Doppio canale di reclutamento, quali speranze nel 2022?

Torniamo a parlare di doppio canale di reclutamento, per attirare l’attenzione sulla possibile risoluzione del precariato scolastico.

La stabilizzazione dei precari è, e deve rimanere, una delle principali prerogative del mondo scolastico. E, a tal proposito, da parte del Ministero dell’Istruzione ci si aspetta sempre un passo verso l’agognato doppio canale di reclutamento.

A che punto siamo in tal senso?

Sono attesi il concorso ordinario per l’infanzia e la primaria, il concorso ordinario per la secondaria di I e II grado, il concorso ordinario STEM e il concorso straordinario per l’abilitazione. E per il 2022 è previsto l’aggiornamento delle Gps per l’attribuzione delle supplenze al 31 agosto e al 30 giugno.

Tutto tace invece riguardo le assunzioni in ruolo per titoli e servizi e sulla reintroduzione del doppio canale di reclutamento.

La battaglia di Anli prosegue

Nella staticità generale di sindacati, associazioni scolastiche e molti precari storici abituati ormai alla mancanza di una stabilità lavorativa, l’Associazione Nazionale Liberi Insegnanti (ANLI) sta continuando in silenzio la propria battaglia a favore del doppio canale di reclutamento.

Non mancano, infatti, sulla pagina ufficiale Facebook commenti che lasciano indizi sul costante impegno in questa direzione. Di recente è stato infatti chiarito come stia continuando il tentativo di dialogo con le varie forze politiche, non senza un pizzico di diffidenza.

Al momento però non si ha ancora nessun riscontro.

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Doppio canale di reclutamento, quali obiettivi?

Da tempo ciò che viene richiesto è l’introduzione di una graduatoria specifica per titoli e servizi da cui attingere per il ruolo al 50%, in concomitanza con l’assunzione, per il restante 50%, dalle graduatorie concorsuali.

In alternativa, esistendo già le Gps, potrebbero essere queste il canale per titoli e servizi da cui attingere, come è stato fatto già per il corrente anno scolastico per i posti residuali.

Il doppio canale di reclutamento incontra però, come sappiamo, lo sfavore della maggior parte degli esponenti politici.

Gli insegnanti precari continuano comunque a sperare in un 2022 che finalmente guardi alla loro stabilizzazione meritocratica.

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