Scuola pubblica, è tempo di invertire rotta: ‘No ad un rinnovo contrattuale a condizioni inaccettabili’
da scuolainforma
Rinnovo CCNL Scuola 2022-24: si vorrebbe chiudere in estate, ma a quali condizioni? ‘No alla firma se restano inaccettabili’.
L’intenzione sarebbe quella di arrivare alla firma del nuovo contratto collettivo nazionale per il comparto scolastico entro l’estate. Al riguardo però non sembrano esserci certezze, e i tempi potrebbero prolungarsi. Le trattative sono infatti ancora in corso, e i nodi da sciogliere sul CCNL Scuola 2022-24 sono ancora troppo grandi. Il rinnovo contrattuale sta incontrando il malcontento principalmente del personale scolastico (docenti e ATA, di ruolo e non). Sul piatto gli aumenti stipendiali, considerati ancora troppo miseri, e buoni pasto che si vorrebbero estendere a tutti i lavoratori della scuola ma su cui ancora non si è raggiunto un accordo. Chi lavora nel mondo scolastico, a questo punto, ripone le speranze nella mancata firma da parte delle sigle sindacali se le condizioni restano inaccettabili così come sembrano ad oggi.
‘Serve una visione trasversale, ampia e strutturale della scuola’
“Negli ultimi decenni, la Scuola Pubblica italiana è stata oggetto di un progressivo e sistematico impoverimento. Tagli di risorse, precarizzazione del personale, accorpamenti strutturali e disinteresse politico hanno compromesso gravemente la qualità del sistema d’istruzione e le condizioni di lavoro di chi vi opera ogni giorno con professionalità e dedizione. Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Istruzione e Ricerca, seppur atteso da tempo, non può essere accettato a qualsiasi condizione“. Questo l’incipit del comunicato diffuso dal comitato spontaneo ‘Evoluzione ATA’ tramite la propria pagina Facebook, facendosi portavoce delle problematiche che da tempo affliggono il mondo scolastico.
Ciò che viene lamentato è il perenne sentimento di rassegnazione attraverso cui ci si accontenta di ‘briciole‘, con stipendi ridotti all’osso e lesivi della dignità dell’intera comunità professionale. ‘Merito’ ed ‘eccellenza’, sbandierati negli ultimi anni, non fanno rima con l’adeguamento dei salari, e molti cittadini italiani preferiscono abbandonare il ‘Bel Paese’ alla ricerca di una valorizzazione della conoscenza e della competenza. “In questo contesto, accettare un contratto nazionale che non riconosce il giusto valore economico e sociale del lavoro scolastico significherebbe avallare questa deriva. (…) La Scuola ha bisogno di una visione trasversale, ampia, strutturale. “
A quali condizioni dovrebbe avvenire il rinnovo contrattuale
Ciò che il personale scolastico chiede è di non firmare il rinnovo contrattuale se non alle seguenti condizioni:
- un reale riconoscimento economico e professionale di tutte le figure scolastiche;
- un piano straordinario di stabilizzazione del personale precario e il rafforzamento degli organici;
- investimenti strutturali in edilizia scolastica, innovazione didattica e formazione continua;
- una riforma seria della governance scolastica, che metta al centro la collegialità, la partecipazione, la trasparenza.