Affitto delle scuole superiori: le Province sprecano 55 milioni l’anno

di Corrado Zunino, la Repubblica

 

ROMA – Le Province italiane, mai sepolte nonostante i tentativi di Matteo Renzi da premier, ogni anno buttano 55 milioni pubblici per pagare l’affitto di scuole spesso pericolanti e quasi sempre senza idoneità.
Ricostruisce questa vergogna italiana la Gilda degli insegnanti, sindacato rappresentativo.

Napoli, Frosinone e Catanzaro in testa

Con un dossier mirato alle medie superiori, e in larga parte incompleto a causa degli archivi senza dati della maggior parte degli Uffici scolastici provinciali, Gilda certifica come la Campania abbia un impegno per affitti scolastici pari a 11,064 milioni di euro l’anno, cifra che rappresenta un quinto dell’intera spesa nazionale. Soltanto la Provincia di Napoli spende 8 milioni e 902 mila euro. A seguire, sul piano delle regioni interessate, il Lazio, con un costo annuo di 8 milioni e 789 mila euro. La Provincia di Roma pesa, in affitti di immobili per l’istruzione, 3 milioni e 311 mila euro. Nella stesso territorio, tuttavia, è impressionate la spesa di Frosinone, provincia che con soli 465.000 abitanti versa ai privati 4 milioni e 376 mila euro, il secondo dato nel Paese dopo quello di Napoli.

La Puglia versa in affitti 7 milioni e 479.000 euro. La Sicilia poco meno: 7 milioni e 226 mila euro. Nella regione, Catania ne spende, da sola, 2 milioni e 279 mila. La Calabria ha scuole in affitto per 3.541.815,24 euro, cifra che rappresenta i costi della sola Catanzaro, la terza più alta in Italia. Le altre quattro province calabresi non possono offrire resoconti. In generale, il Sud del Paese pesa sugli affitti pubblici scolastici per il 57,9 per cento del totale.

Care Milano e Genova, virtuosa Torino

La Lombardia è la quinta regione per costi delle locazioni immobiliari: 6 milioni e 300 mila euro l’anno. Due milioni e 319 mila li inghiottono Milano e il suo hinterland. Genova spende ben 2,4 milioni di euro, le altre tre province liguri, invece, sotto questa voce non sono pervenute sotto questa voce. Il Veneto risulta molto virtuoso, con un costo annuale di 5.200 euro, ma in verità questa è la sola spesa della Provincia di Belluno visto che dei bilanci delle altre sei amministrazioni non c’è traccia. Torino è la più virtuosa della sua regione, e tra le province più efficienti in assoluto, con soli 19.000 euro lordi girati ai proprietari privati ogni anno. Il totale della spesa nazionale, fin qui accertata, è di 54 milioni 565 mila euro. Un salasso, comunque.

Non sono disponibili, o sono obsoleti, i dati di Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Basilicata. Mancano 58 province del Paese su 107, oltre la metà. Tra queste, Firenze e Pisa, Ferrara e Parma, Lodi, Cagliari, Bari, Reggio Calabria.

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Senza proprietà non si fa manutenzione

Rino Di Meglio, segretario della Gilda, spiega: “Molte strutture che dipendono dai comuni e dalle province ricorrono ad affitti privati, che equivalgono a cifre esorbitanti. Nella provincia di Padova vi sono istituti che arrivano a 600.000 euro l’anno. Vi sono scuole che da anni, invece di essere pubbliche, risultano in affitto. In alcuni casi si osserva che questo meccanismo, prorogato per diverse stagioni, avrebbe consentito l’acquisto dell’edificio scolastico stesso”. Mancando una proprietà pubblica, diventa particolarmente difficile mettere a norma i singoli edifici. E questo nonostante gli investimenti previsti sull’edilizia scolastica dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Il sistema è ottocentesco”, ancora Di Meglio, “serve un’autorità specifica o perlomeno l’affidamento della questione a un ministero o alle Regioni”.

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