Anno di prova neoassunti, la nota ministeriale

di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola

Periodo di prova docenti neoassunti, come si svolgerà nell’a.s. 2025/26? Ecco la nota ministeriale.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, ha delineato ufficialmente le attività formative per l’anno scolastico 2025-2026 destinate ai docenti neoassunti e a coloro che hanno ottenuto il passaggio di ruolo, inclusi i docenti di religione cattolica.

L’obiettivo centrale è assicurare un efficace inserimento dei docenti nella comunità professionale, sostenendo il loro sviluppo attraverso iniziative di accompagnamento e formazione che ne favoriscano la piena integrazione nelle attività didattiche, organizzative e collegiali delle scuole.

Chi deve fare l’anno di prova

Sono tenuti a svolgere il periodo di formazione e prova:

  • i docenti neoassunti a tempo indeterminato, inclusi gli insegnanti di religione cattolica;
  • chi ripete il periodo per esito negativo o per mancato completamento;
  • i docenti che hanno ottenuto un passaggio di ruolo;
  • i vincitori di concorsi assunti dopo il conseguimento dell’abilitazione;
  • coloro che accedono al ruolo secondo le nuove procedure previste dal PNRR.

Chi ha già superato il periodo di prova nello stesso grado di scuola non è tenuto a ripeterlo, salvo casi specifici.

Le quattro fasi della formazione

Il modello confermato prevede un impegno complessivo di 50 ore, suddivise in:

  • incontri iniziali e conclusivi in presenza o online (6 ore);
  • laboratori formativi, in parte svolti tramite la piattaforma “Scuola Futura” (12 ore);
  • attività di osservazione reciproca in classe tra docente e tutor (12 ore);
  • formazione online sulla piattaforma INDIRE (20 ore).

Tutte le attività sono obbligatorie e si aggiungono agli impegni ordinari di servizio.

Ferme restando novità che potranno essere comunicate nella nuova circolare per il 2025/26, gli step della formazione sono

  • bilancio di competenze iniziale
  • patto per lo sviluppo professionale
  • attività formative
  • portfolio professionale
  • bilancio di competenze finale
  • colloquio innanzi al Comitato per la valutazione dei docenti;
  • test finale (contestualmente al colloquio) innanzi al Comitato per la valutazione dei docenti (+ lezione simulata per i docenti che rientrano nell’apposita normativa)
  • espressione parere da parte del Comitato;
  • valutazione finale del dirigente scolastico.

La struttura formativa obbligatoria

Il percorso di formazione e prova è disciplinato dal Decreto del Ministro dell’Istruzione 16 agosto 2022, n. 226, e integrato dalle disposizioni del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla Legge 29 aprile 2024, n. 56.

L’impegno complessivo previsto per il percorso formativo ammonta a 50 ore, suddivise in quattro fasi distinte, sia sincrone che asincrone:

  1. Incontri introduttivi e conclusivi: 6 ore (in presenza o online).
  2. Laboratori formativi: 12 ore.
  3. Attività di peer to peer e osservazione in classe: 12 ore.
  4. Formazione on line sulla piattaforma INDIRE: 20 ore.

Tali attività sono obbligatorie e si intendono aggiuntive rispetto agli ordinari impegni di servizio.

Laboratori formativi e risorse PNRR

Una delle principali novità risiede nei laboratori formativi, che ammontano a 12 ore e sono organizzati in attuazione dell’articolo 14 del DL n. 19/2024 (convertito in L. n. 56/2024). Questo articolo stabilisce che almeno il 20 per cento delle ore complessive di formazione debba essere erogato nell’ambito delle linee di investimento 2.1 e 3.1 della Missione 4, Componente 1, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

I docenti neoassunti dovranno frequentare percorsi per un totale di almeno 12 ore, focalizzati specificamente su due aree:

  • Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale (M4C1I2.1);
  • Nuove competenze e nuovi linguaggi, con particolare riferimento ai percorsi sul multilinguismo (M4C1I3.1).

Queste attività devono essere svolte e registrate sulla piattaforma “Scuola futura”, accessibile tramite area riservata. I fondi per i laboratori provengono dalle risorse del PNRR, già assegnate alle istituzioni scolastiche.

Il ruolo cruciale del tutor

Il percorso formativo pone grande enfasi sul docente tutor, la cui funzione è ritenuta determinante. Il tutor accompagna il docente neoassunto lungo l’intero anno, svolgendo compiti di osservazione, collaborazione e supervisione professionale.

La personalizzazione del percorso

La formazione è basata sul principio della personalizzazione. Il Dirigente Scolastico e il docente in prova, sentito il tutor, definiscono il Patto per lo sviluppo professionale. Questo Patto stabilisce gli obiettivi di sviluppo nelle competenze culturali, disciplinari, pedagogiche e relazionali. Si raccomanda che il Patto sia mirato a colmare le lacune del docente e a potenziare le competenze già possedute, evitando la ripetizione di esperienze formative già espletate.

Valutazione finale e requisiti di servizio

La valutazione del percorso è disciplinata dal DM 226/2022. Per superare il periodo di formazione e prova, il docente deve aver prestato servizio per almeno centottanta giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno centoventi giorni dedicati ad attività didattiche.

Al termine, il docente presenta il portfolio professionale al Comitato di valutazione, sostituendo ogni altra relazione. Il Comitato verifica le competenze didattiche attraverso un colloquio, nell’ambito del quale si svolge il test finale. Il test consiste nella discussione e valutazione delle risultanze della documentazione contenuta nell’istruttoria del tutor e nella relazione del Dirigente scolastico, con specifico riferimento all’acquisizione delle competenze osservate durante il percorso.

Il superamento del periodo è subordinato al raggiungimento di tre requisiti: giorni di servizio prestato, superamento del test finale e valutazione positiva del percorso formativo complessivo.

La nota del MIM

AOODGOSV.REGISTRO-UFFICIALE.2025.0095371

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