Scuola, il concorso straordinario per sanare i precari: 14mila posti. Un solo orale, senza bocciati

Scuola, il concorso straordinario per sanare i precari: 14mila posti. Un solo orale, senza bocciati
La procedura per medie e superiori. Un quinto delle cattedre in Lombardia. Quasi duemila quelle messe a bando per insegnare matematica, fisica e scienze

Ecco il concorso straordinario-bis tanto atteso per entrare di ruolo alle medie e superiori: 14mila posti in palio, un quinto dei quali in Lombardia, riservati a chi ha almeno 36 mesi di servizio. Precari storici. Un’altra mini-sanatoria mentre infuria la polemica sul concorso ordinario rispetto alle alte percentuali di bocciature nel test a quiz e agli errori nei quesiti. Il concorso prevede solo una prova orale (un colloquio di mezz’ora per testare le competenze disciplinari) e non c’è un punteggio minimo per passare. Insomma, dentro tutti per evitare che rimangano scoperti i posti, come puntualmente avviene.

La strada per sanare chi già insegna nelle scuole – tra questi chi è supplente da 7-10 anni e chi lo è da meno – è destinata a creare non pochi conflitti. La solita guerra tra poveri che si scatena nel mondo della scuola per arrivare a una cattedra di ruolo. C’è chi, per esempio, non è passato alla prova scritta a quiz del concorso ordinario (magari per un punto), ma non ha l’anzianità di servizio richiesta per accedere allo straordinario. O chi è stato bocciato all’ordinario a cui viene data una seconda chance facilitata.

Il decreto che dà il via alla procedura concorsuale straordinaria, articolata per regione, è  sulla Gazzetta ufficiale Concorsi ed esami n. 39 del 17 maggio 2022. Si tratta della copertura dei posti comuni della scuola secondaria di primo e secondo grado che residuano dalle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2021/2022. E’ riservato ai precari con 3 anni di servizio negli ultimi 5 anni nelle scuole statali (serve l’annualità di servizio specifica per la classe di concorso per la quale si partecipa; l’annualità di servizio è definita così: “almeno 180 giorni oppure se il servizio sia stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”).

Le domande vanno presentate entro il 16 giugno. Per accedere alla procedura concorsuale occorre pagare 128 euro del contributo di segreteria: non poco, lamentano molti. L’orale sarà presumibilmente in estate. Non è un concorso abilitante, l’abilitazione arriverà solo quando si entra di ruolo se si supera l’anno di prova e la formazione prevista. Delusi i docenti che a luglio 2020 hanno presentato domanda per la procedura straordinaria abilitante indetta con decreto n. 497 del 21 aprile 2020: tassa pagata (15 euro) e poi il percorso è sparito, in parte abrogato dal decreto Sostegni bis.

Dove si sono più posti? Nelle materie scientifiche. Per la classe di concorso in Matematica e scienze (A028) sono 1800 i posti messi a disposizione: 711 in Lombardia. Per Matematica e fisica (A027) i posti sono 1.130 (223 in Lombardia, 200 in Lazio, 145 in veneto, 117 in Piemonte). 1.952 sono le cattedre messe a concorso per insegnare italiano, storia e geografia alle medie (478 in Lombardia, 412 in Veneto, 310 in Piemonte, 279 in Emilia-Romagna). Ma ci sono anche 304 posti per inglese alle superiori in Lombardia; 160 per Discipline letterarie e latino in Lazio (A011). Per insegnare educazione fisica alle superiori il maggior numero di posti è in Veneto (127), Lombardia (120), Emilia-Romagna (104).

I vincitori saranno messi in graduatoria e assunti a tempo determinato nell’anno scolastico 2022/2023. Per un anno parteciperanno, “con oneri a proprio carico”, a un percorso di formazione in collaborazione con le università pari a 5 crediti formativi (40 ore). Svolgeranno dunque l’anno di prova e il percorso annuale di formazione iniziale. A seguito del superamento della prova (sia del percorso di formazione che per l’anno di prova), il docente è assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2023 nella medesima scuola.

fonte: la repubblica

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