Concorsi docente, in autunno al via le prove per 68 mila posti dall’infanzia alle superiori: il 12 luglio novità alla Camera

Chi vuole diventare docente di ruolo approfitti dell’estate per studiare: se l’approvazione del decreto Sostegni-Bis, da domani 12 luglio nell’Aula della Camera, dovesse confermare quanto previsto dalla V commissione di Montecitorio, gli ultimi mesi dell’anno saranno caratterizzati dall’avvio di una lunga batteria di concorsi. Con ben 68 mila posti, più o meno, da assegnare.

Accesso al TFA SOSTEGNO – Preparazione al TEST PRELIMINARE

Alla fine del mese di settembre si svolgeranno i test preliminari per l’accesso ai corsi TFA sostegno con la seguente suddivisione per ordine e grado di scuola:

20 settembre 2021 per l’infanzia;
23 settembre 2021 per la primaria;
24 settembre 2021 per la secondaria di I grado;
30 settembre 2021 per la secondaria di II grado;

I candidati saranno guidati all’acquisizione di abilità risolutive e dei necessari strumenti per far fronte alle principali sfide correlate alle competenze linguistiche:

⚠️ processi cognitivi e processi di controllo in gioco;

⚠️ strategie di approccio alla comprensione;

⚠️ componenti del testo maggiormente insidiose.

Partono gli ordinari in sospeso

Innanzitutto, entro potranno finalmente partire i concorsi ordinari in sospeso, per i quali però non dovrebbero aggiungersi ulteriori candidature rispetto al mezzo milione di domande prodotte ormai un anno fa di questi tempi. Parliamo delle prove sia di Infanzia e Primaria (come da decreto direttoriale 498 del 20 aprile 2020 che ha previsto 12.863 posti), sia della Secondaria di primo e secondo grado (come da DM 201 del 20 aprile 2020 con 33 mila posti in palio).

Come le prove Stem

Un “antipasto” su come si svolgeranno le prove lo abbiamo avuto di recente con le prove del concorso Stem, per il quale proprio in settimana si sono svolte le ultime prove semplificate (basate su domande a risposta multipla, con oltre 6 mila cattedre da assegnare), come indicato dalla riforma dei concorsi nella PA voluta dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta. Solo che stavolta, in autunno, non ci si fermerà alla procedura straordinaria per le sole discipline scientifiche, ma si allargherà ad un ampio numero di classi di concorso.

La riserva di posti nei concorsi

Inoltre, dalle modifiche approvate in commissione Bilancio si prevede un ulteriore doppio bando concorsuale del tutto nuovo che potrebbe portare in ruolo circa 22 mila precari.

La prima procedura è introdotta dal comma 10 bis secondo cui “i bandi dei concorsi di cui al comma 10, emanati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, prevedono una riserva di posti, pari al 30 per cento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti”.

Preparati per superare il concorso

I nostri corsi sono strutturati per accompagnare i corsisti nella preparazione delle prove previste dal bando e dai rispettivi allegati e di fornire una preparazione valida spendibile  nel contesto scolastico.

I posti avanzati rimessi in palio

Una seconda selezione è stata avviata con il comma 9 bis, secondo il quale si prevede “in via straordinaria” l’avvio di un concorso riservato “per un numero di posti pari a quelli vacanti e disponibili per l’anno scolastico 2021/2022 che residuano dalle immissioni in ruolo effettuate ai sensi dei commi 1, 2, 3 e 4, salvi i posti di cui ai concorsi per il personale docente banditi con i decreti dipartimentali n. 498 del 21 aprile 2020 e n. 499 del 21 aprile 2020”.

Si tratta di una procedura che si dipanerà a livello di “regione e classe di concorso” e sarà “riservata ai docenti non compresi tra quelli di cui al comma 4 che abbiano svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi negli ultimi cinque anni scolastici”.

Condividi questa storia, scegli tu dove!