Edilizia scolastica, competenze in materia di sicurezza e documenti obbligatori
da sinergie di scuola
Replica del Ministro Valditara ad un articolo del Corriere della Sera.
Pubblichiamo di seguito la replica del Ministro Valditara all’articolo del Corriere della Sera del 1° settembre dal titolo “L’ultima della classe? La sicurezza” a firma di Gian Antonio Stella. In grassetto gli aspetti che ci sembrano maggiormente significativi.
Caro direttore,
ho letto il commento di Gian Antonio Stella sullo stato della edilizia scolastica italiana. Per meglio comprendere la situazione è decisivo produrre alcuni elementi che l’articolo non cita. Innanzitutto, i dati considerati nello studio di Tuttoscuola non sono attuali, si riferiscono all’anno scolastico 2023/2024, cioè a 2 anni fa, quando non erano ancora iniziati i grandi lavori di messa in sicurezza della scuola italiana avviati da questo Governo.
Come Stella giustamente osserva, il degrado di parte del patrimonio scolastico italiano data da più di 60 anni.
Va poi precisato che fornire le certificazioni più significative è di esclusiva competenza degli enti locali, che spesso tardano a renderli pubblici anche quando esistenti, non essendo fra l’altro previsto alcun obbligo di pubblicazione. Per cui il fatto che non siano stati pubblicati non vuol dire che automaticamente le scuole ne siano sprovviste. Non dimentichiamoci che le scuole non sono di proprietà del Ministero, ma di Comuni e Province a cui fanno capo le competenze in materia di edilizia scolastica, così come l’aggiornamento dei dati sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Lo Stato ha piuttosto il compito di trasferire ulteriori risorse rispetto a quelle ordinarie già in possesso degli enti locali.
A tale riguardo, con questo Governo si è avviato un piano straordinario di 11 miliardi di euro, che utilizza sia fondi Pnrr, sia, per circa 1/3 degli interventi di messa in sicurezza, fondi ministeriali. È il più grande piano di finanziamento relativo alla messa in sicurezza delle scuole italiane mai fatto nella storia della Repubblica. Coinvolge attualmente oltre 10.000 edifici scolastici, circa un quarto del totale. È evidente che i risultati si vedranno al termine dei lavori.
Quanto alle due certificazioni di competenza delle scuole, e cioè il piano di evacuazione e il documento di valutazione dei rischi, emerge che, attualmente, su un totale di 39.993 edifici censiti in anagrafa è indicata la presenza del Piano di evacuazione per 32.921 (oltre l’82%) e la presenza del Dvr per 32.080 (oltre l’80%). Poiché, però, il caricamento di questi dati non è obbligatorio, il dato reale è verosimilmente maggiore di quello rilevato nell’anagrafe stessa. È semmai opportuno rendere obbligatoria la pubblicazione di tutte le certificazioni. Laddove questi documenti non fossero proprio stati redatti, dal prossimo anno tale inadempienza potrà incidere sulla valutazione della performance del dirigente.
La situazione reale è, dunque, senz’altro migliore di quanto rappresentato. Da parte nostra continueremo a investire sulla sicurezza delle scuole italiane per rimediare a decenni di trascuratezza.