Concorso Infanzia e Primaria: solo quesiti sulle discipline?
Dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, secondo cui il concorso ordinario di infanzia e primaria si dovrebbe svolgere entro Natale (prova scritta, ovviamente), la data d’inizio non può che essere intorno alla metà di dicembre, in quanto saranno necessari non meno di quattro giorni (o di quattro turni, mattino e pomeriggio) per lo svolgimento necessariamente distinto delle prove dei due settori e per posti comuni e di sostegno. E subito dopo inizierà la pausa natalizia. Secondo lo schema di decreto ministeriale, almeno dieci giorni prima della prova scritta del concorso Infanzia e Primaria (il CSPI ha proposto almeno venti giorni) dovranno essere pubblicati i quadri di riferimento:
“I quesiti delle prove di cui all’articolo 5 sono predisposti a livello nazionale dal Ministero che, a tal fine, si avvale di una commissione nazionale, incaricata altresì di redigere i quadri di riferimento per la valutazione della prova scritta computer based, che dovranno essere pubblicati sul sito del Ministero almeno dieci giorni prima dello svolgimento della prova (art. 8, comma 1)”.
I quadri di riferimento dovrebbero anche consentire di chiarire in modo deciso un dubbio importante che riguarda la natura dei quesiti del concorso Infanzia e Primaria.
Il dubbio, nello specifico, è il seguente: oltre ai cinque quesiti per accertare la conoscenza dell’inglese e ai cinque per accertare la competenza di informatica, gli altri quaranta quesiti cosa dovranno accertare? Soltanto le competenze e le conoscenze sulle discipline di insegnamento nella scuola primaria (e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia) oppure dovranno riguardare anche i programmi di concorso?
“La prova scritta di cui al comma 1 è composta da cinquanta quesiti vertenti sui programmi di cui all’articolo 9 del presente decreto, così ripartiti: per i posti comuni, quaranta quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia (art. 5, comma 2, lett. a)”.
Come si vede, non si tratta di un interrogativo di poco conto.
A questo punto potrebbero esserci due ipotesi alternative:
1. se i 40 quesiti avranno la stessa caratteristica di quelli del recente concorso STEM, la loro natura non potrà che essere soltanto relativa alle discipline di insegnamento;
2. se invece potranno spaziare anche sull’intero programma del concorso, potrebbero riguardare, oltre alle discipline di insegnamento anche, ad esempio, la normativa.
Ipotesi 1) o ipotesi 2)? La risposta non può che venire dalla legge (il dl 73/21 convertito nella legge 106/21) laddove in merito all’art. 59, comma 10 si prevede:
“In sostituzione della o delle prove scritte previste a legislazione vigente, sostenimento e superamento di una unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti”.
Forse si potrà non condividere che la prova scritta del concorso Infanzia e Primaria voglia accertare soltanto conoscenze e competenze esclusivamente sulle discipline d’insegnamento, ma piaccia o no, questo è il dettato legislativo (anche se, nel merito, è pienamente condivisibile la proposta del CSPI di allargare l’area dei quesiti agli aspetti pedagogici e didattici).
Dura lex sed lex.
Andare oltre i confini indicati dalla legge, potrebbe mettere l’intero concorso Infanzia e Primaria a rischio di impugnativa.