Concorso ordinario secondaria: errori nella prova scritta, via ai ricorsi per l’accesso all’orale dei danneggiati

Il fallimento della formula attuale dei concorsi ordinari scuola è stato certificato dal caos derivato da quanto avvenuto nel corso dell’ultimo concorso ordinario della scuola secondaria. Un concorso che ha probabilmente sancito la fine della formula dei concorsi con le crocette. Ma non è sufficiente programmare una rivoluzione di questo sistema: prima, sarà necessario porre rimedio alle penalizzazioni subite da chi non è riuscito a superare la prova.

La strage degli innocenti

“L’ultimo concorso ordinario della scuola secondaria, basato sulle risposte a crocette, ha fatto veramente scandalo, perché sono state inserite delle risposte così palesemente sbagliate, come quelle sugli articoli della Costituzione italiana e non sulle discipline specifiche delle classi concorsuali, che lasciano veramente allibiti”: a dichiararlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nell’annunciare ai microfoni di Italia Stampa che il sindacato “sta raccogliendo centinaia di segnalazioni” su errori evidenti presenti nella prova scritta, che hanno contribuito a determinare una “strage degli innocenti”.

Inserimento dei ricorrenti alle prove successive

Il prossimo passo sarà inevitabilmente il ricorso in tribunale per far valere le ragioni di quanti sono convinti, come il sindacato sostiene, di aver subito una ingiusta penalizzazione dalla formula di questo concorso e dagli errori che si è portato dietro: “Chiederemo di fatto l’inserimento dei ricorrenti alle prove successive, con riserva di accertamento del merito della erronea procedura. Non è più possibile continuare ad assistere a selezioni del genere. A questo punto – ha continuato Pacifico – bisogna risolvere comunque il problema del precariato, per questo il ministro Bianchi deve accogliere la nostra richiesta di un doppio canale di reclutamento, così come si è fatto sempre, bisogna assumere i precari da quelle su delle graduatorie che vengono utilizzate quando devono essere nominati come supplenti”.

Via ai ricorsi

Sono già in corso le procedure per contestare al Tar Lazio l’esclusione di migliaia di candidati dalle prove scritte a causa di quesiti errati, risposte sbagliate, ambigue o fuori luogo rispetto ai contenuti prescritti nel bando di concorso.

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