Carta del docente ai precari: ‘Dove sta la fregatura?’

di Sabrina Maestri, Scuola in Forma

Carta del docente estesa ad altri 190 mila precari:
le nuove regole non piacciono alla platea di beneficiari, e c’è chi parla di ‘fregatura’.

Annunciata come un’importante vittoria la notizia sta portando con sè anche strascichi di scetticismo e incredulità. Stiamo parlando dell’estensione della carta del docente anche ai supplenti con contratto al 30 giugno. Si contano quindi ulteriori 190 mila beneficiari del bonus. La platea si fa dunque sempre più ampia e gli interrogativi si fanno insistenti: “si tratta di una bufala?“, “quando si potrà utilizzare la carta?“, “devo fare qualche richiesta?“. Questi sono solo alcuni dei dubbi raccolti sul web a cui cerchiamo di rispondere facendo il punto della situazione allo stato attuale.

I precari al 30 giugno quando riceveranno la carta del docente?

Partiamo dall’approvazione dell’emendamento al Decreto Scuola 2025, arrivata nella serata dell’8 ottobre 2025, che estende, appunto, il godimento della carta del docente anche ai precari al 30 giugno. Il decreto in questione (D.L n. 127/2025) si trova ancora al Senato per l’esame del disegno di legge di conversione, il cui iter dovrà concludersi entro il 9 novembre 2025 per non decadere. L’emendamento che estende il bonus ai supplenti al 30 giugno è il 3.100, ma affinchè il suo disposto entri in vigore a tutti gli effetti occorrerà attendere la conversione in legge del decreto legge. Occorrerà quindi aspettare ancora alcune settimane.

Questo lascerebbe pensare che, anche se a breve la piattaforma dedicata alla carta del docente dovesse essere riaperta (come ci si aspetta), i precari al 30 giugno potrebbero non vedersi ancora caricato l’importo sul portafoglio virtuale. Si tratterebbe di un ‘déja vu’ se consideriamo i supplenti al 31 agosto che, addirittura, si sono visti accreditare i 500 euro della carta relativi all’a.s 2024/25 a giugno 2025 (quando ormai le lezioni erano già concluse). Ci si augura che le tempistiche per i supplenti con contratto fino al termine delle attività didattiche siano più celeri.

Alcuni chiarimenti e dubbi

Lo scetticismo ruota però anche intorno altri aspetti. Innanzitutto l’importo. Sebbene alcuni giorni fa fossero giunte rassicurazioni dal Ministro Valditara, che sembrava aver lasciato intendere di voler conservare inalterata la consistenza della carta del docente, permangono ancora dubbi. Si attende la pubblicazione del decreto MIM-MEF che appunto stabilirà l’importo esatto sulla base delle risorse a disposizione. Si continua a temere una decurtazione, dovuta anche all’ampliamento della platea dei beneficiari.

Un altro elemento è l’acquisto di software e hardware. Tra le novità contenute sempre nel citato emendamento spunta una nuova regola per tutti: a decorrere dall’anno scolastico 2025/2026, la Carta potrà essere utilizzata per l’acquisto di hardware e software, esclusivamente in occasione della prima erogazione della stessa e, successivamente, con cadenza quadriennale. Coloro che hanno percepito la Carta in uno degli anni scolastici precedenti al 2025/26, possono utilizzarla per l’acquisto di hardware e software nell’anno scolastico 2025/26 e, successivamente, con cadenza quadriennale. In pratica non sarà più possibile acquistare, ad esempio, un pc nel 2027 se già lo si dovesse acquistare nel 2026. Lo si potrà fare ogni 4 anni. Per alcuni questo nuovo meccanismo sa di ‘fregatura‘, riducendo il novero dei beni acquistabili in un certo senso.

Una precisazione va poi fatta sempre sui precari al 30 giugno. L’estensione della carta del docente anche a questi insegnanti, quando diventerà effettiva, sarà automatica, senza dover presentare alcuna richiesta e senza dover presentare ricorsi come è stato finora.

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