L’ovvia riflessione sulla riformulazione calendario scolastico che la politica ignora

dal blog di Gianfranco Scialpi

E. Galiano e la riformulazione del calendario scolastico. Condivisibile la riflessione. La politica però è ferma. I motivi.

 

E. Galiano e la riformulazione del calendario scolastico

E. Galiano e la riformulazione del calendario scolastico. Il docente esprime il suo pensiero. Si legge su llibraio.it “tre mesi di vacanza non sono più un diritto al riposo, ma un lusso che non ci possiamo permettere. Né come famiglie, né come società. E finché non avremo il coraggio di rimodulare il calendario scolastico, distribuendo meglio le pause durante l’anno, continueremo a chiedere ai nonni e agli insegnanti di fare quello che spetterebbe allo Stato: tenere insieme famiglie e futuro…”.

Da sempre siamo d’accordo con una riformulazione del calendario scolastico, imposto anche dall’ormai irreversibile cambiamento  climatico.  I tempi sono cambiati. Per essere più precisi: la società attuale e significativamente diversa, rispetto a quella di qualche decennio fa. In particolare il mondo del lavoro con la sempre maggiore partecipazione delle donne nella produzioe  e nei serivizi.

Occorre evidenziare che il tema, ciclicamente diventa notizia a giugno, grazie al sistema mediatico che lo utilizza per aumentare visualizzazioni e commenti con conseguente ritorno economico. Come scritto più volte , tutto però ritorna nell’oblio con l’inizio del nuovo anno scolastico (facile previsione).

La politica è ferma. I motivi

Il mondo politico non sembra molto interessato a una modifica. Solo il Parlamento può superare, infatti lo stallo superando la normativa vigente.

I motivi sono diversi. La modifica del calendario comporta un diverso assesto di quello sociale che comunque favorirebbe l’insorgere di altri problemi organizzativi da parte delle famiglie. Inoltre, occorre introdurre sistemi di climatizzazione,  stipulare contratti di assistenza e manutenzione, adeguare  la  rete elettrica degli edifici scoalatici…

Sicuramente il cambiamento del calendario scolastico non rientra nel canone della destra: noi/loro declinato nei proclami: “Abbiamo voltato pagina, rispetto al passato…. abbiamo introdotto delle modifiche sostanzaili rispetto a chi ci ha preceduto…”, in quanto la criticità non può essere imputata alla sinistra più o meno recente.  Il suddetto criterio ideologico, invece funziona con il voto di condotta, la riforma dell’esame di maturità…

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