Concorsi scuola e green pass: ‘imposizione incostituzionale e discriminatoria’
Anief attacca la decisione del Governo di imporre il green pass per partecipare ai concorsi pubblici, quindi anche ai concorsi scuola. La certificazione verde sarà valida per accedere a comuni attività quotidiane, come entrare al bar o al ristorante e sedersi ad un tavolo (al chiuso), frequentare palestre, piscine, cinema e teatri. E… pure per partecipare ai concorsi. “Un’imposizione, quest’ultima, chiaramente incostituzionale” scrive Anief.
Green pass per i concorsi scuola
Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta la scelta di imporre il green pass per la partecipazione ai concorsi pubblici.
“Il Governo chiede la certificazione verde a mezzo milione di candidati che un anno fa ha presentato domanda per partecipare al concorso ordinario di scuola primaria e secondaria. Tralasciando che ci sono diverse soluzioni per garantire la salute di tutti.
Lo Stato non può discriminare i cittadini nell’accesso al pubblico impiego, anzi, deve mettere tutti quanti nelle stesse condizioni per poter esercitare i diritti alla cittadinanza. Potrebbe ad esempio provare, in questo caso, a:
- semplificare le procedure concorsuali,
- svolgerle in maniera telematica
- o ancora a pensare a sessioni speciali”.
Sì al vaccino, no alle decisione illegittime
“Noi siamo per le vaccinazioni, invitiamo a farlo, siamo stati tra i primi ad averle fatte“, chiarisce Pacifico. “Ma in questa fase sperimentale, e senza decisioni a monte che permettano il distanziamento sociale anche durante le lezioni in presenza, queste norme appaiono irragionevoli e quindi illegittime.
Se vuoi garantire la didattica in presenza, devi sdoppiare le classi per garantire il distanziamento, principale misura per evitare un contagio che può essere trasmesso anche da un docente vaccinato, come nel caso delle classi con bambini sotto i 12 anni”.