Cedolino dei docenti, quelle ritenute previdenziali superano anche i 300 euro mensili e si sommano alle ritenute fiscali

Le ritenute previdenziali dallo stipendio

La prima tra la trattenute previdenziali che viene applicata sullo stipendio tabellare e sulla IIS (Indennità Integrativa Stipendio) CONGLOBATA è la voce riferita al TFR art.1 c.3 DPCM 20/12/1999. Tale trattenuta viene effettuata sull’80% del totale tra stipendio tabellare e IIS Conglobata ed è del 2,5%. Si tratta di una somma tra i 50 e i 60 euro mensili. La seconda ritenuta previdenziale è quella INPDAP che si calcola sull’intero imponibile stipendiale che contiene anche l’IIS conglobata, l’eventuale indennità di vacanza contrattuale e anche la retribuzione professionale docenti. Tale ritenuta è l’8,8% dell’intero imponibile, arriva anche introno ai 300 euro mensili. C’è anche la ritenuta del Fondo Credito pari allo 0,35% del totale imponibile ed è un servizio che consente di accedere al Fondo Gestione Unitaria, noto come Fondo Credito, a dipendenti e pensionati pubblici. Tale fondo dà la possibilità di accedere a diverse prestazioni di credito, tutela della salute, sostegno allo studio e alla formazione.

Ritenute fiscali molto alte con addizionali

Il cedolino di un docente oltre ad avere le suddette ritenute previdenziali a anche una forte componente di tassazione irpef. L’irpef della busta paga di un docente si calcola sulla base di tre scaglioni.

Ecco dunque come sono attualmente le aliquote Irpef, in base agli scaglioni di reddito:

  • redditi fino a 15mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
    .
  • tra 15.001 e 28mila euro: l’aliquota cala dal 27% al 25%;
    .
  • tra 28.001 e 50mila: l’aliquota cala dal 38% al 35%.

Facendo qualche calcolo e sommando le addizionali irpef comunali e regionali, un docente lascia sul campo oltre 60 euro al mese di ritenute fiscali. In buona sostanza un qualsiasi insegnante vede decurato il suo stipendio da almeno 1000 euro di ritenute, facendo scendere vertiginosamente l’incasso mensile dello stipendio.

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