Scuola, ecco tutte le novità da settembre su condotta e sospensioni
da il sole 24 ore
Con il cinque in comportamento scatta la bocciatura, e sono compresi anche i casi di bullismo grave. Con il sei si viene rimandati. Nuove regole per gli allontanamenti fino a 15 giorni.
Sospensioni e condotta, si cambia. Dopo aver approvato la legge 150 del 2024, lo scorso 1° ottobre, arrivano adesso due Dpr approvati dal governo, dopo una consultazione molto ampia con i rappresentanti di famiglie e studenti, e dopo aver ricevuto il parere favorevole del Cspi, l’organo tecnico consultivo del ministero dell’Istruzione e del Merito.
La condotta: con il 5 si verrà bocciati
Si parte dalla valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di secondo grado.
In caso di cinque in condotta, e comunque in caso di voto inferiore al sei, scatta la bocciatura, e vengono compresi anche i casi di bullismo grave.
La novità è che vengono chiarite, e rese più tassative, le ipotesi. Tale deliberazione può essere adottata anche in presenza di comportamenti che configurano gravi e reiterate mancanze disciplinari, atti di violenza o aggressione nei confronti del personale scolastico, degli studenti; e per violazioni previste dai regolamenti di istituto.
In caso di sei in condotta si viene rimandati
In caso di sei in condotta (anche di fronte a tutti giudizi positivi nelle materie curriculari), «si viene rimandati a settembre», ha sottolineato Valditara, cioè si sospende il giudizio di ammissione alla classe successiva e viene assegnato un elaborato critico su tematiche inerenti alla cittadinanza attiva e solidale, da sviluppare su tematiche connesse alle ragioni che hanno determinato il voto di comportamento attribuito. «Lo studente sarà ammesso alla classe successiva – ha proseguito Valditara – se passerà questa valutazione».
Come cambiano le sospensioni fino a 15 giorni
Con il secondo Dpr si interviene sulle sospensioni, modificando lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. «Il principio è più scuola e non meno scuola per chi compie determinati atti aggressivi, bullismo, violenza, danneggiamento di beni pubblici», ha detto il titolare del Mim. Cosa cambia rispetto a oggi? «Finora – ha chiarito Valditara – con una sospensione fino a 15 giorni si prevede lo stare a casa, cioè lo studente viene abbandonato al suo destino».
L’allontanamento dalla comunità scolastica
Adesso si cambia. In primo luogo vengono ampliate le situazioni che giustificano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica: ai casi, già previsti dalle norme, di reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o di pericolo per l’incolumità delle persone, sono stati aggiunti anche gli atti violenti e di aggressione nei confronti del personale scolastico, delle studentesse e degli studenti.
Attività di approfondimento o di cittadinanza
Inoltre, in caso di stop dalle lezioni fino a due giorni, il consiglio di classe delibera, con motivazione, attività di approfondimento (cioè compiti in più) finalizzate a riflettere sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare. Per periodi di allontanamento compresi tra tre e 15 giorni, il consiglio di classe assegna allo studente attività di cittadinanza attiva e solidale, connesse al piano triennale dell’offerta formativa (Ptof). Saranno gli Uffici scolastici regionali a individuare enti e istituzioni in cui svolgere queste attività.
L’attuazione della legge 150
La legge 150 del 2024 è stata in parte già attuata. In particolare, sul voto in condotta alle medie, che «fa media e può portare alla bocciatura», ha ricordato Valditara. Anche alla maturità, è stato previsto che il voto in comportamento incide anche sui crediti per l’ammissione all’esame di Stato: il punteggio più alto può essere assegnato esclusivamente agli alunni che hanno ottenuto da nove decimi in su.