Prove Invalsi 2025, differenze di rendimento tra scuole statali e paritarie

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola

In Campania alta percentuale di scuole paritarie, ma punteggi alle prove molto bassi.

 

Dopo la pubblicazione dei risultati delle prove INVALSI 2025, lo stesso Istituto propone una riflessione su alcuni dei dati emersi.

Il documento pubblicato il 22 luglio esamina i risultati delle prove INVALSI 2025 per gli studenti che concludono il secondo ciclo d’istruzione in Italia, confrontando le scuole statali e paritarie.

Si concentra in particolare sulle regioni Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, evidenziando dinamiche territoriali diverse nella scelta della scuola paritaria.

L’analisi rivela un marcato divario nelle prestazioni e nella dispersione scolastica implicita tra i due tipi di scuole, soprattutto in Campania, dove le paritarie mostrano risultati notevolmente inferiori.

Questo suggerisce che in alcune regioni, la scelta della scuola paritaria possa essere motivata più dal conseguimento del diploma che dalla qualità formativa, mentre in Lombardia le differenze sono meno accentuate.

Lo studio conclude sottolineando la necessità di ulteriori ricerche per distinguere tra le diverse tipologie di scuole paritarie e comprendere meglio le motivazioni alla base delle scelte degli studenti.

Differenze di rendimento tra scuole statali e paritarie

La riflessione comparativa si è basata sui risultati conseguiti dagli studenti al termine delle scuole secondarie di secondo grado (grado 13) nelle scuole statali e paritarie in Italia.

Questo studio si è concentrato principalmente sulle regioni Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.

L’analisi dei risultati delle prove INVALSI per il grado 13 evidenzia un quadro articolatoper quanto riguarda la differenza di rendimento tra scuole statali e paritarie nelle diverse aree territoriali e i loro esiti rispetto alla media nazionale complessiva.

Nella regione Campania, dove l’incidenza del settore paritario nell’ultimo anno della scuola secondaria è la più elevata d’Italia, si osservano divergenze marcatetra il comparto statale e quello paritario rispetto alla media nazionale.

 

  • Italiano: Il punteggio medio delle scuole statali è di -3 punti rispetto alla media nazionale, mentre quello delle scuole paritarie precipita a -41 punti.
  • Matematica: Le scuole statali registrano -6 punti, mentre le paritarie scendono a -34 punti.
  • Inglese-Reading: Le scuole statali si attestano a -1 punto, mentre le paritarie a -41 punti.
  • Inglese-Listening: Le scuole statali mostrano -12 punti, mentre le paritarie registrano -40 punti.

Il confronto della distanza del punteggio medio complessivo della Campania rispetto alla media nazionale mostra risultati molto diversi se si considerano tutte le scuole o solo quelle statali. Questo fenomeno è molto meno rilevante nelle altre regioni.

Perché si sceglie la paritaria?

Questi dati suggeriscono l’esistenza di fenomeni di autoselezione e specifiche dinamiche di scelta verso il canale paritario in Campania, portando a una concentrazione di studenti con livelli di apprendimento più bassi in questo segmento scolastico, e contribuendo ad ampliare il divario tra i due settori e con la media nazionale complessiva.

 

L’unica eccezione è la prova di Inglese-ascolto, dove anche i risultati delle scuole statali sono meno soddisfacenti rispetto alla media nazionale.

Dispersione scolastica implicita

A livello nazionale, si rileva una marcata differenza: la percentuale di dispersione implicita è del 7,0% per il settore statale, mentre raggiunge il 25,5% nelle scuole paritarie.

Questo divario è particolarmente accentuato in diverse regioni del Mezzogiorno.

In Lombardia la differenza è più contenuta, con il 3,4% nelle scuole statali e il 6,1% in quelle paritarie. Questa modesta differenza potrebbe essere attribuita alla presenza sia di istituzioni paritarie scelte per percorsi semplificati, sia di prestigiose istituzioni con un elevato livello formativo. In Lombardia, la scuola paritaria sembra rappresentare un’alternativa comparabile in termini di esiti e tenuta didattica.

Nel Lazio invece la dispersione implicita è dell’8,8% nella scuola statale contro il 22,9%in quella paritaria.

Infine, in Campania raggiunge il 39,3% nelle scuole paritarie contro il 9,1% del settore statale. Questo divario assume caratteri allarmanti. Anche in Sicilia si osserva un divario analogo: 29,1% nelle paritarie contro l’11,1% nelle statali.

Differenze territoriali

Queste evidenze confermano la presenza di dinamiche territoriali profondamente differenziate nella distribuzione e funzione delle scuole paritarie.

Nelle regioni del Centro-Sud esaminate, i risultati molto bassi nelle scuole paritarie riflettono dinamiche in cui studenti e famiglie cercano principalmente una via per conseguire un diploma, più che una effettiva preparazione.

Quando i valori della dispersione implicita mostrano scarti molto marcati, ciò indica la presenza di livelli di apprendimento significativamente differenti tra le due popolazioni scolastiche.

Il documento INVALSI

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