Obbligo vaccinale, ipotesi che potrebbe diventare realtà?

Il Governo al lavoro per individuare misure contrastive per la quarta ondata Covid: si pensa all’obbligo vaccinale per alcune categorie?

In questi giorni il Governo guidato dal primo Ministro Draghi dovrebbe decidere sulle misure da adottare per arginare la quarta fase dell’epidemia da Covid: in queste settimane, infatti, si sta rilevando una crescita del numero dei contagi e delle persone ospedalizzate. I dati al momento non sono allarmanti, ma il Governo vuole correre ai ripari: ritorna alla ribalta l’ipotesi dell’obbligo vaccinale.

Obbligo vaccinale tra le possibili misure adottate?

A Palazzo Chigi si discute delle possibili nuove misure da seguire per contrastare la quarta ondata da Covid: nelle ultime settimane, infatti, la risalita dei casi, l’andamento pandemico degli Stati europei confinanti, le festività natalizie vicine possono indurre il Governo a correre ai ripari.

L’ipotesi al momento al vaglio è quello dell’entrata in vigore di un Super Green Pass: ad ottenerlo, sarebbero solo i soggetti vaccinati o guariti, non essendo più rilasciato a chi effettua un tampone. A quest’ultimi sarebbe consentito solo l’accesso ai luoghi di lavoro e ai servizi. Anche la stessa validità temporale del test sarebbe rivista, comportando una diminuzione della durata.

Si palesa anche l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per alcune categorie professionali: l’obbligatorietà sarebbe estesa alle persone che per lavoro sono a stretto contatto con il pubblico, come forze dell’ordine, dipendenti della pubblica amministrazione e personale scolastico. Intanto da oggi si è aperta la possibilità della vaccinazione per gli over 40 con la terza dose, a patto che siano passati 6 mesi dall’ultima somministrazione.

 

Pareri sull’obbligatorietà della vaccinazione

Si tratterebbe quindi di un obbligo vaccinale mirato e settoriale che al momento resta solo comunque un’idea, in particolare, del coordinatore del Comitato Tecnico-scientifico Locatelli. Lo stesso Locatelli, tuttavia, in un’intervista a Skytg24 sottolinea che l’Italia al momento resta in una situazione di non allarme rispetto all’Europa. Precisa anche che le suddette categorie hanno raggiunto una percentuale di vaccinazione quasi massima: sarebbe opportuno ridurre a 5 mesi l’intervallo tra l’ultima vaccinazione e la terza dose.

Per la Segretaria Nazionale Cisl Scuola Maddalena Gissi è il governo a dover decidere in merito all’obbligo vaccinale sulla base di dati scientifici: “Ricordiamoci che siamo in stato d’emergenza, ai nostri confini c’è la pandemia che bussa. Se il governo assumesse una decisione in tal senso, sia per l’obbligo per le prima due dosi, che per il booster, noi ci saremmo”. Così afferma in un comunicato stampa del 20 novembre. Anche la Gissi tuttavia, sottolinea che il personale scolastico è vaccinato al 95%, e in alcuni casi anche con percentuali più alte.

In merito alla costituzionalità o meno dell’obbligo vaccinale, a “Il Messaggero” Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale ha ribadito che l’obbligo è costituzionale: Flick fa riferimento agli articoli 2, 16 e 32 della Costituzione e porta come esempio la vaccinazione prevista per ammettere i bambini a scuola.

 

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