Opzione donna 2023, nuova stretta sui requisiti: via libera solo per alcune lavoratrici

Con l’ultima bozza della Legge di Bilancio 2023 Opzione donna cambia ancora: nuova stretta sui requisiti. Chi potrà usufruirne?

Nella giornata di lunedì 28 novembre la Legge di Bilancio 2023 è arrivata in Parlamento dando finalmente inizio alle operazioni di aggiustamento ed è proprio nelle ultime ore che sarebbero state apportate alcune modifiche per quanto riguarda i requisiti di Opzione donna.

Opzione donna 2023: scatta la stretta sui requisiti

Nelle ultime ore è arrivata in Parlamento l’ultima bozza della prossima Legge di Bilancio, comprendente 156 articoli. Come riporta però il quotidiano La Repubblica, ci sarebbero state delle correzioni a proposito di Opzione donna, la misura di anticipo pensionistico riservata alle lavoratrici. Ad oggi, la misura permette di uscire dal mondo del lavoro con 35 anni di contributi versati e 58 anni di età (59 le autonome). Nel 2023, invece, rimarrà invariato il requisito contributivo, mentre quello anagrafico salirà a 60 anni e sarà vincolato al numero di figli. Nel caso in cui si abbiano uno o due figli si potrà andare in pensione prima, rispettivamente a 59 anni e a 58 anni.

A chi è rivolta la misura

Al di là dei requisiti sopra riportati, all’interno dell’ultima bozza della manovra finanziaria sono stati inseriti degli ulteriori requisiti per poter beneficiare della misura. Di fatto, nel 2023 potranno usufruire di Opzione donna soltanto le lavoratrici che assistono un coniuge o un parente con handicap (caregiver); coloro che hanno un’invalidità civile superiore o uguale al 74%; le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi.

da orizzontedocenti

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