Concorso docenti PNRR 3: cosa cambia rispetto al PNRR 2
di Diego Palma, La Voce della scuola
Analisi tecnica e confronto tra i due bandi di reclutamento.Termina definitivamente la fase transitoria dei 24 CFU.
Introduzione: la terza fase del reclutamento straordinario
Con la pubblicazione del bando del nuovo concorso docenti PNRR 3, annunciata da La Stampa il 14 ottobre 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito apre l’ultima fase del piano straordinario di assunzioni finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo è completare entro il 2026 le immissioni in ruolo previste per il settore scolastico, mettendo a disposizione 58.135 cattedre tra scuoladell’infanzia, primaria e secondaria, di cui 27.376 per infanzia e primaria e 30.759 per la secondaria di I e II grado (La Stampa, 14/10/2025).
Il concorso PNRR 3 rappresenta un’evoluzione rispetto al PNRR 2, con una significativa stretta sui requisiti di accesso e una ridefinizione delle prove, delle modalità di partecipazione e delle graduatorie.
Requisiti di accesso: dalla fase transitoria alla selezione strutturale
Scuola dell’infanzia e primaria
Sia in PNRR 2 che in PNRR 3 rimangono invariati i titoli richiesti per l’accesso ai posti comuni:
- Laurea in Scienze della Formazione Primaria, oppure
- Diploma magistrale con valore abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002.
- Per il sostegno, è necessario il titolo di specializzazione per il gradorichiesto, conseguito ai sensi del DM 249/2010.
La novità del PNRR 3, come sottolinea La Stampa, è la possibilità di partecipare “con riserva” per chi ha titoli esteri in corso di riconoscimento o percorsi abilitanti non ancora completati, purché terminati entro i termini del bando.
Scuola secondaria di I e II grado
È in questo settore che si registrano le differenze più significative tra PNRR 2 e PNRR 3:
PNRR 2 | PNRR 3 | |
Titolo di studio | Laurea coerente con la classe di concorso | Laurea coerente con la classe di concorso |
Requisiti aggiuntivi | Abilitazione o 24 CFU (entro 31/10/2022) o 3 anni di servizio negli ultimi 5 | Abilitazione obbligatoria oppure 3 anni di servizio negli ultimi 5 (di cui 1 nella classe di concorso) |
Percorsi abilitanti in corso | Ammessi “con riserva” (30/60 CFU da completare entro il 2025) | Ammessi “con riserva” solo se completabili entro la scadenza del bando |
ITP (Insegnanti tecnico-pratici) | Diploma tecnico-professionale fino al 31/12/2024 | Diploma tecnico-professionale ammesso fino al 31/12/2025, poi servirà titolo universitario |
Con il PNRR 3, dunque, termina definitivamente la fase transitoria dei 24 CFU: dal 2025 in poi, l’unica alternativa all’abilitazione resta il requisito dei tre anni di servizio, a conferma della volontà del Ministero di consolidare un sistema di reclutamento più selettivo e professionalizzato.
Struttura e contenuti delle prove
Il nuovo concorso mantiene la formula computer-based, ma con alcune differenze sostanziali rispetto al precedente.
Prova scritta
- PNRR 2: 50 quesiti a risposta multipla, da completare in 100 minuti, su competenze disciplinari, pedagogiche e linguistiche (inglese B2).
- PNRR 3: 50 quesiti in 100 minuti, ma con maggiore attenzione adidattica inclusiva, competenze digitali e valutazione formativa.
La soglia di superamento resta 70/100, ma potranno accedere all’orale solo i candidati fino al triplo dei posti disponibili per regione e classe di concorso (La Stampa, 14/10/2025).
Prova orale
Nel PNRR 3, l’orale diventa più pratico e didattico. È prevista una lezione simulata:
- 30 minutiper infanzia e primaria,
- 40 minutiper la secondaria,
con argomento estratto 24 ore prima.
Viene valutata la capacità di progettare un’unità di apprendimento e di integrare strumenti digitali e metodologie inclusive. Anche qui serve almeno 70/100 per superare la prova.
Valutazione dei titoli
Come nel PNRR 2, i titoli culturali e professionali concorrono al punteggio finale, ma in PNRR 3 il loro peso viene ridotto, privilegiando le prove pratiche e didattiche.
Modalità di partecipazione e calendario
La Stampa conferma che le domande possono essere presentate dal 10 al 29 ottobre 2025, esclusivamente tramite il Portale Unico del Reclutamentodel Ministero dell’Istruzione.
È richiesto un contributo di 10 euro per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto.
Le prove scritte si svolgeranno tra dicembre 2025 e marzo 2026, mentre le prove orali seguiranno in primavera, per consentire le immissioni in ruolo entro settembre 2026.
Nel PNRR 2, le tempistiche erano più flessibili e differenziate per regione; con PNRR 3, invece, si punta a una calendarizzazione nazionale uniforme, riducendo i ritardi che avevano rallentato i precedenti concorsi.
Graduatorie e riserve
Un aspetto innovativo del PNRR 3 riguarda la gestione delle graduatorie:
- Solo ivincitori entreranno in graduatoria, non più tutti gli idonei.
- Tuttavia, è prevista unariserva del 30 % dei posti per chi ha maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci presso scuole statali, di cui uno nella specifica classe di concorso.
- Legraduatorie avranno validità triennale, con possibilità di scorrimento in caso di rinunce o mancata presa di servizio.
Nel PNRR 2, invece, le graduatorie includevano un numero maggiore di idonei, con margini di scorrimento più ampi e tempi di pubblicazione più lunghi.
Impatti e criticità del nuovo modello
Il concorso PNRR 3 segna un passaggio da una logica emergenziale a una selezione strutturata, ma presenta anche alcune criticità segnalate da sindacati e candidati.
Punti di forza
- Maggioretrasparenza grazie a criteri uniformi nazionali.
- Selezione centrata sullecompetenze didattiche e digitali.
- Chiarezza sui requisiti e fine della confusione legata ai 24 CFU.
- Procedura unica per infanzia, primaria e secondaria, con gestione digitale integrata.
Criticità
- Esclusionedi molti aspiranti non abilitati che non rientrano nei tre anni di servizio.
- Aumento del contenzioso: diversi candidati potrebbero impugnare il bando per clausole di riserva e criteri di valutazione.
- Tempistiche serrate: l’obiettivo di chiudere le assunzioni entro il 2026 comporta rischi di sovraccarico amministrativo.
- Riduzione del peso dei titolipenalizza chi ha percorsi formativi articolati ma meno esperienza diretta in classe.
Prospettive e raccomandazioni per i candidati
Il nuovo PNRR 3 è più competitivo e selettivo, ma offre anche l’occasione per consolidare percorsi di carriera stabile nella scuola pubblica.
Per affrontarlo al meglio è consigliabile:
- Verificare i requisiti d’accessoprima della scadenza (abilitazione o anni di servizio).
- Aggiornare la formazionesu didattica digitale, inclusione e metodologie attive.
- Simulare le prove scritte e orali, seguendo le tipologie ufficiali dei bandi precedenti.
- Controllare quotidianamente il portaleMIM per eventuali aggiornamenti o correzioni.
- Documentare correttamente il servizioe i titoli dichiarati, per evitare esclusioni formali.
Il Concorso PNRR 3 rappresenta il punto di svolta nel sistema di reclutamento dei docenti italiani: un modello più meritocratico, strutturato e aderente agli standard europei.
Se il PNRR 2 aveva aperto una fase transitoria e inclusiva, il nuovo bando sancisce l’avvio di un sistema fondato su abilitazione, esperienza e competenze pratiche, riducendo al minimo le deroghe.
Come osserva La Stampa nel suo approfondimento del 14 ottobre 2025, “il PNRR 3 chiude la stagione delle deroghe e apre quella della professionalizzazione piena dell’insegnamento”.
Un passo decisivo per un reclutamento più stabile, ma anche una prova di maturità per l’intero sistema scolastico italiano.
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Fonte principale: La Stampa, articolo “Scuola, nuovo concorso docenti: cosa sapere”, 14 ottobre 2025.