Maturità 2022 al via: le tracce della prima prova, il tema di italiano

fonte: corriere.it

di Gianna Fregonara, Orsola Riva e Valentina Santarpia

Oggi la prima prova dell’esame di maturità 2022: nelle tracce Nedda di Verga, La via ferrata di Pascoli, un brano dal libro di Liliana Segre e Gherardo Colombo, ma anche il Covid, la musica e l’iperconnessione e i suoi rischi. Rispettate le attese della vigilia

• Alle 8.30 di oggi, 520 mila studenti hanno cominciato il loro esame di maturità, con la prima prova scritta.
• Le tracce (qui le trovate tutte, con i commenti delle firme del Corriere): quelle letterarie chiedevano la comprensione, analisi e interpretazione di una poesia delle «Myricae» di Giovanni Pascoli ,«La via ferrata», e, per la prosa, una novella di Giovanni Verga «Nedda, Bozzetto siciliano». Per l’analisi di un testo argomentativo c’era «La sola colpa di essere nati», dialogo tra Gherardo Colombo e Liliana Segre. Ma anche il discorso pronunciato alla Camera da Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021, e «Tienilo acceso: posta commenta condividi senza spegnere il cervello», per un’analisi sull’iper-connessione che richiedeva una riflessione a partire da un testo di Vera Gheno e Bruno Mastroianni. C’era anche la possibilità di cimentarsi su un testo tratto da Oliver Sacks, «Musicofilia», con un ragionamento sul potere che la musica esercita sugli esseri umani. Infine ai maturandi è stato proposto un testo del giurista Luigi Ferrajoli «Perché una Costituzione della Terra?» per una riflessione sul Covid.
• L’incubo Covid incombe intanto sugli esami: a Venezia un’intera commissione contagiata.
• Intervistato ieri dal Corriere, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dice: «L’esame di maturità non è un test: serve a valutare il percorso svolto dai ragazzi in un periodo particolarmente difficile. E infatti la media dei voti del triennio quest’anno conta fino al 50 per cento sul voto finale. Non serve usare il bilancino. Anche in caso di uno scivolone nello scritto, le commissioni possono essere equilibrate: sono autonome e hanno la responsabilità di valutare la persona».
• Tutti gli aggiornamenti nello speciale Maturità 2022

Ore 14:09 – I primi commenti degli studenti: «Tracce banali», «No, sono soddisfatto»

I primi studenti iniziano a consegnare alle commissioni le loro prove – e ai cronisti le loro impressioni.

Qualche voce, da diverse città:

Federica Gallitelli, 18 anni, Torino, liceo classico Massimo D’Azeglio: «Le tracce non mi sono piaciute tanto e anche i professori erano un po’ delusi. Erano tracce banali, ho scelto quella sulla musica, mi sembrava più interessante».

Federica, stesso liceo: «Non sono brava nei temi, ho fatto in fretta perché volevo togliermelo il prima possibile. Il Covid? Nessuno di noi aveva la mascherina.

Laura, stesso liceo: «Ho scelto il tema su Giovanni Verga, sono stata fortunata, è un autore che mi piace. Altrimenti avrei fatto quello sulla pandemia».

Umberto Canale, 20 anni, studente di amministrazione finanza e Marketing dell’Istituto Tecnico Sommelier di Torino, ha scelto il tema di Musicofilia: «La prova non era difficile, mi piaceva perché suono il pianoforte e le tastiere in una band. Mi sono sentito obbligato a farlo, anche perché voglio fare il Conservatorio».

Elena, liceo scientifico Ferraris, di Torino: «Durante la pandemia molto argomenti non sono stati affrontati tornare a fare un’esame del genere è stato brutale. Potevamo fare l’esame come l’anno scorso con elaborato e colloquio. Cosa farò? Medicina, però prima mi prendo un anno sabbatico».

Davide, 18 anni, liceo classico Giulio Cesare di Roma: «Ho scelto la traccia su Verga è andata abbastanza bene, non me l’aspettavo ma è andata abbastanza bene. Me la sono cavata».

Elisa, stesso liceo: «Sono stati anni complicati ma devo dire che i professori ci hanno dato una preparazione adeguata per questa prova. Io ho fatto la traccia sull’iperconnessione. È stato impegnativo ma fattibile grazie alle competenze che ci hanno portato fin qui».

Ore 13:51 – Dureghello: utile tema su leggi razziali e Segre

«Quella sulle leggi razziali nel nostro Paese e la vita di Liliana Segre è una riflessione sempre necessaria, che guarda contemporaneamente al passato e al futuro. Bene averla proposta ai maturandi in un passaggio così significativo verso la vita adulta.». Lo scrive su twitter Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma.

Ore 13:24 – Cucinotta: «Verga? Troppo triste per i giovani e il momento che vivono»

C’è anche il siciliano Giovanni Verga nelle tracce della prova di italiano della maturità 2022. La sua novella «Nedda, Bozzetto siciliano» è stata proposta agli studenti, invitati a un testo di comprensione, analisi e interpretazione. Ma la scelta non convince fino in fondo una siciliana doc, l’attrice Maria Grazia Cucinotta: «Adoro Verga e le sue storie molto belle ma tragiche. Ma la sua poetica è troppo triste per i giovani di oggi e per il momento che stanno vivendo. Forse, dopo tutto quello che hanno passato in questi due ultimi anni, dal lockdown per il Covid, chiusi a casa e zitti in un angolo, alla guerra, i ragazzi avrebbero bisogno di un pochino di allegria. Altrimenti non avranno più speranza» (qui il servizio completo sul commento dell’attrice).

Ore 13:21 – Esulta sindaca di San Mauro Pascoli: «Finalmente è tornato il nostro Poeta»

«Finalmente il nostro Poeta è tornato agli esami di maturità! Erano anni che aspettavamo questa notizia, siamo lieti della scelta compiuta dal ministero». Esulta il sindaco del comune di San Mauro Pascoli (Forlì Cesena), Luciana Garbuglia, per la presenza tra le tracce della poesia «La via ferrata» tratta dalla raccolta «Myricae». Come sindaco del paese romagnolo che ha dato i natali a Giovanni Pascoli (1855-1912) «sono onorata – dice all’Adnkronos – I giovani maturandi avranno avuto così un’occasione in più per approfondire l’attualità del nostro Poeta».

Ore 12:46 – Bianchi: «Io avrei scelto la traccia sulla musica, lingua universale»

«Io avrei scelto la traccia sulla musica: dobbiamo permettere a tutti di avere una lingua in più, la più universale che esiste, che ci permette di trovare noi stessi e gli altri. Abbiamo voluto un tema sulla musica che è la più sublime delle forme di comunicazione umana». Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Rai News 24 ha commentato le tracce di italiano, la prima prova della maturità.

«Le tracce permettono ad ognuno di trovare la chiave di lettura della propria vita- spiega Bianchi- Verga parla di una persona colpita dalla malaria e l’incidente sul lavoro. La Segre parla del tema del razzismo, anche latente. Abbiamo voluto un tema sulla musica, che è la più sublime delle forme di comunicazione umana. Poi ci sono i temi riguardanti il mondo e la necessità di ritrovare un equilibrio, con il prof Parisi, e un nuovo patto per il mondo, come scrive il prof Ferrajoli: sono tracce che danno la possibilità di esprimersi a ragazzi che hanno avuto un percorso complesso, ma non li abbiamo lasciati soli mai».

Bianchi ha anche spiegato che l’esame andrà verso la normalità, superata l’emergenza pandemica: «Noi abbiamo potuto operare sulla base di una ordinanza che ci ha permesso di andare in deroga alla legge sugli esami di maturità. Ci muoviamo verso il modello normale», ha detto il ministro, assicurando che il prossimo anno scolastico sarà «non solo in presenza e in sicurezza ma vedrà anche grandi riforme: al voto oggi è in Senato una importante riforma che riguarda i docenti, la loro formazione, il digitale, gli incentivi per coloro che vorranno e dovranno essere responsabili della vita scolastica, che è il battito della comunità».

Ore 12:16 – Bianchi: «Maturità partita regolarmente»

«La maturità 2022 è partita regolarmente, abbiamo assegnato tracce che consentissero a studentesse e studenti di tutti gli indirizzi di esprimere il proprio pensiero e di valorizzare il proprio percorso di studi»: lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, commentando le tracce della prima prova scritta dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, tracce adesso disponibili sul sito del ministero.

Ore 11:21 – Willy Gnonto a Busto Arsizio per la prima prova di maturità

Sorridente e pronto a sostenere la prima prova scritta per la maturità, Willy Gnonto, diciottenne attaccante della Nazionale italiana di calcio, è arrivato questa mattina a Busto Arsizio (Varese), per affrontare il test di italiano al liceo scientifico sportivo «Marco Pantani». È la stessa scuola in cui, nel 2018, sostennero l’esame di maturità altri due atleti, il nuotatore Nicolo’ Martinenghi, campione del mondo a Budapest nei 100 rana, e Matteo Gabbia, difensore del Milan tricolore.

Ore 11:18 – Gherardo Colombo: «Liliana Segre un esempio contro un mondo di odio»

«In un mondo pieno di odio, guerre e discriminazioni, Liliana Segre è l’esempio vivente che si può evitare di rispondere al male con il male». È il commento a caldo della Maturità 2022 di Gherardo Colombo, l’ex magistrato che insieme alla senatrice Segre, è protagonista della prima prova dell’esame di stato con il testo tratto da «La sola colpa di essere nati» (pagine 25-27) nella tipologia B «Analisi e produzione di un testo argomentativo». «Non è tanto una contentezza personale», dice Colombo, ma «mi sembra molto importante».

«Un aspetto importante è quello dell’estrema sofferenza che Liliana Segre ha vissuto per via delle leggi razziali e la discriminazione ma anche per quella che ha dovuto sopportare quando è tornata a casa siccome, lei dice, era diventata `selvaggia´ e non era quindi più accettata dalla società» oltre «a una testimonianza fortissima contro l’odio, con parole molto forti per la marginalizzazione, l’espulsione dell’odio dalle relazioni fra le persone». «La messa in primo piano della Costituzione – chiude l’ex pm di Mani Pulite, che visita spesso le scuole per parlare di legalità – della dignità universale di qualunque persona, della necessità di superare l’indifferenza, sono tutti dei temi a mio parere di stretta attualità».

Ore 11:01 – Skuola.net: «Apprezzabile la volontà di evitare temi etici o storici divisivi»

Skuola.net fa un primo bilancio delle tracce uscite oggi. Nel nuovo millennio, nessun autore di letteratura italiana dell’Ottocento era riuscito a guadagnarsi una «convocazione» nelle tracce di analisi del testo all’esame di Maturità, almeno nella sessione ordinaria. Pertanto Pascoli e Verga sono i primi a inaugurare questa tendenza, che di sicuro facilita gli studenti perché si tratta di autori che praticamente tutti i maturandi hanno se non altro trattato in classe. Il tema delle leggi razziali e della Shoah invece è un grande classico, che ritorna nei brani di Giorgio Bassani (analisi del testo – 2019), Primo Levi (analisi del testo – 2010), Hannah Arendt (saggio Breve – 2012) e sul tema di ordine generale (2000).

Ancor più battuto il tema delle nuove tecnologie digitali, che con varie sfaccettature si palesa in ben 7 edizioni della Maturità: 2002, 2008, 2009, 2014, 2015 e 2017. La musica, ruolo e funzioni, sembra tornare una volta ogni dieci anni, dopo i temi e i saggi proposti nel 2001 e nel 2010. La globalizzazione è anche un tema abbastanza frequente, con proposte di questo tipo nel 2007 e nel 2016. Infine la natura e l’ambiente, nonostante siano temi molto sentiti dai giovani di questo millennio, hanno fatto capolino soprattutto a inizio secolo (2003, 2004, 2005) e in tempi più recenti (2017). «Apprezzabile la volontà poi di evitare temi etici o storici potenzialmente divisivi-nota Daniele Grassucci- Pensate a quale polemica avrebbe scatenato oggi una traccia, come quella proposta nel 2006 su ruoli e rapporti tra ONU, NATO e Unione Europea».

Ore 10:58 – L’Unione degli studenti «boccia» il ministro Bianchi

E non poteva mancare la contestazione legata alla maturità. «Bocciamo Bianchi, sulla maturità ora decidiamo noi!», recita lo striscione dell’Unione Degli Studenti, posizionato di fronte al ministero dell’Istruzione. «Nell’immaginare le linee guida dell’esame di quest’anno non si è tenuto conto delle difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute degli ultimi anni dagli studenti, è un esame privo di senso – denunciano gli studenti – Il ministro continua a non convocarci per prendere le decisioni, non solo rispetto alla maturità, ma noi siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà».

Ore 10:14 – I rischi della rete in un mondo iper-connesso

«Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello»: da questo libro di Vera Gheno e Bruno Mastroianni è stato tratto il testo che compare tra le tracce dell’esame di maturità. Un testo che riguarda il «mondo iper-connesso» e sollecita i ragazzi a una riflessione sui «rischi della Rete» e sulla web reputation.

Vera Gheno è sociolinguista, traduttrice, e insegna all’università di Firenze; Bruno Mastroianni è giornalista e filosofo, collabora con l’Università di Perugia ed è consulente per i social media di alcune trasmissioni di Rai1 e Rai3. Il testo mette in evidenza che viviamo in un mondo iper-connesso dove ogni persona ha di fatto una «identità aumentata» e di conseguenza, sostengono i due autori, «occorre imparare a gestirsi non solo nella vita reale ma anche in quella virtuale, senza soluzione di continuità». Oltre a fare un uso corretto delle parole nel mondo online. La domanda ai maturandi è: «Nel tuo percorso di studi hai avuto modo di affrontare queste tematiche e di riflettere sui rischi di un mondo iper-connesso? Argomenta il tuo punto di vista anche in riferimento alla cittadinanza digitale sulla base delle tue esperienze».

Ore 10:03 – Giannelli: «Tracce che offrono la possibilità di esprimersi»

«Le tracce proposte per la prima prova dell’esame di Stato offrono agli studenti grandi e diverse opportunità per potersi esprimere. Non c’è dubbio che ci sia stata la volontà di venire incontro ai ragazzi del primo esame normale dopo la pandemia. Sono dunque il segnale della volontà di dialogo e di ascolto degli adulti nei loro confronti». Così Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, commenta le indiscrezioni sulle tracce della prova di italiano.

«Proporre autori come Pascoli e Verga – e di quest’ultimo una delle novelle più celebri – significa dare la possibilità a ogni studente di muoversi su un terreno a lui sicuramente noto» osserva. «Le tracce non letterarie, inoltre – prosegue – richiedono la trattazione di argomenti di facile approccio e oggetto di frequente dibattito pubblico. Il mondo dei social network e l’iperconnessione ad esso correlata, il tema dell’intolleranza, le conseguenze della pandemia, il potere della musica, le riflessioni ad ampio raggio del nostro Premio Nobel Giorgio Parisi sono evidentemente tematiche legate al presente, al vissuto dei ragazzi e agli interrogativi sul futuro che sono di tutti noi». «Questo esame – conclude Giannelli – rappresenta una bella occasione per gli studenti per raccontarsi e raccontarci di loro oltre che per dimostrare quanto siano consapevoli della realtà e di quello che possono fare per migliorarla, anche sulla scorta dei loro ultimi difficili anni scolastici».

Ore 09:59 – La riflessione sul Covid in un testo di Ferrajoli
Il giurista: «Sono piacevolmente sorpreso»

La pandemia entra nell’esame di maturità grazie alla tipologia C che viene proposta agli studenti e che riguarda l’attualità. Ai maturandi è stato infatti proposto un testo tratto da Luigi Ferrajoli «Perché una Costituzione della Terrra?». Lo studente viene invitato a riflettere sul testo e a produrre un elaborato.

Ferrajoli sottolinea come il covid sia stato una emergenza globale per quattro caratteri specifici che illustra punto per punto: il fatto che abbia colpito tutto il mondo, la spettacolare visibilità, il fatto che sia effetto collaterale di tante catastrofi ecologiche, la capacità di diffondersi rapidamente ovunque. Colpendo indistintamente il genere umano, mettendo in ginocchio l’economia, alterando la vita di tutti i popoli, costringe a ripensare politica ed economia e a riflettere su passato e futuro, afferma l’autore. I maturandi devono riflettere sulle questioni poste, articolare un elaborato in paragrafi e presentarlo con un titolo complessivo.

Quando il giurista Ferrajoli lo ha saputo ha detto di essere «piacevolmente sorpreso»: «Prendiamo sul serio le promesse di affrontare le nuove sfide globali rifondando l’Onu. Credo che questa proposta debba entrare a far parte del dibattito pubblico in questo momento così critico e può farlo anche in questo modo», ha sottolineato all’Ansa. «Quello che ho scritto e proposto non è utopia e nei tempi lunghi può essere realizzabile, dipende dalla politica», ha aggiunto.

Ore 09:42 – Musicofilia di Oliver Sacks, la seconda traccia

La seconda traccia del testo argomentativo è un testo tratto da Oliver Sacks, «Musicofilia». Nel testo di Oliver Sacks, medico e scrittore inglese scomparso nel 2015, si sottolinea il potere della musica sulla quasi totalità degli esseri umani e si chiede un ragionamento su questo potere: ai ragazzi viene chiesto di rispondere «punto per punto oppure costruire un discorso che comprenda le risposte a tutte le domande», e anche di specificare il significato del termine musicofilia. Che, come si legge nella traccia, è «un’inclinazione alla musica che traspare già nella prima infanzia».

Sacks dal 2012 è stato docente di neurologia alla New York University School of Medicine, e «Musicofilia» è una raccolta di racconti sulla musica e il cervello. Inoltre, lo scrittore-medico è popolare per alcuni bestseller come «L’uomo che scambiò la moglie per un cappello» e «Risvegli».

Ore 09:40 – «Nedda» di Giovanni Verga, la prima traccia

«Era una ragazza bruna, vestita miseramente; aveva quell’attitudine timida e ruvida che danno la miseria e l’isolamento. Forse sarebbe stata bella, se gli stenti e la fatica non ne avessero alterato profondamente non solo le sembianze gentili della donna, ma direi anche la forma umana. I suoi capelli erano neri, folti, arruffati, appena annodati con dello spago; aveva denti bianchi come l’avorio, e una certa grossolana avvenenza di lineamenti che rendeva attraente il suo sorriso. Gli occhi erano neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino, quali li avrebbe invidiati una regina a quella povera figliuola raggomitolata sull’ultimo gradino della scala umana, se non fossero stati offuscati dall’ombrosa timidezza della mi – seria, o non fossero sembrati stupidi per una triste e continua rassegnazione. Le sue membra schiacciate da pesi enormi, o sviluppate violentemente da sforzi penosi erano diventate grossolane, senza essere robuste. Ella faceva da manovale, quando non aveva da trasportare sassi nei terreni che si andavano dissodando, o portava dei carichi in città per conto altrui, o faceva di quegli altri lavori più duri che da quella parte stimansi inferiori al compito dell’uomo. La vendemmia, la messe, la raccolta delle olive, erano per lei delle feste, dei giorni di baldoria, un passatempo, anziché una fatica. È vero bensì che fruttavano appena la metà di una buona giornata estiva da manovale, la quale dava 13 bravi soldi! I cenci sovrapposti in forma di vesti rendevano grottesca quella che avrebbe dovuto essere la delicata bellezza muliebre. L’immaginazione più vivace non avrebbe potuto figurarsi che quelle mani costrette ad un’aspra fatica di tutti i giorni, a raspar fra il gelo, o la terra bruciante, o i rovi e i crepacci, che quei piedi abituati ad andar nudi sulla neve e sulle rocce infuocate dal sole, a lacerarsi sulle spine, o a indurirsi sui sassi, avrebbero potuto essere belli. Nessuno avrebbe potuto dire quanti anni avesse codesta creatura umana; la miseria l’aveva schiacciata da bambina con tutti gli stenti che deformano e induriscono il corpo, l’anima e l’intelligenza. – Così era stato di sua madre, così di sua nonna, così sarebbe stato di sua figlia. (…) Tre giorni dopo udì un gran cicaleccio per la strada. Si affacciò al muricciolo, e vide in mezzo ad un crocchio di contadini e di comari Janu disteso su una scala a piuoli, pallido come un cencio lavato, e colla testa fasciata da un fazzoletto tutto sporco di sangue. Lungo la via dolorosa che dovette farsi prima di giungere al casolare di lui, egli, tenendola per mano, le narrò come, trovandosi così debole per le febbri, era caduto da un’alta cima, e s’era concio a quel modo41. – Il cuore te lo diceva! mormorò egli con un triste sorriso. Ella l’ascoltava coi suoi grand’occhi spalancati, pallida come lui, e tenendolo per mano. L’indomani egli morì. (…) Adesso, quando cercava del lavoro, le ridevano in faccia, non per schernire la ragazza colpevole, ma perché la povera madre non poteva più lavorare come prima. Dopo i primi rifiuti e le prime risate ella non osò cercare più oltre, e si chiuse nella sua casupola, come un uccelletto ferito che va a rannicchiarsi nel suo nido. Quei pochi soldi raccolti in fondo alla calza se ne andarono l’un dopo l’altro, e dietro ai soldi la bella veste nuova, e il bel fazzoletto di seta. Lo zio Giovanni la soccorreva per quel poco che poteva, con quella carità indulgente e riparatrice senza la quale la morale del curato è ingiusta e sterile, e le impedì così di morire di fame. Ella diede alla luce una bambina rachitica e stenta: quando le dissero che non era un maschio pianse come avea pianto la sera in cui avea chiuso l’uscio del casolare e s’era trovata senza la mamma, ma non volle che la buttassero alla Ruota».

Ore 09:34 – Il Nobel Parisi dal Parlamento alla maturità

La terza traccia del testo argomentativo ha come spunto il discorso tenuto dal Nobel Giorgio Parisi alla Camera dei Deputati l’8 ottobre 2021. Eccolo: «L ’umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico. Sono decenni che la scienza ci ha avvertiti che i comportamenti umani stanno mettendo le basi per un aumento vertiginoso della temperatura del nostro pianeta. Sfortunatamente, le azioni intraprese dai governi non sono state all’altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati assolutamente modesti. Negli ultimi anni gli effetti del cambiamenti climatico sono sotto gli occhi di tutti: le inondazioni, gli uragani, le ondate di calore e gli incendi devastanti, di cui siamo stati spettatori attoniti, sono un timidissimo assaggio di quello che avverrà nel futuro su una scala enormemente più grande. Adesso, comincia a esserci una reazione forse più risoluta ma abbiamo bisogno di misure decisamente più incisive. Dall’esperienza della COVID sappiamo che non è facile prendere misure efficaci in tempo. Spesso le misure di contenimento della pandemia sono state prese in ritardo, solo in un momento in cui non erano più rimandabili. Sappiamo tutti che «il medico pietoso fece la piaga purulenta». Voi avete il dovere di non essere medici pietosi. Il vostro compito storico è di aiutare l’umanità a passare per una strada piena di pericoli. È come guidare di notte. Le scienze sono i fari, ma poi la responsabilità di non andare fuori strada è del guidatore, che deve anche tenere conto che i fari hanno una portata limitata. Anche gli scienziati non sanno tutto, è un lavoro faticoso durante il quale le conoscenze si accumulano una dopo l’altra e le sacche di incertezza vengono pian piano eliminate.

 

La scienza fa delle previsioni oneste sulle quali si forma pian piano gradualmente un consenso scientifico. Quando l’IPCC prevede che in uno scenario intermedio di riduzione delle emissioni di gas serra la temperatura potrebbe salire tra i 2 e i 3,5 gradi, questo intervallo è quello che possiamo stimare al meglio delle conoscenze attuali. Tuttavia deve essere chiaro a tutti che la correttezza dei modelli del clima è stata verificata confrontando le previsioni di questi modelli con il passato. Se la temperatura aumenta più di 2 gradi entriamo in una terra incognita in cui ci possono essere anche altri fenomeni che non abbiamo previsto, che possono peggiorare enormemente la situazione. Per esempio, incendi di foreste colossali come l’Amazzonia emetterebbero quantità catastrofiche di gas serra. Ma quando potrebbe accadere? L’aumento della temperatura non è controllato solo dalle emissioni dirette, ma è mitigato dai tantissimi meccanismi che potrebbero cessare di funzionare con l’aumento della temperatura. Mentre il limite inferiore dei 2 gradi è qualcosa sul quale possiamo essere abbastanza sicuri, è molto più difficile capire quale sia lo scenario più pessimistico. Potrebbe essere anche molto peggiore di quello che noi ci immaginiamo. Abbiamo di fronte un enorme problema che ha bisogno di interventi decisi – non solo per bloccare le emissioni di gas serra – ma anche di investimenti scientifici. Dobbiamo essere in grado di sviluppare nuove tecnologie per conservare l’energia, trasformandola anche in carburanti, tecnologie non inquinanti che si basano su risorse rinnovabili. Non solo dobbiamo salvarci dall’effetto serra, ma dobbiamo evitare di cadere nella trappola terribile dell’esaurimento delle risorse naturali. Il risparmio energetico è anche un capitolo da affrontare con decisione. Per esempio, finché la temperatura interna delle nostre case rimarrà quasi costante tra estate e inverno, sarà difficile fermare le emissioni».

Ore 09:15 – Traccia 1: Ecco la poesia di Pascoli, La via Ferrata

Tra gli argini su cui mucche tranquilla-
mente pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;
e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.
Qual di gemiti e d’ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.

Ore 08:56 – Covid e iperconnessione: le tracce di attualità

Un brano di Luigi Ferrajoli «Perché una costituzione della Terra?» sulle conseguenze del Covid-19 e un brano di Vera Gheno e Bruno Mastroianni «Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello», sono i due temi sui rischi della rete. Non poteva mancare una traccia con un discorso del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi

Ore 08:48 – Liliana Segre e Oliver Sacks per la tracce argomentative

Per le tracce del tema argomentativo ci sono Liliana Segre con un brano tratto dal libro che ha scritto lo scorso anno con l’ex pm Gherardo Colombo dal titolo «La sola colpa di essere nati». C’è poi una traccia ad argomento musicale con un testo di Oliver Sacks da «Musicofilia».

Ore 08:33 – Le prime indiscrezioni: Verga e Pascoli

Arrivano dalle scuole le prime indiscrezioni sugli argomenti dei temi di maturità: Giovanni Verga e Giovanni Pascoli sono gli autori scelti per le due prime tracce, quelle che richiedono l’analisi del testo. Sono gli stessi studenti a pubblicarle sui social prima di cominciare a scrivere. Si tratta di «La via ferrata» tratta dalla raccolta Myricae e un brano tratto dalla novella «Nedda» di Giovanni Verga

Ore 08:30 – Inviata la chiave digitale alle scuole, si apre il plico delle tracce

Dai sotterranei del ministero dell’Istruzione, il ministro Patrizio Bianchi, come da tradizione ormai, ha premuto il tasto «invio» del computer e inviato a tutte le scuole d’italia il codice che consente di aprire il plico telematico che contiene le sette tracce dei temi di maturità. L’esame è formalmente iniziato. Gli studenti avranno sei ore di tempo per scrivere e consegnare il loro testo.

Ore 08:19 – La prima prova vale 15 punti, come si calcola il voto

La prima prova di questa mattina vale 15 punti sui cento di cui è composto il voto della maturità 2022. A fare la parte del leone sarà l’orale che vale fino a 25 punti e il curriculum degli ultimi tre anni che compone la metà del voto. La seconda prova — di domani 23 giugno – invewce è depotenziata e conta al massimo fino a 10 punti. E non è uguale per tutti: ogni scuola sceglierà una sua traccia (versione, problemi, traduzione o quant’altro prevede la prova di indirizzo) in base ai programmi svolti dalle classi durante questi ultimi tre anni.

Ore 07:59 – Bianchi agli studenti: non sarete valutati col bilancino

«Abbiamo cercato di dare ai ragazzi degli spunti di riflessione a partire da un argomento o da un autore. Non è tanto importante che dimostrino di aver studiato, ma che sappiano argomentare il loro punto di vista con un uso appropriato e responsabile delle parole, perché ogni parola è un monumento. L’esame serve per valutare la maturazione di una persona, la sua capacità di rendersi responsabile di un pensiero anche critico». Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, spiega nell’intervista al Corriere della Sera il criterio della scelta delle tracce che saranno proposte questa mattina all’esame di maturità. Bianchi ha sottolineato che «l’esame di maturità non è un test: serve a valutare il percorso svolto dai ragazzi in un periodo particolarmente difficile. E infatti la media dei voti del triennio quest’anno conta fino al 50 per cento sul voto finale. Non serve usare il bilancino. Anche in caso di uno scivolone nello scritto, le commissioni possono essere equilibrate: sono autonome e hanno la responsabilità di valutare la persona».

Ore 07:52 – Studenti in classe senza mascherina

Quella che comincia oggi è di nuovo una maturità senza mascherina, visto che in extremis la settimana scorsa il governo ha cancellato l’obbligo di portarla durante le prove: anche agli scritti gli studenti potranno stare a bocca e naso scoperti. Infine è previsto un percorso per gli studenti che sono positivi al Covid e non potranno essere in aula oggi e domani: saranno giustificati se presentano l’esito del tampone positivo e per loro è prevista una sessione suppletiva che si svolgerà il 6 e il 7 luglio.

Ore 07:41 – Le prime prove di due scrittori – Stefania Auci ed Emanuele Trevi

«Nel 1993, noi alunni della III C del liceo classico Ximenes avremmo dovuto affrontare l’esame di maturità ed eravamo in una pessima situazione».

«Ancora me la sogno, la prova scritta della maturità , come accade a tantissima gente, asini o secchioni non importa».

Cominciano così gli articoli che due autori d’eccezione — Stefania Auci ed Emanuele Trevi – hanno scritto per il Corriere, ricordando la loro prima prova scritta: «L’ansia, i temi svolti sotto la t-shirt. Poi ho capito che potevo farcela» (Auci) e «Scelsi D’Annunzio e iniziai a scrivere. Da allora ho imparato a buttarmi» (Trevi).

Ore 07:30 – Il toto-tracce

(Marco Ricucci) Quali tracce saranno sottoposte — tra un’ora circa — ai maturandi? Nei giorni scorsi, a tastare il polso della situazione è stato l sito specializzato Skuola.net, che in un recente sondaggio ha raccolto le previsioni di cica 3000 maturandi italiani.

Per il tema di attualità, gran parte degli studenti si aspetta una traccia sulla guerra in Ucraina o una traccia che voglia commemorare i trent’anni dall’assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Per l’analisi del testo (la tipologia A), su un autore o autori, in prosa o in poesia , che si collocano cronologicamente dall’Unità d’Italia in poi, le aspettative degli studenti si convogliano, senza tentennamenti, su Giovanni Verga (probabilmente per l’anniversario della nascita che ricorre nel 2022 ), Gabriele D’Annunzio , Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Italo Svevo e Primo Levi.

Se lasciamo la prosa per la poesia, potrebbero uscire tre autori: Giovanni Pascoli e Giuseppe Ungaretti, che sono indicati da oltre 1 maturando su 5. Due poeti molto diversi per epoca storico-culturale e poetica, ma entrambi grandi esploratori dell’anima umana: il primo, attraverso il «fanciullino» che alberga in noi, scopre il mondo delle piccole cose e si pone in ascolto della natura con i suoi simboli, quasi in una religione misterica dell’immanente; il secondo, invece, ha visto, nel porto sepolto del cuore umano, la tragedia del Primo conflitto mondiale, che ha espresso , in un certo senso, l’anatomia dell’ (auto)distruttività animalesca della specie umana, per dirla alla Erich Fromm. Ma Ungaretti è uscito più volte, a differenza di Pascoli. Rimane, con il 18%, al terzo posto, Eugenio Montale, vincitore del Premio Nobel per la letteratura e senatore a vita: egli, come Giuseppe Ungaretti che si diplomò ragioniere ad Alessandria d’Egitto nel 1906 presso l’Ecole Suisse Jacot, un prestigioso istituto svizzero tecnico, conseguì similmente il diploma di ragioneria. Chi vivrà dunque vedrà…

(Qui l’articolo integrale)

Ore 07:28 – Chi è ammesso, e chi no

Secondo i primi dati elaborati dal ministero ha ottenuto l’ammissione il 96,2% dei 539 mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di tutta Italia (solo lo 0,1 per cento in meno di quelli ammessi nell’ultimo anno pre Covid). In percentuale sono stati più studiosi gli studenti del Veneto (97,2% di ammessi), il Molise e la Basilicata (97,1%), in fondo alla classifica ci sono la Puglia, la Sicilia (95,5%), la Liguria (94,5%) e infine la Sardegna che, come già negli ultimi anni, stacca le altre regioni con 8,2 per cento di non ammessi. Saranno i 13.703 presidenti di commissione a leggere e distribuire i temi e i maturandi hanno sei ore di tempo per svolgere e consegnare la loro prova. Sono sette le tracce, divise, come prevede la legge, in tre tipologie di prova: produzione del testo letterario (prosa e poesia); analisi e produzione di un testo argomentativo; riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Ore 07:27 – Il tasto «invio», alle 8

Alle otto di questa mattina il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dai sotterranei del ministero dell’Istruzione dove nei mesi scorsi sono stati preparati i temi della Maturità, comincia le procedure per dare il via all’esame di Stato 2022. Premendo il tasto «invio» del computer manda a tutte le scuole la chiave digitale numerica che dà accesso al plico criptato che contiene le sette tracce della prima prova. E alle 8:30 520mila studenti potranno leggere i temi e cominciare la loro maturità.

Condividi questa storia, scegli tu dove!