomine riguarderà la procedura concorsuale straordinaria in fase di completamento e quella ulteriore “straordinaria” prevista dal decreto sostegni bis con la stragrande maggioranza delle disponibilità concentrate nelle regioni del centro nord.

La correzione della prova scritta del concorso straordinario è ancora in atto per molte classi di concorso e regioni, quindi è difficile dire con assoluta certezza quanti dei circa 60.000 posti rimasti dopo le nomine effettuate sulla base delle graduatorie esistenti potranno essere assegnate ai vincitori del concorso straordinario 2020, ma da un’analisi basata su circa il 40% delle prove finora corrette, si desume che solo la metà dei candidati hanno superato la prova il che porta a stimare al massimo 25/27 mila nomine realizzabili concretamente con più di 30.000 cattedre a disposizione delle nomine a tempo determinato previste dal decreto sostegni bis.

Il problema è che, limitandosi alle prime fasce GPS, non ci sono abbastanza candidati per poter assegnare questi posti.

Prendiamo a titolo di esempio alcune classi di concorso della regione Piemonte per le quali gli esiti sono già stati resi noti.

Classe di concorso candidati vincitori Posti vacanti Posti per decreto sostegno bis
12/A ( italiano sup) 268 177 319 142
AB24 ( inglese sup) 228 110 173 63
60/A(tecnologia) 296 116 192 76
Sostegno medie 58 53 951 898
Sostegno sup 68 61 572 511

E’ molto facile verificare che la consistenza delle prime fasce GPS è notevolmente al di sotto dei posti che rimarranno vuoti dopo le usuali operazioni di nomina.

Lo stesso vale per moltissime altre regioni d’Italia e non soltanto per quelle del Nord.

In altre parole, per evitare un nuovo flop come lo scorso anno con la così detta call veloce, occorre che le forze politiche che hanno a cuore la salvaguardia del sistema scolastico italiano, agiscano in fretta e in maniera pragmatica al fine di iniziare quell’inversione di tendenza necessaria a riportare il sistema di reclutamento dei docenti ad un giusto equilibrio tale da garantire nei prossimi anni un regolare turn-over.

Non si tratta, come a sproposito viene affermato da alcuni, di operare una sanatoria o di andare a scardinare i nostri principi costituzionali, bensì di cercare di porre rimedio ad una dissennata politica scolastica degli ultimi 20 anni e di porre le basi per una riforma strutturale del sistema di reclutamento in grado di coniugare al contempo velocità delle procedure e qualità dell’insegnamento.

Riteniamo che un percorso qualificato di formazione seguito da una prova seria di fronte ad una commissione esterna sia più che sufficiente a valutare le competenze professionali di docenti che hanno alle spalle almeno tre anni di servizio, a prescindere che abbiano conseguito o meno un’abilitazione.

Antonio Antonazzo

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