Concorso presidi, la capo dipartimento Palumbo: “Ricorsi respinti. Il ministero vigilerà su errori”
di Viola Giannoli, la Repubblica
L’intervista: “Gara importante per 587 immissioni in ruolo di dirigenti scolastici da settembre. Finora i Tar ci hanno dato ragione su presunte anomalie, ma se ci fossero saremmo parte lesa”
«Per noi questo concorso ha grande importanza perché ci permette di avere da settembre professionisti qualificati nelle scuole. Se ci fossero irregolarità, saremmo la prima parte lesa». Carmela Palumbo, capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, risponde sulle presunte anomalie del concorso per presidi bandito in 16 regioni nel 2023 e che ora, alle battute finali, è finito tra le polemiche.
I ricorrenti lamentano una forte selezione dei candidati.
«I posti a bando erano 587 e sono arrivate 24.944 domande. Alla preselettiva sono passati in 2.111 perché il bando prevedeva che gli ammessi allo scritto fossero pari a tre volte quelli messi a concorso più gli ex equo. Poi allo scritto sono stati promossi in 870, cioè coloro che hanno già sostenuto l’orale o lo devono sostenere in questi giorni».
Come mai tanti ricorsi?
«Per noi che gestiamo queste procedure è un fatto noto. In questo concorso abbiamo avuto tre ondate di protesta: la prima perché i partecipanti alla preselettiva chiedevano di equiparare le prove del concorso ordinario a quelle semplificate del concorso riservato, la seconda quando i bocciati alla preselettiva lamentavano che le soglie di accesso all’orale fossero diverse da regione a regione, ma dipendeva semplicemente dai posti disponibili in ogni territorio, e ora la terza. I primi due round sono andati a vantaggio dell’amministrazione: i ricorsi sono stati tutti respinti».
Parliamo delle violazioni: i ricorrenti sostengono che non sia stato rispettato l’anonimato.
«Voglio rassicurare tutti: Cineca, che gestisce la parte informatica del concorso, ha adottato la “procedura in doppio cieco”. Le commissioni avevano un identificativo per la correzione degli scritti diverso dall’identificativo dei candidati. Solo dopo la correzione è stato sciolto l’anonimato. I Tar di Abruzzo e Sicilia ci hanno dato ragione su questo punto».
Le prove sono state trasmesse 48 ore prima alle commissioni?
«I quesiti sono stati sorteggiati in anonimato a livello centrale tra i centinaia preparati dal Comitato tecnico scientifico. Cineca ha poi avuto la necessità tecnica di caricarli in piattaforma prima della prova ma le commissioni li hanno visti insieme ai candidati il giorno dello scritto».
In Lombardia ci sarebbero stati candidati assenti allo scritto ma ammessi all’orale.
«C’è una spiegazione: le due candidate “fantasma” hanno partecipato alla prova suppletiva in quanto in stato di gravidanza e per questo non figuravano nell’elenco della prova ordinaria».
In Campania si è arrivati a un esposto in procura e la prova orale è stata sospesa.
«Avevamo già chiesto a marzo una relazione al direttore dell’Usr e una seconda la abbiamo chiesta in questi giorni. Ora ne stiamo valutando gli esiti».
Cos’altro sta facendo il ministero?
«Siamo in stretto contatto con tutti gli uffici scolastici territoriali e stiamo verificando le lagnanze arrivate. Se risultassero comportamenti illegittimi o penalmente perseguibili, saremo i primi a prendere provvedimenti».
Sarebbe escluso un concorso bis?
«Di solito si usa una logica conservativa, annullando solo gli atti conseguenti a un eventuale errore e salvando il resto. Ma mi metto nei panni di chi deve affrontare i colloqui: credo che abbiano diritto a un po’ di serenità per la prova.Noi miriamo a quest’ultimo miglio: approvare le graduatorie di merito in modo da fare le immissioni in ruolo già dal prossimo anno scolastico».