Il voto in condotta per i diversi ordini e gradi di scuola
di Salvatore Pappalardo, La Tecnica della scuola
Classi intermedie , mancata presentazione o valutazione insufficiente dell’elaborato.
Classi terminali e votazione inferiore a sei decimi.
Con l’anno scolastico 2025/2026 entra a pieno regime la riforma del voto in condotta, in tutti gli ordini e gradi di scuola, con l’obiettivo di rafforzare la disciplina e valorizzare il comportamento degli studenti.
Attribuzione del voto in condotta
Il voto in condotta è attribuito, sulla base di specifici indicatori e su quanto previsto dal regolamento d’istituto collegialmente dal consiglio d’interclasse per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Il comportamento è valutato sull’intero anno scolastico e tiene conto, in particolare, di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti.
Scuola primaria
La valutazione con la legge 150 del 2024 nella scuola primaria vedrà il permanere di quanto espresso nel secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2024/2025 con il pieno ritorno ai giudizi sintetici: Ottimo, Distinto, Buono, Discreto, Sufficiente e Non sufficiente, oltre a una valutazione descrittiva volta a rendere più chiaro e immediato il rendimento degli alunni.
Scuola secondaria di primo grado
Nella scuola secondaria di primo grado il comportamento ritorna a essere espresso con un voto numerico espresso in decimi e fa riferimento all’intero anno scolastico. Qualora il voto dovesse essere inferiore a sei decimi, l’alunno non sarà ammesso alla classe successiva o agli esami finali del primo ciclo .
Scuola secondaria di secondo grado
Il voto in condotta nella scuola secondaria di secondo grado, alla luce della nota ministeriale 23180 dell’11 giugno 2025, facendo espresso riferimento alla legge 150 del 2024, ha un’impostazione diversificata tra le classi intermedie e quelle terminali.
Classi intermedie
Con riferimento alle classi intermedie, con un regolamento da emanare a modifica del DPR 122 del 2009 è previsto che, per le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con una valutazione nel comportamento pari a sei decimi, il consiglio di classe, in sede di valutazione finale, sospende il giudizio di ammissione alla classe successiva e assegni alle studentesse e agli studenti un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale.
Mancata presentazione o valutazione insufficiente dell’elaborato
La mancata presentazione dell’elaborato prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo, o la valutazione non sufficiente da parte del consiglio di classe, comporta la non ammissione della studentessa e dello studente all’anno scolastico successivo.
Classi terminali
Con riferimento alle classi terminali, la legge 150 del 2024 ha disposto che nel caso in cui la studentessa e lo studente dovesse avere una valutazione del comportamento pari a sei decimi, il consiglio di classe assegna un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo.
Votazione inferiore a sei decimi
Qualora la valutazione del comportamento dovesse essere inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi.
Crediti scolastici
Oltre a quanto su detto, va precisato che il voto in condotta avrà una forte incidenza sui crediti per l’esame di Stato. Infatti per ottenere il massimo dei crediti scolastici, pari a 40 punti, è necessario acquisire:
• 12 punti (al massimo) per il III anno;
• 13 punti (al massimo) per il IV anno;
• 15 punti (al massimo) per il V anno
Fermo restante che i crediti sono attribuiti secondo la tabella allegata al Decreto legislativo 62 del 2017 e alla partecipazione ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
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