Decreto PA è legge, cosa è previsto per la scuola: riserva 15% nei concorsi per servizio civile nazionale, copertura sanitaria per docenti e ATA, trasparenza nelle graduatorie

da orizzonte scuola

Via libera dell’Aula del Senato al voto di fiducia posto dal governo sull’approvazione, nel testo Camera, del ddl di conversione in legge, con modificazioni, del d-l n. 25 in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (A.S. 1468). A favore si sono registrati 99 voti, 70 i contrari e 2 gli astenuti.

Il testo, che si compone di 22 articoli, introduce un ampio pacchetto di misure finalizzate a rafforzare l’efficienza della pubblica amministrazione. Tra le novità alcune norme in materia di reclutamento, per favorire l’assunzione di nuovi talenti e personale qualificato anche attraverso la valorizzazione dei diplomati provenienti dagli Its Academy. E ancora, il potenziamento del personale pubblico nelle aree terremotate del 2009 e del 2016, e in quelle interessate dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.

Le nuove disposizioni normative intervengono anche sul sistema di selezione del personale, rafforzando la Commissione Ripam, per garantire concorsi sempre più efficienti e orientati all’individuazione di profili altamente qualificati. Previsto, inoltre, un focus sugli enti locali per riequilibrare un gap retributivo tra amministrazioni centrali e periferiche, attraverso l’incremento del salario accessorio

Cosa cambia per la scuola

Per il settore scolastico, il provvedimento prevede un significativo rafforzamento della copertura assicurativa sanitaria integrativa per il personale scolastico, grazie a uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro. Il finanziamento complessivo raggiunge così i 65 milioni di euro annui per il quadriennio 2026-2029, con criteri e modalità di accesso che saranno definiti dalla contrattazione integrativa.

Sul fronte dell’edilizia scolastica, viene istituito un fondo specifico da 20 milioni di euro destinato agli interventi di manutenzione urgente e indifferibile, non coperti da risorse ordinarie o dal PNRR.

Reclutamento docenti e ATA e governance

Il decreto interviene anche sulle procedure di assunzione degli insegnanti di religione cattolica, superando il vincolo del turn over e consentendo l’immissione in ruolo di un numero di docenti pari ai posti messi a concorso nel 2024.

Cambia inoltre la composizione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che passa da 36 a 39 membri, con l’inserimento di tre rappresentanti delle associazioni dei genitori. Viene chiarito che l’esonero dal servizio nelle scuole statali si applica a tutti i componenti del Consiglio.

Per il personale ATA, la valutazione del servizio figurativo “24 mesi” per chi ha lavorato su progetti PNRR nelle regioni del Sud diventa una misura strutturale, non più limitata all’anno scolastico 2024/25. L’INDIRE potrà inoltre incrementare la propria dotazione organica con due nuove posizioni dirigenziali non generali, per adeguarsi alle nuove funzioni attribuite.

Trasparenza nelle graduatorie e nuove regole per le assenze

Il testo base del decreto aveva già introdotto l’obbligo di indicare riserve, precedenze e preferenze nelle graduatorie scolastiche, per garantire maggiore trasparenza negli scorrimenti. Viene inoltre estesa la riserva del 15% nei concorsi pubblici anche a chi ha svolto il servizio civile nazionale, equiparandolo al servizio civile universale.

Sul fronte delle assenze, viene eliminata l’equiparazione tra malattia da COVID-19 e ricovero ospedaliero: i giorni di assenza per COVID-19 saranno ora conteggiati come malattia ordinaria, con conseguente decurtazione dello stipendio nei primi dieci giorni (circa 6 euro al giorno) per docenti e ATA.

Il decreto, infine, riserva il 10% delle nuove assunzioni nella PA ai giovani in possesso di titoli tecnologici come i diplomi ITS Academy, favorendo così il ricambio generazionale e l’innovazione nella pubblica amministrazione.

TESTO

Zangrillo: “L’obiettivo è sempre più efficienza per affrontare sfide del contesto europeo”

“Con il via libera definitivo del Senato è stato raggiunto l’obiettivo di affrontare in maniera organica alcune criticità del sistema pubblico. Questa approvazione dimostra ancora una volta l’impegno concreto del governo verso le persone che sono il cuore pulsante della Pubblica amministrazione. Le nuove norme incideranno, tra le altre cose, sul sistema di reclutamento, sul rafforzamento dei processi di formazione, ma anche, e soprattutto, sulle funzionalità degli enti locali. L’obiettivo è quello di costruire una macchina amministrativa sempre più efficiente e pronta ad affrontare con rinnovate competenze le sfide del contesto europeo”. Così Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, dopo l’approvazione odierna del decreto Pa.

“Siamo intervenuti sulla gestione, l’organizzazione e il personale di diversi ambiti. L’intento è quello di restituire al Paese un’amministrazione pubblica in grado non solo di rispondere al cambiamento, ma di anticiparlo e guidarlo. Ci stiamo lavorando e continueremo a farlo. Lo dobbiamo ai nostri utenti, cittadini e imprese, ma lo dobbiamo anche a coloro che ogni giorno, con impegno e passione, lavorano all’interno degli uffici pubblici. Ognuno di loro ha bisogno di risposte certe e tempestive che abbiamo intenzione di dare”, conclude il ministro Zangrillo.

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