Covid, per i presidi la situazione peggiora: sono già 10mila le classi in Dad

I numeri dei casi sono lontani da quelli dello scorso anno, per merito dei vaccini. La situazione però nelle scuole con l’arrivo delle varianti sta cambiando

Dad: didattica a distanza. Un termine nato con il Covid e che molti, soprattutto gli alunni, pensavano di aver archiviato. Un termine previsto nelle scuole solo in casi di emergenza e per pochi giorni. La Dad invece ritorna, magari a macchia di leopardo sul territorio nazionale, perché ad oggi sono 10mila le classi a didattica a distanza su 400mila. A dirlo Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, in un’intervista su Radio Cusano Camp. “E’ chiaro che la situazione in generale stia peggiorando, lo dicono i dati nazionali” per scuole aggiunge “credo che negli ultimi giorni il numero sia aumentato”.    “Bisogna dire – ammette Giannelli – che siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso. La speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante. La scuola finora sta facendo il suo dovere rispetto a tanti altri settori”.  Sull’ipotesi dell’obbligo di Green Pass per gli studenti, Giannelli definisce “corretta” la posizione del ministro (Speranza), ma aggiunge “vedo delle grosse difficoltà. Il problema è la tempistica. Se noi diciamo da un giorno all’altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il Green Pass? Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua”. “Se si dice – conclude Giannelli – che serve il green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in Dad” –

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