Annullato il convegno “La scuola non si arruola”
di Chiara Sgreccia, Domani
Per il ministero l’educazione alla pace non è pedagogia.
Il ritiro dell’accreditamento comporta l’impossibilità di fruizione delle ore di permesso.
Il Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università avevano organizzato il corso di formazione online per sensibilizzare i docenti sull’avanzata del militarismo nel Paese. Ma, nonostante l’alto numero di iscritti, il ministero ha deciso di revocare l’accreditamento
Non è coerente con le finalità della formazione dei docenti. A quanto si capisce dalle comunicazioni invitate la mattina del 31 ottobre dal ministero dell’Istruzione e del merito agli organizzatori del convegno online “La scuola non si arruola”, sarebbe questo il motivo principale per cui il Mim, a quattro giorni dall’evento, ha deciso di togliere l’accreditamento del corso organizzato dal Cestes, il Centro studi trasformazioni economico-sociali dell’Usb e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, per il prossimo 4 novembre.
Il convegno, a cui fino a poco fa i docenti potevano iscriversi regolarmente dalla piattaforma ministeriale Sofia, pensata per la loro formazione, organizzato nel giorno in cui, dall’anno scorso, in Italia si celebra la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, aveva l’obiettivo di allargare anche alla scuola il dibattito sulla guerra, per evidenziare come oggi chi si fa portavoce di una cultura improntata sulla risoluzione pacifica dei conflitti si senta marginalizzato.
«Il Mim sta sostanzialmente dicendo che un corso che ha come oggetto un tema estremamente attuale come la guerra e se l’educazione debba essere educazione alla pace e al rifiuto delle armi come soluzione dei conflitti, non è oggetto di dibattito pedagogico, nonostante l’articolo 11 della Costituzione, per cui l’Italia ripudia la guerra», spiega, infatti, il Cestes in un comunicato diffuso subito dopo che l’accreditamento del convegno è stato ritirato.
Cosa comporta il ritiro dell’accreditamento
Nel testo gli organizzatori avvisano gli insegnanti che i loro legali sono al lavoro per restituire il diritto alla formazione libera e consapevole a ogni docente. Ma invitano anche chi di loro ha fatto richiesta del permesso per la formazione, che la legge prevede, a ritirarlo. Al fine di non incorrere in sanzione disciplinari. Visto che l’annullamento dell’accreditamento da parte del Mim, nella pratica, significa togliere ai docenti la possibilità di usufruire delle ore di permesso a cui avrebbero diritto.
Un convegno che, come si legge sul sito dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, aveva già raggiunto più di mille partecipanti costringendo gli organizzatori a chiudere le iscrizioni in anticipo. Tanto che c’è anche chi sospetta che sia proprio l’alto numero di iscritti ad aver attirato l’attenzione del ministero sul corso organizzato invece da settimane per sensibilizzare gli insegnanti sulla militarizzazione del Paese.
«Riteniamo urgente questa prima comunicazione ma forniremo maggiori informazioni e approfondimenti successivamente in altre sedi», si legge ancora nel comunicato del Cestes, ente accreditato per la formazione presso il Ministero ma a cui sembra sia stata sospesa anche la possibilità di erogare altri corsi dopo questo annullamento. Anche a Alleanza Verdi e Sinistra fa sapere che intende presentare un’interrogazione parlamentare al ministro Giuseppe Valditara per fare luce sulle ragioni che avrebbero motivato l’annullamento del corso di formazione online “La scuola non si arruola”.

