Com’è cambiata la valutazione alla scuola primaria negli ultimi 20 anni
di Sabrina Maestri, Scuola in Forma
‘Riforme inutili, scuola vittima della società’ Un sistema di valutazione in continua evoluzione alla scuola primaria. Coi giudizi sintetici si segna l’ultima tappa di una lunga lista.
Già dal secondo quadrimestre dell’a.s 2024/25 alla scuola primaria è entrato in vigore il ‘nuovo’ sistema di valutazione, che in realtà consiste in un ritorno al passato: l’utilizzo dei giudizi sintetici (Ottimo, Distinto, Buono, Discreto, Sufficiente, Non Sufficiente). Il sistema di valutazione, ad ogni riforma subìta nel corso degli anni, non ha mai incontrato il favore di docenti, genitori e studenti. Ma come è cambiato in particolare negli ultimi 20 anni alla scuola primaria? Facciamo di seguito una sintesi.
Storia del sistema di valutazione alla scuola primaria negli ultimi 20 anni
Il sistema di valutazione alla scuola primaria è stato così riformato:
- Fino al 2007 giudizi sintetici e globali;
- dal 2008 ritorno del voto numerico con giudizio globale (legge n. 169/2008). I voti erano espressi in decimi;
- dal 2020 abolizione del voto numerico ed introduzione della valutazione formativa con i livelli di competenza, giudizio globale ed eventuale giudizio per materia (Legge 6 giugno 2020, n. 41). Successivamente, con l’Ordinanza Ministeriale 172/2020, sono stati introdotti specifici giudizi descrittivi per la valutazione periodica e finale;
- col 2025 (Legge n. 150/2024 e Ordinanza Ministeriale n. 3 del 2025) ritorno ai giudizi sintetici con la descrizione dei livelli di apprendimento.
Sinteticamente la storia della valutazione alle elementari può essere così riassunto. Va anche ricordato nel mezzo, nel periodo 2017-2018, l’adozione, da parte del Governo Renzi, dei voti in lettere al posto dei numeri (la scala prevedeva la lettera “A” per il livello avanzato, “B” per il livello intermedio, “C” per il livello base e “D” per il livello in prima acquisizione).
Cosa ne pensano i docenti?
Sul tema i docenti si sono sempre espressi in maniera sfavorevole, soprattutto alla luce dei continui cambiamenti da cui è stato attraversato il sistema di valutazione. Il malcontento si era fatto poi particolarmente acceso soprattutto quando a metà anno scolastico (l’anno scorso) si è cambiata la modalità di giudizio, con l’introduzione, come sappiamo, dei vecchi giudizi sintetici, portando le segreterie scolastiche a rivoluzionare il registro elettronico e ad aggiornare genitori e alunni sul nuovo sistema.
Nel ripercorrere le varie tappe del sistema di valutazione i commenti degli insegnanti sui social sono stati piuttosto duri: “Riforme inutili, (…) la scuola è vittima stessa della società”; “continue revisioni generano confusione, meno burocrazia e più didattica”; “un cantiere infinito”. Fino a quando quindi resterà questa modalità di valutazione? Per quanti anni durerà? Come sempre a farne le spese sono studenti e insegnanti, che devono imparare a stare al passo delle continue evoluzioni calate dall’alto.