Bonus mamme 480 euro e non solo
di Andrea Carlino,
Tutte le misure per le lavoratrici: carta per i nuovi nati, assegno unico, bonus asilo nido e congedi parentali potenziati.
Non più briciole contributive, ma denaro sonante sul conto corrente. La svolta arriva dal Consiglio dei Ministri del 20 giugno, che ha trasformato radicalmente il sostegno alle mamme lavoratrici: addio all’esonero contributivo parziale, benvenuto al bonus diretto da 480 euro erogato dall’Inps in un’unica soluzione a dicembre 2025. Una manovra che, per la prima volta include, anche lavoratrici autonome e a tempo determinato, categorie storicamente escluse dai benefici.
Chi può incassare i 480 euro e come funziona il nuovo meccanismo
Il nuovo bonus mamme, come annunciato in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro, Elvira Calderone, rappresenta una vera novità rispetto al passato. Possono accedervi le lavoratrici madri di almeno due figli fino al compimento del decimo anno del secondo figlio, con un reddito da lavoro non superiore a 40mila euro annui. La cifra riconosciuta è di 40 euro mensili per ogni mensilità lavorata, ma viene corrisposta interamente a dicembre in un’unica tranche.
Le categorie beneficiarie includono lavoratrici autonome, dipendenti a tempo determinato e madri con più di due figli (fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo). Per le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminatocon tre o più figli resta invece attivo l’esonero contributivo totale fino al 2026, con un risparmio fino a 3mila euro lordi annui.
Parallelamente, il panorama degli aiuti si arricchisce con la Carta per i nuovi nati da mille euro per famiglie con Isee sotto i 40mila euro, l’Assegno unico universale potenziato (fino a 199,40 euro per figlio), ilbonus asilo nido incrementato fino a 3.600 euro annui e i congedi parentali estesi a tre mesi all’80% della retribuzione.
Il labirinto burocratico e la corsa contro il tempo per ottenere gli aiuti
Nonostante gli annunci roboanti, la realtà è più complessa. Il nuovo bonusrimane al momento sulla carta: senza il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, l’Inps non può aprire le procedure per le domande.
Per gli altri aiuti, la procedura è consolidata: domande attraverso il portale Inps con Spid, Cie o Cns, mantenendo aggiornato l’Isee 2025 per accedere agli importi corretti. Una novità importante: dal 2025 l’Assegno unico non impatterà più sul calcolo dell’Isee, evitando il paradosso di perdere altri benefici a causa del sostegno ricevuto.
Il consiglio per le famiglie è di non aspettare: rivolgersi subito a Caf e patronati per mappare tutti i bonus disponibili e presentare le domande nei tempi previsti.