Settimana corta, la delibera il Consiglio di Istituto
di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola
Settimana corta, la delibera è un atto del Consiglio di Istituto mentre il Collegio docenti esprime solo parere.
Una docente X ci chiede se è possibile, ad anno scolastico abbondantemente avviato, introdurre la settimana corta e quindi moficiare l’orario scolastico introducendo la sesta ora di lezione nei 5 giorni di lezione da lunedì a venerdì. La docente X ci riferisce che nella sua scuola, la dirigente scolastica, ha fatto deliberare l’avvio della settimana corta dal 7 gennaio 2026 in sede di Collegio docenti. La docente chiede se tale delibera è legittima o se la procedura adottata può essere impugnata.
Settimana corta: la delibera è del CDI
Rispondiamo alla docente X che l’introduzione della settimana corta anche dopo alcuni mesi dall’inizio delle lezioni è comunque un atto legittimo, ma questa decisione non viene attuata con una delibera del Collegio docenti, ma piuttosto serve una delibera adottata dal Consiglio di Istituto.
Il Consiglio di Istituto delibera ufficialmente l’adozione della settimana corta, in base alla sua competenza sull’organizzazione e gestione della scuola. Inoltre è sempre il Consiglio di Istituto che deve deliberare l’introduzione della settimana corta nel documento del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Il Collegio dei docenti esprime solo un parere
È il collegio dei docenti che per quanto riguarda la settimana corta esprime dei pareri sull’organizzazione didattica e oraria, assicurando che la rimodulazione dell’orario delle lezioni consenta il regolare svolgimento delle programmazioni didattiche-educative e il normale apprendimento da parte degli studenti e studentesse. Si tratta di un parere che non è vincolante e non può annullare la delibera del Consiglio di Istituto, ma ha comunque un suo peso sulla ricaduta degli apprendimenti e di conseguenza sulla valutazione degli studenti in fase di scrutini.
Sarà lo stesso Collegio dei docenti a dovere inserire nel PTOF l’introduzione della settimana corta deliberata dal Consiglio di Istituto, spiegandone punti di forza e criticità. Dopo che il PTOF è stato modificato dal Collegio docenti, sarà il Consiglio di Istituto a deliberare la modifica del PTOF, quindi la settimana corta potrà essere attuata anche a metà anno scolastico.
Norma sulla settimana corta
Normativamente possiamo riferirci all’art.5, comma 3, del DPR 275/1999, in cui è disposto che ” L’orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una programmazione plurisettimanale, fermi restando l’articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie”.
Per cui la legge, proprio all’art.5, comma 3 del DPR n. 275 dell’8 marzo 1999, prevede la possibilità da parte di una scuola di prevedere l’articolazione delle ore delle lezioni, sulla base di un orario settimanale, definito in non meno di 5 giorni. Quindi prevedere l’orario settimanale dal lunedì al venerdì è un qualcosa di assolutamente legittimo. La legittimità è garantita sempre ed esclusivamente nel rispetto del numero di ore annuali da svolgere obbligatoriamente previsto anche per le singole discipline.
Poi c’è la legge 107/2015 che interviene a modificare l’art.3 del DPR 275/99, infatti all’art.1, comma 14 della legge della “Buona Scuola” è previsto che “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia“. In buona sostanza il Consiglio di Istituto, nella fase di delibera del PTOF, stabilisce anche, se è volontà democratica, l’articolazione dell’orario settimanale sia disposto dal lunedì al venerdì di ogni settimana. Così nasce, in piena legittimità, la settimana corta che prevede ovviamente almeno due rientri pomeridiani, oppure alcune seste ore di mattina e un rientro pomeridiano il pomeriggio da parte di studenti e insegnanti. Tali rientri si rendono necessari per garantire il monte ore annuale obbligatorio del tipo di scuola.

