Docente esperto, docente incentivato, tutor e orientatore: stesso destino?

Non ha avuto sorte favorevole il docente esperto. Nemmeno il tempo di entrare in classe e subito è stato sostituito (se non altro nominalmente) dal ‘docente incentivato’.

Per lui si pensava un destino diverso e migliore del suo sfortunato predecessore.

Non è andata così. Con deciso e sicuro ‘gesto’ l’Autorità ha deciso di eliminare anche lui (qualcuno forse non ne sospettava nemmeno l’esistenza) e di dare ampio spazio a due altre figure di docente: il docente Tutor e il docente Orientatore.

Avranno vita breve anche loro o riusciranno ad affermarsi stabilmente nel mondo della scuola?  Si vedrà. Al momento ci interessa sottolineare, in sintesi, i compiti gravosi che dovranno svolgere e espletare i coraggiosi docenti immolatosi (o pronti a farlo) per la causa di una scuola migliore.

Il docente Tutor avrà il compito di supportare gli studenti nella loro crescita personale e formativa, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi e sviluppando le loro competenze. Al docente orientatore spetterà, invece, di favorire le attività di orientamento per aiutare gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni e competenze, tenendo conto delle possibilità professionali offerte dalla società. Lavori duri, indubbiamente, che richiedono notevoli capacità e conoscenze pregresse, tempra di ferro, solidità fisico-psichica e, soprattutto, la pazienza di passare ore e ore davanti al computer per apprendere, attraverso formule prevalentemente teoriche, la ‘pratica’ del loro operare.

 

Un ufficio non da poco, un vero e proprio lavoro che assorbe, se fatto dignitosamente, ogni energia. E la docenza? Continueranno i nostri docenti ‘qualificati’ ad insegnare, nonostante il gravoso incarico che li aspetta? Probabilmente sì. Certo, sorge il dubbio di come faranno a insegnare in modo professionale e serio, affaticati e svuotati certamente da altre preoccupazioni e gravami scolastici. Lo ammetto, io, anche per l’età, non ce la farei. Probabilmente però i giovani…

Ma perché preoccuparsi! Ci penserà l’intelligenza artificiale. Ormai è la parola d’ordine, la panacea, la risoluzione ad ogni problema. Saranno le macchine ad insegnare. A noi docenti spetterà solo il ruolo di facilitare l’apprendimento (diventeremo assistenti delle macchine?). E’ non sarà compito lieve. Meglio, come qualcuno dentro le stanze del potere ha sentenziato, diventeremo ‘coreografi dell’apprendimento’ (dovremo curare gli ambienti e i costumi?). Per il resto, la parte seria, ci penserà il meta-verso, o qualche altra creazione artificiale e virtuale.

Così i docenti Tutor e Orientatore potranno svolgere decorosamente, senza   troppa ansia o agitazioni i loro due lavori. A questo punto sorge sincera la domanda. Le mansioni di queste due nuove figure finora non hanno trovato ‘cittadinanza’ nel nostro sistema scolastico? Non mi sembra. La commissione orientamento in ‘entrata’ e in ‘uscita’, il ‘salone dell’orientamento’, le ‘visite’ dei ragazzi di scuola media presso le scuole ‘superiori’, gli ‘open day’, i contatti tra i ragazzi del quinto anno  e i professori universitari o  rilevanti figure dell’economia e della società, a volte la possibilità di seguire, come ‘auditori’, lezioni universitarie, le conferenze sul tema lavoro- scuola durante le Assemblee di Istituto e inoltre tutto il lavoro del P.C.T.O. sull’alternanza scuola lavoro o i vari progetti sul ‘cosa fare dopo’ messi in atto in molte scuole. Ancora, la funzione poliedrica del Coordinatore di classe e dei molti referenti (ormai esiste un referente per ogni cosa, a volte esiste anche il referente del niente) la presenza a scuola di insegnanti di sostegno (anche sulla classe), i corsi di potenziamento e/o recupero, le ‘incursioni’ di psicologi, pedagoghi, educatori e di altre imprecisate figure che sia adoperano alacremente per supportare i giovani nella loro crescita personale e educativa. Non dimentichiamo poi i semplici insegnanti che, attraverso la loro disciplina offrono un aiuto insostituibile (altro che macchine) per la crescita e la formazione dei ragazzi. Insomma è chiaro che molti (probabilmente non tutti) dei compiti assegnati ai docenti Tutor e Orientatore sono già svolti, anche egregiamente dalla scuola (allora sono veramente necessari?).  Che l’Autorità voglia azzerare tutto e concentrare gli obiettivi di aiuto e orientamento solo su due ‘figure’ stabili? Non pensiamo. Piuttosto vorrà implementare e aumentare questi delicati compiti della scuola accostando, a quanto già è ‘in vita’, il prezioso contributo di esperti (speriamo) dell’orientamento e della cura e crescita culturale civile e umana dei ragazzi.  Non potrà altro che essere un successo, a meno che, l’inflazione di docenti assegnati a compiti, se non uguali assai simili, non faccia precipitare tutto in una grande confusione (evento non auspicabile ma possibile).

A pensare poco bene, comunque, potremmo interpretare tali novità come un modo (non è l’unic) per dimostrare (propagandisticamente) al ‘mondo’ la possibilità offerta agli insegnanti di far carriera. Si parla di compensi elevati (almeno sulla carta) per questi arditi e coraggiosi docenti, ma anche di un contingentamento o controllo sul numero delle ‘qualifiche’ autorizzate. La massa degli insegnanti dovrà, mestamente, accontentarsi di rinnovi contrattuali quasi ‘fantasma’, rassegnata ormai ad essere ritenuta fondamentale per la comunità e, nello stesso tempo, a ricevere stipendi poco onorevoli, certamente minori rispetto agli altri Paesi europei (e non solo). Sic est!

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