Preside romano nel mirino: scontro tra sindacati e dirigenti scolastici sul ‘mobbing’

da scuolainforma

Negli ultimi giorni è esploso un duro confronto tra alcuni dirigenti scolastici e sigle sindacali, in particolare la FLC CGIL, dopo le accuse di presunto mobbing ai danni della dirigente dell’IIS Montessori di Roma. L’episodio rientra in un contesto più ampio di contestazioni ai vertici scolastici in diverse regioni italiane, con accuse reciproche di intimidazione, discriminazione e campagne diffamatorie.

Accuse di isolamento e strategie ostili verso i dirigenti scolastici

Secondo una ricostruzione pubblicata da testate vicine al mondo della dirigenza scolastica, negli istituti italiani si sta consolidando una tendenza preoccupante: presidi oggetto di contestazioni sistematiche, accuse pubbliche e forme di boicottaggio organizzate da rappresentanze sindacali interne, in particolare dalla CGIL. Il caso più recente, si scrive sul sito dirigentiscuola.org, riguarda la dirigente del liceo Montessori di Roma, che avrebbe subito un clima di isolamento professionale per aver manifestato apprezzamento nei confronti della linea scolastica del Ministro Valditara.

Le lamentele si rivolgono anche al Ministero dell’Istruzione, accusato di non intervenire a tutela dei dirigenti e anzi, in taluni casi, di alimentare indirettamente le contestazioni accogliendo segnalazioni non sempre documentate.

 

La replica della FLC CGIL: “Affermazioni infondate, procederemo legalmente”

La risposta della FLC CGIL non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, il sindacato respinge ogni accusa parlando di affermazioni prive di fondamento, che avrebbero l’unico scopo di screditare la propria azione e quella del personale scolastico. La sigla contesta anche la narrazione proposta da alcuni media, che a suo dire starebbero costruendo un vero e proprio metodo per minacciare sindacalisti e lavoratori della scuola attraverso articoli su stampa di parte e interrogazioni parlamentari strumentali.

Secondo la CGIL, si tratterebbe di un attacco orchestrato per intimidire chi si oppone a certe scelte gestionali all’interno degli istituti. La federazione annuncia di voler procedere per vie legali a tutela della propria immagine e del personale coinvolto, denunciando una campagna mediatica finalizzata a delegittimare il dissenso interno alle scuole.

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