Rientro a scuola, la situazione ad oggi 10 gennaio
Oggi 10 gennaio è il giorno ufficiale di rientro in classe, ma c’è chi ha prorogato le vacanze: la situazione non è per tutti uguale.
Claudia Scalia
In alcuni comuni italiani si rientra in classe oggi 10 gennaio, nonostante le richieste presentate per una deroga. I timori legati ai contagi da Covid-1 non sono svaniti, sebbene per il ministro Bianchi la scuola sia pronta alla riapertura. E così ci ritroviamo un Paese con situazioni diverse, dove c’è chi ha scelto per una proroga delle vacanze natalizie e chi ha seguito la linea ministeriale del rientro.
Riapertura scuola del 10 gennaio
Oltre alla scelta di prorogare le vacanze di Natale di qualche giorno, come la Sicilia, in alcuni comuni torna lo spettro della DAD per il giorno di rientro. Una richiesta avanzata a gran voce anche da molti insegnanti, come dimostrano le 20000 firme alla petizione di Professione Insegnante. Diversi sindaci si son riservati la possibilità di decidere in tal senso nelle prossime ore.
Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, commenta: “Ci siamo sempre opposti alla Dad perché crediamo sia un modello che non garantisca il diritto allo studio, ma oggi la situazione è difficile. Serve intervenire sul tracciamento e sull’accesso agli strumenti sanitari per gli studenti. Sospendere temporaneamente le valutazioni è una proposta limite per evitare ricadute sulla salute mentale degli studenti e sulla didattica”
Green Pass per i trasporti: disagio per gli studenti
Tra le nuove misure in vigore fino al 31 marzo 2022 (fine dello stato di emergenza), c’è anche l’obbligo del green pass rafforzato per accedere anche al trasporto pubblico locale. Il Green pass rafforzato si ottiene con la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19. Ciò significa che gli studenti non vaccinati, sebbene non obbligati al vaccino, devono fare a meno dei mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Un disagio non da poco.
Per non parlare delle polemiche legate alla ‘discriminazione’ nella gestione della quarantena in classe, tra vaccinati e non.
Insomma, si rientra a scuola ma non a cuor leggero. Il timore è una nuova esplosione di contagi, dopo quella avvenuta durante le vacanze di Natale. La situazione aggiornata in ogni regione:
Per gran parte delle Regioni, il rientro in classe è slittato al 10 gennaio. In Abruzzo, per esempio, il presidente Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza che ha posticipato la data di riapertura delle scuole dal 7 al 10 gennaio: uno slittamento che, come si legge nel documento, si è reso necessario per poter effettuare lo screening e garantire un ritorno in classe in tutta sicurezza. Attività didattiche sospese il 7 e 8 gennaio per fare tracciamento, dal 7 al 9, campagna di screening nelle scuole di ogni ordine e grado.
La riapertura delle scuole, in Umbria, è stata ufficialmente rinviata a lunedì 10 gennaio: la presidente della Regione, Donatella Tesei, infatti, ha firmato un’ordinanza. Il provvedimento dispone che ‘nei giorni 7 e 8 gennaio su tutto il territorio della Regione Umbria sono sospese le attività educative e didattiche nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, con ripresa delle stesse il giorno 10 gennaio 2022’.
Campania
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato, nella tarda serata del 7 gennaio, un’ordinanza che dispone, fino al 29 gennaio “la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”.Nell’ordinanza si sottolinea che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
I sindaci dei Comuni della Costiera Amalfitana, al termine di una riunione, hanno deciso di rimandare il ritorno a scuola in presenza, anche per le scuole superiori, fino al 29 gennaio. I sindaci di ciascun Comune hanno emesso le rispettive ordinanze all’interno delle quali si dispone lo stop alla ripresa delle attività didattiche in presenza.
Otto comuni della provincia di Avellino hanno disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire da lunedì 10 gennaio.
Puglia
In un comune della provincia di Lecce, Copertino, non si rientrerà a scuola in presenza lunedì 10 gennaio. La sindaca Sandrina Schito ha firmato un’ordinanza che dispone, per una settimana (almeno per il momento), la didattica a distanza. Il fortissimo aumento di contagi che, a quanto pare, è stato originato da un focolaio prenatalizio, ha suggerito l’introduzione di questa misura.
A Orsara di Puglia (in provincia di Foggia), il sindaco Tommaso Lecce ha disposto la “sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, compreso il micro-nido, dal 10 al 15 gennaio”.
Calabria
La Calabria ha deciso di posticipare il rientro in classe al 10 gennaio. Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha firmato un’apposita ordinanza che rinvia la riapertura delle scuole a lunedì prossimo. In alcuni comuni, però, il ritorno in classe slitta al 15 gennaio, a motivo del notevole aumento di casi positivi: si tratta dei comuni di Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo, Paola, Sangineto, Verbicaro, Aieta, Diamante e Bonifati.
Un’ordinanza firmata dal sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha previsto la ‘sospensione delle attività didattiche ed educative in presenza delle scuole pubbliche, paritarie e/o private di ogni ordine e grado, ricadenti nel territorio del comune di Reggio Calabria, dal 10 gennaio 2022 al 15 gennaio 2022’.
Il sindaco del comune di Cassano (Cosenza), Gianni Papasso, ha sospeso fino al 29 gennaio prossimo le lezioni in presenza in tutti gli istituti scolastici presenti sul territorio comunale. La sospensione e l’attivazione della Dad è stata disposta a motivo della forte impennata dei casi Covid.
Slitta ufficialmente il rientro in classe anche per gli studenti della Sardegna: il presidente della Regione, Christian Solinas, ha infatti deciso di riprendere le lezioni in presenza lunedì 10 gennaio.
Sicilia
La Regione Sicilia rinvierà la riapertura delle scuole di altri tre giorni per permettere la verifica di tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid. Ne deriva che fino al prossimo 12 gennaio l’attività didattica in presenza è ferma. Il rientro è previsto per il 13 gennaio, ma non è detto che ciò possa avvenire. Tutto potrebbe essere subordinato anche all’eventuale passaggio della Sicilia in zona arancione. Nei tre giorni in più non si svolgerà didattica a distanza: in buona sostanza, l’attività didattica sarà sospesa con prolungamento delle vacanze di Natale.
Il preoccupante aumento di casi positivi sta spingendo alcuni comuni a rinviare ulteriormente il ritorno tra i banchi. È il caso di Torrenova, in provincia di Messina: il sindaco ha firmato un’ordinanza che posticipa il rientro in classe al prossimo 16 gennaio.
La provincia di Siracusa è stata inserita, quasi interamente, in zona arancione dal 9 al 19 gennaio secondo quanto disposto dall’ultima ordinanza della Regione Sicilia del 7 gennaio. I comuni interessati sono 17 su 21 totali: i sindaci stanno valutando la possibile introduzione della didattica a distanza fino alla scadenza dell’ordinanza.
Lazio
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha firmato il 5 gennaio l’ordinanza per la riapertura delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado del Lazio e delle Istituzioni Formative che erogano percorsi triennali di istruzione e formazione professionale che riprenderanno in presenza il giorno 10 gennaio 2022. “Era prevista per circa il 20% degli istituti la riapertura venerdì 7 gennaio e grazie a questo provvedimento il rientro a scuola in presenza sarà per tutti lunedi’”, spiega l’assessore regionale alla Scuola Claudio Di Berardino.
A Fumone (in provincia di Frosinone) le scuole non riapriranno lunedì: lo ha deciso il sindaco Matteo Campoli firmando un provvedimento che va nella direzione opposta rispetto a quella indicata dall’ordinanza del presidente della Regione Nicola Zingaretti. La sospensione delle attività didattiche è fissata dal 10 gennaio al 21 gennaio.
Basilicata
Il governatore della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha firmato un’ordinanza regionale che sposta la data di riapertura delle scuole al 10 gennaio.
A Matera è iniziato lo screening nelle scuole. A Potenza il monitoraggio comincerà oggi: per tale motivo, il rientro in presenza è previsto per mercoledì 12 gennaio come stabilito dal sindaco Mario Guarente.