Scuola, primo ok al ddl Valditara: torna a pesare il voto in condotta | Opposizione: “Misura classista”

da tg com 24

Il Senato, con 74 sì e 56 no, ha dato il via libera al provvedimento che rivede il sistema di valutazione degli studenti. Il testo passa ora alla Camera

Torna a pesare il voto in condotta e torna il giudizio alle scuole elementari: il Senato, con 74 sì e 56 no, ha dato il primo via libera al disegno di legge del ministro Valditara che rivede il sistema di valutazione degli studenti.

Il provvedimento, che passa ora alla Camera, pone una stretta sul voto in condotta, che sarà espresso i decimi e conterà per passare all’anno successivo o essere ammessi all’esame di Stato e introduce sanzioni per chi aggredisce il personale. Inoltre, durante l’esame in commissione, è stato inserito con un emendamento il ritorno nella scuola elementare dei giudizi sintetici (insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo).

La maggioranza: “Responsabilizzare gli alunni”

Per la maggioranza l’obiettivo, dice la relatrice del provvedimento, la senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo, è “raggiungere l’effettiva maturazione e responsabilizzazione dell’alunno, ripristinando la cultura del rispetto, e contribuendo ad affermare l’autorevolezza dei docenti e a riportare serenità nelle nostre scuole”.

 

Valditara: “Giudizi analitici accompagnati da quello sintetico”

Il Senato ha bocciato in rapida successione gli emendamenti, tra i quali quelli soppressivi della norma sul giudizio sintetico alle elementari. Una misura che il ministro Valditara difende come “un’operazione di chiarezza nell’interesse delle famiglie e degli stessi studenti”, spiegando che comunque “i giudizi analitici sul percorso dello studente resteranno”, ma a “questi si aggiungerà un giudizio finale sintetico”.

La protesta delle opposizioni

Una precisazione che non soddisfa le opposizioni. “Corriamo il rischio di una torsione classista”, per il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro, “la scuola ha il compito di rimuovere le disuguaglianze e dare a tutti, a prescindere dalle condizioni di partenza, le stesse opportunita’, non aumentarle”. “Si è scelto – è la contestazione della senatrice Pd Cecilia D’Eilia – anche in questo caso di riportare il Paese e il sistema educativo indietro, senza ascoltare le scuole e valutare l’esperienza fatta”.

 

Per Iv, con Daniela Sbrollini, “se vogliamo realmente contrastare gli episodi violenti dovremmo agire sulla prevenzione e sugli investimenti”, ma “invece si è scelta la strada punitiva e repressiva”. Bocciata anche la proposta dell’opposizione sull’introduzione del supporto psicologico nelle scuole. “Si pensa solo alle sanzioni, che evidentemente intervengono su un fallimento già avvenuto”, protesta la senatrice M5s Elisa Pirro.

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