Manovra 2026, sindacati alla carica: dipendenti meno tassati, stipendi veri, pensioni umane, Tfr non si tocca. Landini (Cgil): il Governo neanche ci ha risposto!
da la tecnica della scuola
Parte in salita la definizione della Legge di Bilancio 2026 con le parti sociali. Per la Scuola non è una buona notizia, perché al momento nessuno parla di investimenti per il settore. Anzi. Al termine dell’incontro del 10 ottobre col Governo, a Palazzo Chigi, i sindacati maggiori hanno espresso diverse critiche. A preoccupare, tra le altre cose, sono i salari divorati dall’inflazione, i rinnovi di contratto inadeguati, le pensioni che si allontanano sempre più.
Secondo il leader della Cgil, Maurizio Landini, l’incontro con i ministri “è stato quasi offensivo, se non dannoso, perché ai problemi che abbiamo posto non è stata data alcuna risposta: il Governo non vuole agire su entrate e profitti, eppure ci sono 80 miliardi da andare a prendere. Gli unici a pagare le tasse sono i dipendenti e i pensionati. Mentre vogliono fare un’altra ‘marchetta’ elettorale con la rottamazione delle cartelle esattoriali. Confermiamo la giornata di mobilitazione a Roma, in piazza San Giovanni, del 25 ottobre”.
Daniela Fumarola, segretaria generale Cisl, ha detto che il sindacato tiene molto anche alla “defiscalizzazione delle tredicesime”.
Anche per Pierpaolo Bombardieri segretario generale Uil, “il problema sono i bassi salari, abbiamo chiesto di detassare gli aumenti e di spostare le risorse del 2027 al rinnovo immediato dei contratti, di non toccare il Tfr che rimane salario differito: chi pensa di usarlo per mandare i lavoratori prima in pensione forse ha preso un colpo di sole”.
Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl, e Angelo Margiotta, segretario generale Confsal, hanno spiegato che la concertazione è all’inizio e a breve sapremo delle risposte del Governo rispetto alle nostre richieste.