La scuola italiana si regge (e vacilla) sul precariato

La Voce della scuola, 8.6.2025.

Precariato e burocrazia: dal banco alla scrivania digitale.
GPS e immissioni in ruolo. La didattica del sostegno. Le riforme necessarie.

Precariato e burocrazia: dal banco alla scrivania digitale
Concludiamo questa settimana di chiusura delle attività didattiche con una riflessione che è anche una denuncia: una scuola “soffocata dalla burocrazia”, come ho dichiarato nell’intervista rilasciata a La Stampa a cura di Cristina Benenati. I docenti passano ore a districarsi tra piattaforme digitali invece di potersi dedicare alla didattica quotidiana. Ogni anno si riparte tra cattedre vuote, supplenze a oltranza e ritardi nei pagamenti. È inevitabile: serve “fidare chi lavora già da anni” e pretendere semplificazione.

“Caos concorsi” e graduatorie di merito
Concorsi banditi, ritirati, ripubblicati, con punteggi sbagliati e ricorsi a catena: suggerisco di riportare questi processi sotto l’ombrello della scuola stessa, con numeri trasparenti e cultura professionale vera, non quiz studiati per “escludere”.

GPS e immissioni in ruolo
Il Decreto Scuola n. 45/2025 (legge 5 giugno 2025, n. 79) riforma le assunzioni: integra fino al 30 % gli idonei dei concorsi PNRR nelle graduatorie a scorrimento stabile, con benefici soprattutto sul sostegno e su alcune classi di concorso. È confermata la possibilità di immissioni in ruolo da GPS prima fascia, in particolare sul sostegno.

La didattica del sostegno e i DM correlati
Nel precedente anno scolastico il reclutamento sul sostegno ha beneficiato di procedure straordinarie. Oggi si punta a consolidare la continuità didattica, ma persistono gravi carenze di personale specializzato e percorsi formativi ancora troppo frammentari e burocratizzati.

Maturità 2025: tracce, temi e AI
Con la prima prova fissata per mercoledì 18 giugno, maturandi e famiglie guardano al tema d’italiano con comprensibile attesa: sette tracce divise tra tipologia A (analisi del testo), B (argomentativo con riferimento storico) e C (attualità). Fra gli anniversari significativi: Dante, Manzoni e Calvino, ma cresce l’attenzione per temi legati all’intelligenza artificiale. Come ho ricordato, usare l’AI come “scorciatoia” sarebbe un disastro: deve invece essere uno strumento esperto per personalizzare la formazione.

Scuola e società: dai banchi al tessuto sociale
Femminicidi e violenza di genere sono purtroppo emergenze presenti anche nel contesto scolastico. Il tema di attualità dell’Esame di Stato potrebbe offrire uno spunto di riflessione civica. La scuola ha il dovere di formare cittadini consapevoli, capaci di leggere i nodi etici della contemporaneità.

La povertà educativa, intanto, resta un fenomeno silenzioso ma devastante. In un Paese segnato da disuguaglianze crescenti, la scuola rischia di amplificare il divario se non interviene con strumenti mirati: una rimodulazione delle risorse del PNRR, l’ampliamento della formazione contro la dispersione e investimenti nelle infrastrutture sono interventi non più rinviabili.

Prospettive future: riforme necessarie o rinvii pericolosi?
Reclutamento stabile e trasparente, affidato alle istituzioni scolastiche e non a logiche escludenti.

Formazione continua per tutti: docenti precari, specializzandi sul sostegno, dirigenti scolastici.

Digitalizzazione intelligente, che semplifichi la burocrazia ma non sostituisca l’autonomia del pensiero.

Valorizzazione della continuità didattica, premiando qualità e impatto sugli studenti più fragili.

Temi civili e sociali nella didattica e nei temi d’esame, accompagnati però da azioni reali: prevenzione, giustizia sociale, innovazione.

Patto scuola–famiglia–comunità
Ripeto spesso: «La scuola è ancora viva» nelle piccole grandi soddisfazioni quotidiane, nonostante tutto.
Serve oggi più che mai fiducia, una politica di lungo periodo e una forte alleanza educativa tra scuola, famiglie e comunità.
La parola d’ordine è visione, non emergenza. Solo così la scuola italiana potrà riscattarsi da anni di precarietà, ingiustizie e sprechi.

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