Valditara ad Atreju: “Non ci dobbiamo vergognare della nostra storia”

da sinergie di scuola

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Storia

Una forte presa di posizione è stata espressa dal Ministro Valditara ad Atreju, riguardo al ruolo dell’identità e della storia occidentale, proponendo una netta inversione di tendenza rispetto al passato recente. L’obiettivo dichiarato è quello di voltare pagina, dopo 50 anni in cui “l’identità è stata considerata una parolaccia e in cui la storia dell’Occidente è sempre stato qualche cosa di cui vergognarci“.

Il messaggio centrale è di rigettare fermamente ogni senso di vergogna legato al proprio retaggio culturale e storico. Il Ministro ha sottolineato con enfasi: “noi non ci dobbiamo affatto vergognare della nostra storia non dobbiamo affatto vergognarci della nostra civiltà non dobbiamo affatto vergognarci dei grandi valori universali che l’Occidente ha dato al mondo“. Questa rivendicazione di orgoglio storico si estende a tutti i pilastri della cultura occidentale, specificando che “non dobbiamo vergognarci di Atene non dobbiamo vergognarci di Roma non dobbiamo vergognarci di Gerusalemme dell’Umanesimo del nostro passato“.

La giustificazione di tale fierezza risiede nella convinzione che i principi fondamentali della vita civile moderna abbiano le loro radici in questo contesto geografico e culturale. Valditara sottolinea infatti come “i grandi valori di libertà e di democrazia siano nati in Europa sono nati in Italia sono nati nel Mediterraneo“. Questi valori, prosegue, sono nati in concomitanza con “una consapevolezza di una identità forte“.

L’identità e le radici sono poste come elementi indispensabili per la sopravvivenza e la prosperità di una nazione. La dichiarazione finale, dal tono ammonitore, stabilisce un legame diretto tra coscienza storica e prospettiva futura: “un popolo senza identità è un popolo destinato a non avere futuro, un popolo senza radici è un popolo senza futuro“.

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