Andare in pensione in anticipo con il TFR
Pensione, cosa cambia dal 2026. Uscita dal lavoro in anticipo a 64 anni, ma devi rinunciare al TFR,
a patto di avere almeno 20 anni di contributi e che l’importo della pensione superi tre volte l’assegno sociale.
Con l’arrivo della Legge di Bilancio 2026, il sistema pensionistico italiano si appresta a vivere un cambiamento importante. Al centro di queste novità c’è il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), che diventa un elemento chiave della previdenza complementare.
A partire dal 2026, per i nuovi assunti, il TFR accumulato sarà automaticamente destinato a un fondo pensione integrativo, a meno che non venga espressamente rifiutato entro 60 giorni dall’assunzione. Questo sistema di silenzio-assenso è pensato per incoraggiare l’adesione ai fondi pensione, che in Italia sono ancora poco diffusi. L’obiettivo è trasformare il TFR in uno strumento attivo per anticipare l’età pensionabile.
Per i lavoratori del sistema contributivo, sarà possibile andare in pensione anticipata a 64 anni, a patto di avere almeno 20 anni di contributi e che l’importo della pensione superi tre volte l’assegno sociale. I fondi pensione integrativi, alimentati dal TFR, giocheranno un ruolo cruciale per raggiungere questa soglia.
Questa riforma rappresenta un passo verso un sistema previdenziale più flessibile e sostenibile, in cui il TFR si trasforma da semplice liquidazione a pilastro della sicurezza economica per il futuro. Un cambiamento che promette di ridefinire il concetto stesso di pensionamento in Italia.
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