Fornero: contro il declino economico aiutiamo giovani e scuola

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola

Elsa Fornero: aiutiamo giovani e scuola, così ci salveremo dal declino economico. Poi smentisce Valditara: Italia tra Paesi col più alto tasso d’abbandono scolastico.

 

 

Elsa Fornero, la prima fautrice della riforma pensionistica del 2011, con cui è stato spostato in avanti il pensionamento di vecchiaia a 67 anni con pochissime deroghe, si dice oggi preoccupata per la situazione dei giovani e della loro istruzione con troppi studenti che abbandonano gli studi prima del conseguimento del titolo di studio. Secondo l’ex ministra del governo tecnico guidato da Mario Monti, oggi ci troviamo in una “situazione è drammatica”.

A colloquio con La Stampa, Elsa Fornero dichiara che “c’è un grande paradosso: se i giovani sono meno, dovremmo investire molto su di loro, perché saranno loro che si occuperanno degli anziani. I dati su istruzione, lavoro, retribuzioni, famiglia, abitazione e povertà, ci dicono che oggi il gruppo più a rischio della popolazione italiana è proprio formato dai giovani“.

Se non si interviene, continua Fornero, sarà inevitabile un “declino economico” e tra i provvedimenti da prendere per contrastare la tendenza ci sono proprio gli interventi sui giovani. Perché, sottolinea l’economista, “sono quelli che lavorano, che hanno più capacità di innovare, più disinvoltura con le tecnologie, e invece li teniamo spesso inoccupati“.

In realtà, il Governo Meloni, complice l’aspettativa di vita, sta addirittura peggiorando la Legge Fornero, poiché la Legge di Bilancio 2026 innalzerà tutte le uscite dal lavoro di ulteriori tre mesi (entro il 2028): tanto che diversi leghisti di recente hanno accusato il loro ministro Giancarlo Giorgetti chiedendogli di ripristinare almeno Quota 103 e Opzione donna.

Ma allontanare sempre più l’età pensionabile significa anche rimandare l’immissione dei giovani nel mondo del lavoro. Fornero, che sembra avere cambiato idea, oggi sostiene che il primo intervento a favore delle nuove generazioni “è l’istruzione”, perché l’Italia risulta ancora “tra i Paesi con il più alto tasso di abbandono scolastico: non è possibile – dice ancora Fornero – che un Paese civile non porti al diploma la stragrandissima maggioranza dei suoi giovani”.

Un riferimento, quello della dispersione scolastica, che stride con le ultime affermazioni entusiastiche del ministro Giuseppe Valditara, che invece, parlando lo scorso anno a Pontida, disse che il Governo Meloni “ha stanziato 325 milioni per Agenda Sud e i risultati ci stanno premiando, il tasso di dispersione è sceso al Sud a meno del 10%”.

Un concetto ribadito pochissimi giorni fa, sempre da Valditara, nel corso del JobOrienta 2025: nelle scuole di Agenda Sud in Puglia – ha dichiarato il Ministro – gli apprendimenti sono stati “tre volte le altre scuole”. In Campania, il miglioramento è stato di circa due volte e mezzo. E grazie ad Agenda Sud e al Decreto Caivano, gli abbandoni si sono ridotti in modo esponenziale, con diecimila ragazzi recuperati l’anno scorso e 8.000 quest’anno.

In attesa di avere risultati ufficiali sul fronte dispersione scolastica (esplicita e implicita), l’ex ministra Elsa Fornero comunque ritiene che via sia “bisogno di aumentare la scolarità, la qualità dell’istruzione, forse anche le retribuzioni degli insegnanti, la loro dignità dal punto di vista sociale. C’è bisogno di un piano scuola, e di far lavorare ovunque i centri per l’impiego”.

L’esperta di politiche economiche ha anche esplicitato alcune proposte per finanziare l’operazione pro-giovani: “Qualche idea ce l’ho – dice ancora Fornero -: cominciamo con la flat tax sul lavoro autonomo: se passassimo dalla tassazione flat alla tassazione progressiva, risparmieremmo 3,5 miliardi. Se correggiamo l’imposta sugli affitti, potremmo riavere 3,1 miliardi. Se poi facessimo la rimodulazione dell’Iva, lavorando sui pagamenti elettronici che hanno ridotto l’evasione, potrebbe fornire qualcos’altro. E poi un’imposta sulle successioni”.

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