Assicurazione sanitaria integrativa estesa anche ai supplenti annuali
da sinergie di scuola
Sottoscritta l’ipotesi di CCNI, la FLC CGIL non firma.

Il 20 ottobre si è svolto un incontro tra MIM e organizzazioni sindacali, in cui è stato proposta una nuova ipotesi di CCNI per la definizione dei criteri di accesso al sistema di assistenza integrativa sanitaria per il personale della scuola per estendere la copertura assicurativa anche ai precari con supplenza al 30 giugno e al 31 agosto.
A tal fine sono messe a disposizione ulteriori risorse (15 milioni di euro per gli anni 2026, 2027, 2028, 2029 in aggiunta ai 65 milioni già stanziati) derivanti dai risparmi conseguenti alla riduzione del numero di componenti della commissione dell’esame di Stato, da sette a cinque membri, così come disposto dal D.L. n.127 del 9 settembre 2025.
La posizione della CISL Scuola
Trova in tal modo applicazione l’impegno che l’Amministrazione aveva assunto con i sindacati firmatari nel momento in cui, l’11 agosto scorso, CISL Scuola, SNALS, Gilda e ANIEF avevano sottoscritto l’ipotesi di CCNI che prevedeva l’attivazione per un quadriennio, a partire dal 1° gennaio 2026, di prestazioni di assistenza sanitaria integrativa per il personale della scuola.
Come illustrato al momento della sottoscrizione del primo testo, l’11 agosto scorso, le prestazioni previste dall’accordo, per le quali il Ministero si è fatto assistere da uno dei broker di maggiore rilevanza a livello mondiale (Marsh), si riferiscono sia ai cosiddetti “grandi interventi” (per i quali si registra una bassa frequenza), sia ad altre tipologie di intervento di più alta frequenza.
Nel primo gruppo (bassa frequenza) rientrano gli interventi per patologie oncologiche, cardiologiche, altre gravi patologie, comprese le visite preparatorie e di controllo nei 3 mesi precedenti e nei 3 mesi successivi.
Nel secondo gruppo (alta frequenza) rientreranno le cure dentarie (con una seduta per igiene dentale e una visita), la prevenzione oncologica differenziata per genere, le spese collegate al parto (naturale e cesareo); previsti anche contributi per la non autosufficienza e per una più ampia diagnostica finalizzata alla prevenzione in generale. Nel capitolato, come elementi preferenziali, potranno essere compresi anche l’implantologia e l’eventuale allargamento ad altre prestazioni specialistiche.
La posizione della FLC CGIL
La FLC CGIL ha evidenziato che, sebbene la nuova proposta di accordo del MIM comprenda anche il personale precario tra i destinatari dell’assicurazione sanitaria escluso nella primitiva stesura del CCNI, restano però numerose altre criticità:
- le risorse stanziate, 80 milioni di euro per ciascuno dei prossimi 4 anni, sono insufficienti a garantire una copertura sanitaria adeguata stante la platea dei destinatari molto estesa (oltre 1.200.000 di addetti);
- non c’è chiarezza circa le prestazioni che verranno erogate che potrebbero essere fortemente limitate e circoscritte;
- lo stanziamento si limita solamente ai prossimi 4 anni, senza nessuna garanzia che il servizio venga assicurato anche per il futuro;
- i finanziamenti derivano in massima parte da tagli a risorse già destinate alla scuola: dai risparmi per la riduzione del numero dei componenti le commissioni degli esami di Stato al taglio dei fondi per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole, mettendo in contrapposizione le esigenze di funzionalità delle scuole con il diritto alla salute del personale.
La FLC CGIL pertanto, a queste condizioni, non ritiene ci siano le condizioni per poter sottoscrivere un contratto integrativo nazionale le cui clausole sono ancora molto aleatorie e sono state tutte definite dalla controparte sia per quanto riguarda le finalità che per l’utilizzo delle risorse. Senza contare che le economie realizzate su alcune voci come ad esempio quelle relative agli esami di stato sarebbe stato ragionevole utilizzarle per aumentare i compensi dei docenti impegnati nelle commissioni di esame.
La FLC CGIL rivendica pertanto risorse aggiuntive e una vera negoziazione per definire le forme di welfare contrattuale di cui il personale della scuola avrebbe bisogno.