L’età pensionabile aumenta di tre mesi dal 2027
di Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola
Dal 2027 l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, con le eccezioni dei lavori usuranti: gli uomini con 42 anni e 10 mesi e le donne con 41 anni e 10 mesi di contribuzione
Nel biennio 2027-2028 si conferma, a esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento dell’aspettativa di vita.
Così l’incipit, più o meno comune, di tutte le agenzie di stampa, ma con cui si conferma un vecchio detto, e pure il titolo di una famosa commedia: tanto rumor per nulla. Tanto accanimento contro la Legge Fornero e tante promesse per abolirla, tanti insulti e tante vesti stracciate, per vedere oggi, non già l’abbassamento dell’età pensionabile, ma il suo innalzamento, mentre si aprono le porte, volontarie, a chi vuole rimanere a lavorare nella scuola fino a 70 anni.
Se prima si era obbligati a lasciare a conclusione dei previsti anni di lavoro e di contributi, oggi le vie si aprono fino a 70 anni e chissà che non ci sia un ripensamento anche oltre quell’età.
In ogni caso, viene precisato, l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile scatterà il 1° gennaio 2027, anche se si dovrà stabilire quale sia la soluzione più appropriata, con l’obiettivo di conciliare il legittimo desiderio dei lavoratori di andare in pensione, dopo tanti anni di lavoro, e la tenuta complessiva del sistema previdenziale.
Sta però certo il fatto che dal 2027 l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, con le eccezioni dei lavori usuranti e dunque gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 10 mesi di contribuzione saranno soggetti alla nuova misura.
La “sterilizzazione” riguarderebbe la categoria dei precoci o di coloro che svolgono attività usuranti con un mese in più dal 2027 e altri due dal 2028: “Nel 2027 il Parlamento potrà cambiare le cose ma per adesso restano i due mesi”.