Via libera alle Accademie per gli ITS

Aprea: finalmente anche in Italia una filiera tecnologica non accademica.

Ci sono voluti più di 50 anni di fallimenti per arrivarci (il primo tentativo, risalente al 1970, fu stoppato da un cavillo giuridico della Corte dei Conti), ma anche l’Italia avrà, accanto all’Università, una fascia stabile di formazione tecnica superiore a carattere applicato sul modello delle fachhochschulen tedesche e di altre scuole tecnico-professionali post-secondarie istituite in altri Paesi europei.

La Camera ha infatti varato in prima lettura quasi all’unanimità la proposta di legge n. 544, a firma Gelmini e Aprea, in un testo che ha accolto i contributi di diverse forze politiche di maggioranza e opposizione e che ora passa all’esame del Senato, dove non dovrebbe trovare ostacoli. Con questa riforma gli Istituti diventano “Accademie per l’Istruzione Tecnica Superiore”, ovvero “ITS Academy”, e acquisiscono quella consistenza istituzionale che neppure i Diplomi Universitari introdotti dall’ex ministro Antonio Ruberti nel 1990 avevano saputo dare alla formazione tecnica superiore.

Leggi la bozza della proposta di legge

Legittima appare dunque la soddisfazione di Valentina Aprea, deputata di Forza Italia da tempo impegnata su questa tematica. “Con questa legge il Paese si doterà insomma, finalmente, di un sistema pubblico integrato di istruzione e formazione professionalizzante a livello terziario”, con il compito di “sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, l’orientamento permanente dei giovani verso le professioni tecnologiche avanzate per il conseguimento di qualifiche professionali 4.0 di quinto e sesto livello EQF per il Made in Italy secondo gli standard europei”.

I centri tecnologici opereranno inoltre come “luoghi sicuri di placement” per i giovani tecnici in uscita da questi percorsi. L’obiettivo è quello di passare dai 2.000 tecnici diplomati all’anno degli attuali ITS ai 20.000 all’anno che l’Italia si è impegnata a formare con il PNRR.

Gli ITS Academy saranno in tutte le Regioni connotati visibilmente dalla filiera tecnologica di appartenenza”, spiega Aprea: “quelle che sono già attive e quelle che saranno individuate con apposito decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca, dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Economia e della Finanze, d’intesa con la Conferenza delle Regioni, per soddisfare i bisogni formativi indotti dalla realizzazione dei Piani di intervento previsti dal PNRR, con particolare riferimento alla transizione digitale; all’innovazione; alla competitività e alla cultura; alla rivoluzione verde e transizione ecologica e alle infrastrutture per una mobilità sostenibile”.

Con il finanziamento straordinario previsto nel PNRR la legge prevede infine di dotare gli ITS Academy di laboratori tecnologicamente avanzati, idonei a essere utilizzati anche per lavorazioni/servizi conto terzi, soprattutto per le PMI del territorio. In questo modo verrebbe ripristinata una funzione di servizio al mondo produttivo locale che era stata svolta con successo dagli Istituti tecnici negli anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo, contribuendo al boom economico di quegli anni.

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