SCUOLA, AVVIO DIFFICILE TRA CONGEDI E CONTROLLI MANUALI SUL GREEN PASS

da Il Sole 24 Ore  di Claudio Tucci

Ancora un 10% circa di personale scolastico non vaccinato, pari a 138.435 unità; e da domani, che parte ufficialmente il nuovo anno assieme alle regole sul green pass obbligatorio, i controlli non si faranno con la piattaforma automatizzata, ma “con la procedura ordinaria”, vale a dire con l’App “VerificaC19”, ogni giorno e verificando ciascun singolo QRCode. A certificarlo, almeno per una prima fase transitoria, è una circolare del ministero dell’Istruzione inviata nella serata di ieri ai presidi. Presidi che oggi incontrano i vertici del dicastero in un’apposita conferenza di servizi che affronterà i tre nodi della ripresa: sicurezza e questioni sanitarie, gestione del personale, organizzazione e gestione delle attività didattiche e formative. Ma procediamo con ordine.

Nonostante lo sprint degli ultimi giorni, resta elevata (oltre 138mila unità, secondo l’ultimo report di Figliuolo) la quota di personale non vaccinato, anche per ragioni mediche. Questi ultimi, domani, dovranno presentare apposita certificazione che, fino al 30 settembre 2021, è disponibile solo in cartaceo. Per tutti gli altri, per rispettare la legge, resta la strada del vaccinazione o del tampone entro le 48 ore, o l’avvenuta guarigione da sei mesi. Da domani (e sino a quando non arriverà la nuova piattaforma) i controlli ordinari si dovranno fare così. Con l’interessato che mostra al verificatore (preside o suo delegato) in formato cartaceo o digitale il QRCode abbinato alla propria certificazione verde e l’App “VerificaC19” che scansiona il QRCode, rilasciando tre possibili esiti: verde, cioè green pass valido per Italia ed estero, azzurro, valido solo per l’Italia, rosso, non valido o scaduto. In questo caso, ricorda la circolare, «il personale non potrà accedere all’istituzione scolastica e dovrà “regolarizzare” la propria posizione» (se non lo fa, dal quinto giorno l’interessato è sospeso da lavoro e retribuzione).

Lo stesso ministero ha messo in conto i problemi, parlando di possibili «rallentamenti» nelle operazioni materiali di verifica dei green pass specie a inizio e fine delle lezioni (non si può ricorrere, per ovviare, all’autocertificazione – perché la legge prevede che la certificazione verde sia posseduta ed esibita; e non è possibile neppure la consegna volontaria del green pass per ragioni di riservatezza).

La nuova piattaforma, su cui stanno lavorando Istruzione, Salute e Garante della privacy, ancora non è pronta; e probabilmente servirà un intervento normativo per consentirne l’utilizzo nel rispetto della protezione dei dati personali.

L’obiettivo del governo è che sia pronta per metà settembre, quando inizieranno le lezioni in larga parte del Paese. Nel frattempo, ci sarà la procedura ordinaria.

In alcuni territori già si segnala un aumento di congedi, permessi, certificati di malattia, legati presumibilmente all’introduzione dell’obbligo di green pass, con conseguenti disservizi per gli studenti (nei giorni scorsi l’allarme è arrivato dai presidi del Friuli Venezia Giulia). Un campanello lo suona anche Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg. Nell’ultimo periodo, ha sottolineato Scotti, «il medico di famiglia è pressato dalle richieste di mamme non convinte delle vaccinazioni rispetto ai figli che devono andare a scuola, insegnanti che non voglio vaccinarsi e persone che chiedono come regolarsi con il datore di lavoro».

Condividi questa storia, scegli tu dove!