Scuola, arresto in flagranza per chi picchia i prof. Educazione sessuale solo con l’ok dei genitori

da RAI news

Nei corsi di sessualità, alle elementari solo temi contenuti nei programmi nazionali. 5 in condotta anche per casi di bullismo grave, con il 6 si viene rimandati e si dovrà sostenere un esame

Con le nuove disposizioni chi ottiene 5 in condotta sarà automaticamente bocciato e vengono compresi anche i casi di bullismo grave. In caso di 6 in condotta, invece, lo studente sarà rimandato a settembre e non potrà essere ammesso alla classe successiva fino al superamento di un’esame di riparazione’ durante il quale dovrà presentare un elaborato critico sui valori e i principi violati dal proprio comportamento, dimostrando di aver compreso la gravità delle proprie azioni anche alla luce dei principi costituzionali e delle regole della comunità scolastica. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione Valditara nel corso della conferenza stampa al termine del consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

Per i bulli sospesi attività di cittadinanza solidale

“Il principio è più scuola e non meno scuola per chi compie bullismo, atti di violenza e/o danneggiamento di beni pubblici. Sino ad oggi, la sospensione sino a 15 giorni prevedeva lo stare a casa, cioè lo studente veniva abbandonato al suo destino, magari era persino felice perché se ne stava a casa a giocare sulla PlayStation o a giocare a pallone con gli amici. Adesso cambia, fino a due giorni, ci sarà più scuola, nel senso che lo studente va a scuola, studia ma in più deve approfondire, studiare, riflettere, scrivere su tutte quelle tematiche connesse alla cattiva condotta tenuta. Si danno in sostanza compiti in più, dovrà approfondire il perché la società, la comunità giudica errato un comportamento di quel tipo. Sopra i due giorni, quindi da 3 a 15 giorni, scattano obbligatoriamente le cosiddette attività di cittadinanza solidale. Gli uffici scolastici e regionali dovranno individuare gli enti caritatevoli e  assistenziali (terzo settore, istituzioni pubbliche) in cui possono svolgersi queste attività di cittadinanza solidale, come servire alla mensa dei poveri, lavorare in un ospedale, servire in una casa di riposo. Se non si individuano questi soggetti banalmente, magari pulire e tenere pulito il giardino della scuola”. Lo ha reso noto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara nel corso della conferenza stampa organizzata al termine del Cdm, parlando della “modifica dello Statuto delle studentesse e degli studenti”.

“Le scuole – ha aggiunto il ministro – dovranno fare anche azioni di analisi e di contrasto culturale nei confronti di fenomeni bullismo, cyberbullismo e dipendenze”.”Con questi Regolamenti noi creiamo le premesse per l’entrata in vigore per il prossimo anno scolastico anche di questa normativa ulteriore” ha evidenziato il ministro, spiegando che i principi che ci hanno ispirato sono “solidarietà, senso civico, favorire il senso di appartenenza alla comunità e responsabilità individuale”. Riteniamo – ha concluso – che sia un grande principio quello di responsabilizzare gli studenti rispetto l’autorità dei docenti: bisogna ripristinare il rispetto verso l’autorità dei docenti, rispetto delle regole come forma di maturazione”.

Arresto in flagranza per chi aggredisce i prof

“Si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato (dei genitori, ndr) in caso di lesioni personali a docenti e dirigenti scolastici, non mere aggressioni verbali” spiega ancora il ministro dell’Istruzione, illustrando uno schema di disegno di legge in materia di tutela del personale docente della scuola e dei dirigenti scolastici.

“Si prevede un aggravamento delle pene per lesioni al personale- ha proseguito Valditara- ad esempio si passa per le lesioni lievi da sei mesi a tre anni attuali a due a cinque anni di reclusione. Perché questa norma? Il personale scolastico è quello più toccato da aggressioni. Sono soprattutto i genitori che picchiano. Un insegnante, un dirigente scolastico, non si tocca. Posso anche aggiungere che la funzione delicata e importante dell’educatore deve essere preservata. L’obiettivo primario è condizioni di serenità per i nostri figli. L’arresto in flagranza non si estende ai minori”.

Il personale scolastico, intanto, è quello più soggetto ad aggressioni, dopo il personale sanitario. “Nel 2022-2023 la maggior parte di aggressioni erano di studenti, dal 2023-2024 sono soprattutto i genitori che picchiano professori o dirigenti scolastici”, ha detto Valditara, che poi ha raccontato alcuni tra gli episodi più gravi: “A Roma una collega è arrivata a farsi scortare a casa dai colleghi perché aveva paura dopo episodi di stalking dei genitori. Alla fine questi si sono presentati a scuola e l’hanno presa a bastonate. In Calabria, dagli insulti si passa all’aggressione fisica: un docente è stato preso a pugni dai genitori, cade a terra, batte la testa e resta in prognosi riservata in ospedale”. Secondo il ministro, è “molto chiaro” il principio nel cambiare le norme: “Un docente non si tocca. La funzione di un educatore deve essere preservata e vanno garantite condizioni di serenità per chi lavora con i nostri figli”.

Educazione sessuale solo con il consenso dei genitori, se negato “attività formative alternative”

“Per le attività extra curriculari in ambito di sessualità, le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti, sui soggetti coinvolti e sul materiale didattico”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, illustrando il provvedimento ‘disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico’, relativo ad attività di educazione sessuale a scuola, nel corso della conferenza stampa indetta oggi a Palazzo Chigi al termine del consiglio dei ministri.

“I genitori- ha proseguito Valditara- devono essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come la sessualità”. Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa da svolgersi obbligatoriamente, infine, “le scuole devono fornire agli studenti un’attività formativa alternativa, laddove sia stato negato il consenso”, ha concluso il ministro.

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