Istruzione digitale a scuola
La Tecnica della scuola
Per otto europei su dieci deve avere “la stessa attenzione riservata a lettura, matematica e scienze”.
L’istruzione digitale è ormai considerata una priorità dai cittadini dell’Unione europea. Per il 78%, infatti, dovrebbe avere “la stessa attenzione riservata a lettura, matematica e scienze“. A dirlo è l’Eurobarometro pubblicato nelle scorse ore dalla Commissione europea. L’indagine Future Needs in Digital Education – condotta online tra il 7 e il 14 maggio 2025 in tutti i 27 Paesi membri, e basata su oltre venticinquemila risposte – fotografa un consenso ampio e trasversale sul ruolo della scuola nell’educazione digitale. Il 90% degli europei, emerge dalla ricerca, includerebbe le competenze digitali “nell’istruzione a tutti i livelli”. Per il 92% le scuole devono avere un ruolo centrale nell’insegnare come affrontare “i potenziali impatti negativi delle tecnologie digitali sulla salute mentale e sul benessere”.
I numeri dell’indagine di Eurobarometro
L’alfabetizzazione digitale è vista dai cittadini dell’Unione come uno strumento di protezione dai contenuti ingannevoli: l’80% concorda che essa aiuti a difendersi da “disinformazione e disinformazione online”. Una larga maggioranza, l’89%, chiede che tutti gli insegnanti siano in grado di trasmettere agli studenti la capacità di distinguere i fatti dalla finzione e orientarsi “nelle complessità delle informazioni digitali”. Sul fronte degli strumenti scolastici, il sondaggio registra un largo sostegno aldivieto degli smartphone nelle scuole (69%), accompagnato però da un consenso ancora più ampio – l’87% – verso la promozione di tecnologie digitali progettate specificamente per l’apprendimento. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, nello specifico, più della metà degli intervistati (54%) riconosce che essa presenta “sia benefici che sfide” e ne chiede una valutazione approfondita.
Una tabella di marcia per il 2030
Ancora, quasi un cittadino su due (49%) ritiene che l’Ue debba avere un ruolo importante nel definire norme sull’uso delle tecnologie digitali nell’istruzione, in particolare su temi come la protezione dei dati e l’Intelligenza Artificiale. La Commissione spiega che i risultati dell’indagine contribuiranno a orientare le politiche europee nel settore. Nel 2026, nell’ambito dell’Unione delle competenze, verrà adottato un pacchetto sull’istruzione. Quest’ultimo includerà una tabella di marcia per il 2030 sul futuro dell’istruzione e delle competenze digitali. Al centro dell’azione europea restano il piano d’azione per l’istruzione digitale e iniziative come “gli orientamenti etici sull’uso dell’IA e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento”, nonché gli orientamenti per docenti su disinformazione e alfabetizzazione digitale, pensati per garantire “un uso efficace ed etico degli strumenti digitali” nelle scuole.

