Concorsi scuola, Green Pass obbligatorio: ecco cosa cambia
Concorsi scuola, cosa cambia con l’obbligo del Green Pass introdotto dal Decreto N. 105 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Luigi Rovelli
Concorsi scuola, il Decreto N. 105 del 23 luglio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contiene nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid: come già ampiamente trattato, il decreto prevede importanti indicazioni per quanto riguarda l’obbligatorietà del Green Pass.
Concorsi scuola, cosa cambia con l’obbligo del Green Pass
L’articolo 3 del Decreto N. 105 è quello che riguarda l’impiego delle certificazioni verdi Covid-19. Da venerdì 6 agosto, lo svolgimento di alcune attività, tra le quali le procedure concorsuali, dipenderà dal possesso del Green Pass, comprovante l’inoculamento (almeno) della prima dose vaccinale o la guarigione dall’infezione da Sars-CoV2 (validità 6 mesi), o l’effetuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo (validità 48 ore).
Per il momento la certificazione verde non sarà necessaria per l’accesso al lavoro (ma non è detto che in futuro possa essere introdotta): per l’effettuazione dei concorsi, invece, sarà obbligatoria.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha usato toni molto duri contro questo provvedimento che, secondo il leader sindacale, ‘contiene dei profili di incostituzionalità: dovranno dotarsi di certificato verde mezzo milione di candidati che un anno fa hanno fatto domanda per partecipare al concorso ordinario di scuola primaria e secondaria.
Green Pass, Anief: ‘Siamo contro la certificazione verde nelle scuole’
Secondo noi – afferma Pacifico – si poteva garantire la salute di tutti in modo ben diverso. Così si discriminano i cittadini che ambiscono all’accesso al pubblico impiego. Stiamo parlando di diritti alla cittadinanza. Si potevano organizzare le prove selettive in maniera telematica o ancora a pensare a sessioni speciali.
Si sta insistendo sulle vaccinazioni, mentre non si agisce sulla norma madre per garantire il distanziamento sociale, anche durante le lezioni in presenza. Bisognava sdoppiare le classi e non pensare che con il docente vaccinato si risolva tutto, come se in classe ci sia solo lui. Ecco perché siamo contro il green pass nelle scuole”.
Anief sottolinea come si tratti ‘di un impegno non indifferente per i tanti candidati a diventare lavoratori di ruolo. L’intenzione del Governo è chiara – sottolinea il sindacato – vuole che la vaccinazione diventi una pratica indispensabile per un cittadino che ha un’occupazione o che cerca lavoro. Il sindacato conferma il suo no a questa imposizione illegittima: lo stato di diritto non può essere cassato a seconda del volere del Governo di turno.’