Scuola, docenti dimenticati nelle graduatorie e punteggi falsati: anche quest’anno è già odissea supplenti

Gli insegnanti precari da Brescia a Palermo raccontano: “Professori non registrati nelle graduatorie Gps, classi di concorso dimenticate, punteggi falsati”. Il caso Roma con mille cancellati. Il ministero pubblica lo stesso le classifiche e chiama i docenti in cattedra

ROMA – Le scelte dei futuri supplenti tornano ad essere contestate. Centinaia di precari, iscritti nelle graduatorie online, le Gps che già l’anno scorso avevano mostrato impressionanti limiti, sono nuovamente ragione di denuncia. In molte province del Paese.

Basta fare una domanda, “avete segnalazioni sulle Gps?”, gettando un sasso nello stagno di Facebook e i racconti saltano fuori come pesci. Alessia Presti, precaria di Palermo: “Sono in prima fascia sul sostegno per le scuole superiori, mi hanno attribuito 44 punti in meno e il conseguente arretramento della posizione”. Salvatore Salerno, lui insegnante a Ennacommenta“E’ andata esattamente come l’anno scorso, un reclutamento da folli. Posti fantasma e cento scuole da scegliere al buio”. Ilario Cretella dalla provincia di Napoli: “Hanno sbagliato i punteggi di chi si è inserito negli elenchi aggiuntivi di prima fascia”. Veronica Cappelli, assistente linguistica che vive a Vienna, e Pasquale Buanne, lui residente a Sora, nel Lazio, raccontano episodi da comiche: “L’ufficio provinciale di Frosinone ha pubblicato le graduatorie di Viterbo”. Sugli elenchi aggiuntivi di Latina si scoprono anche 18 punti in meno.

 

Ciro Monti, docente campano che risiede in provincia di Brescia, spiega i problemi nell’arruolamento a tempo determinato nel Nord del Paese: “In Lombardia gli insegnanti tecnico pratici in prima fascia, nonostante sentenze emesse da oltre un anno, sono senza servizio o con un titolo di accesso pari a zero punti. Ci sono precari storici espulsi dalla seconda fascia, punteggi sbagliati. E’ trascorsa un’estate e siamo punto e a capo”. Confida Lucia Veccia, lei laureata a Padova: “Hanno ripubblicato tutto con gli errori dello scorso anno, segnalati dagli stessi docenti”. Simona Laura Nechita: “Anche su Venezia i punteggi non sono stati corretti”.

 

I casi Napoli, Caserta, Campobasso

Le Graduatorie per le supplenze di Campobasso sono ancora in fase di verifica. E il sindacato Gilda, nelle due sezioni di Napoli e Caserta, segnala: “Le Gps di prima e seconda fascia, aggiornate e appena pubblicate dagli Uffici scolastici provinciali, sono piene di errori e omissioni, un vero e proprio disastro figlio della fretta e dell’approssimazione dettate dal ministero dell’Istruzione che ha voluto a tutti i costi la pubblicazione entro il 10 agosto”. La Gilda già segnala come ricorrere: copia della domanda di inserimento in Gps da inviare per mail o Pec con documento di identità allegato.

Masa Carrara, Lecco, l’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria. Poi c’è il caso Roma. Un diluvio di segnalazioni, ma l’Ufficio scolastico provinciale manda avanti la pratica e sigilla le graduatorie pur ammettendo gli errori. Il ministro Patrizio Bianchi aveva dato indicazioni, appunto, di chiudere entro oggi, 10 agosto, il nuovo scorrimento di supplenti per avere le cattedre assegnate entro fine mese. L’Ufficio VI dell’Istruzione, ambito territoriale di Roma, ha scritto ai candidati: “Considerato che per taluni aspiranti non è stato possibile l’aggiornamento della posizione nella fascia richiesta e/o l’esclusione, per errore tecnico del sistema informativo del ministero,…”. Si procede con la pubblicazione. E a voce il responsabile degli elenchi ha preferito dire a chi protestava: “Dobbiamo andare avanti, fate pure i ricorsi”.

 

Il testo ministeriale che riconosce l’errore informatico ma dispone lo stesso la pubblicazione delle graduatorie dei supplenti 

 

Nella capitale c’è chi si trova nella stessa posizione dell’anno scorso nonostante abbia accumulato punti per una stagione intera, chi non è stato inserito nella fascia sostegno, chi non potrà prendere il tram della procedura straordinaria appena varata dal governo con il Decreto Sostegni bis: il sistema informatico non l’ha registrato in prima fascia. E c’è chi ha vinto il benedetto concorso Stem e, sempre a Roma, non potrà avvalersene: “non risulta” in graduatoria. Solo nella capitale si stimano oltre mille nomi di docenti spariti dagli elenchi, almeno settecento sul sostegno (medie e superiori). Sono saltate a pie’ pari le classi di concorso di Diritto e i candidati, questo in tutta Italia, non hanno capito se dovevano inserire il voto di abilitazione in ottantesimi o in centesimi.

 

Ferme le assunzioni da concorso straordinario

Nel Lazio si sono bloccate anche le nomine del concorso straordinario. Numerose le segnalazioni. In Friuli Venezia Giulia, scrivono i partecipanti, “la quasi totalità dei docenti da immettere in ruolo dallo straordinario ha ricevuto la registrazione nel sistema del ministero senza la retrodatazione giuridica al settembre 2020”, come invece previsto.

Oggi, secondo atto sul ruolino di marcia, si apre la procedura per l’inserimento delle sedi prescelte da parte dei docenti alti in classifica e per l’eventuale ruolo. Il bug del ministero, tuttavia, ha tolto ogni speranza di salie in cattedra da settembre 2021 a giugno 2022 a chi ha studiato per un anno per la specializzazione sul sostegno, per esempio, spendendo fino a 3.000 euro.

Certo, le Gps 2021 sono un passo avanti rispetto ai 40 mila errori inizialmente ammessi, lo scorso settembre, dal ministero guidato da Lucia Azzolina, ma per queste migliaia di precari nuovamente beffati l’ingiustizia è resa ancora più stridente dal fatto che il ministero ne è a conoscenza ma non intende fermarsi.

Barbara Salati: “Sette anni di precariato sul sostegno, esclusa dalle graduatorie della provincia di Roma, non so se a settembre lavorerò”. A Torino la Cub scuola ha fatto sapere agli iscritti: “Vista la quantità di segnalazioni ricevute, diffidiamo l’Ufficio scolastico provinciale a procedere con le nomine”. Sul sito dell’Ufficio si legge: “Si avvisa che al momento le Gps sono in corso di rielaborazione da parte del gestore”. L’anno scorso si finì con l’assedio dei provveditorati a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico e le graduatorie rifatte, in molte province d’Italia, anche otto volte.

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