PCTO addio, arriva il nuovo acronimo FSL

di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola

Formazione Scuola-Lavoro: i percorsi potranno essere finanziati
anche con i fondi PNRR. La struttura dei percorsi.

 

Con i fondi PNRR le scuole italiane stanno strutturando, attraverso precise convenzioni, percorsi volti a qualificare le competenze trasversali e l’orientamento degli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado. Ma adesso, dopo il Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2025, il vecchio PCTO cambierà acronimo e diventerà: FSL ovvero Formazione Scuola-Lavoro.

Struttura dei percorsi

Sono previste modifiche sulla sicurezza degli studenti, per evitare infortuni e decessi di studenti. La struttura dei percorsi non dovrebbe comunque cambiare.

È utile ricordare che la legge di Bilancio 2019 aveva disposto la ridenominazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. L’acronimo di tali percorsi andrà ricordato come PCTO. Con l’ultimo decreto legge votato dal Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2025, oltre al punto centrale della riforma degli esami di maturità a partire dall’anno scolastico 2025/2026, il decreto disciplina anche i passaggi tra indirizzi di studio, più flessibili nel primo biennio, mentre dal terzo anno sarà necessario un esame integrativo da sostenere in un’unica sessione prima dell’avvio delle lezioni. Si ridefinisce, inoltre, il ruolo dei percorsi scuola-lavoro, con l’obiettivo di dare a queste esperienze una chiara identità educativa e una solida funzione formativa.

La struttura dei percorsi resterà invariata, quindi, come già previsto ai sensi dell’articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, n. 145, resta fermo il vincolo del monte ore minimo di 90 ore nel triennio finale per i licei, 150 per gli istituti tecnici e 210 per gli istituti professionali.

Tutor scolastico non ha obblighi di vigilanza

Anche se il tutor scolastico è una figura obbligatoria per legge, ai fini del regolare svolgimento del percorso di Formazione Scuola-Lavoro, la sua nomina è su base volontaria e tra i compiti da svolgere non rientra l’accompagnamento degli studenti in azienda o presso la struttura convenzionata allo svolgimento del percorso formativo.

Quindi deve essere chiaro che il tutor scolastico del FSL non ha obblighi di accompagnare gli studenti e nemmeno di vigilanza durante le attività.

I compiti riservati al ruolo di Tutor interno dei percorsi della Formazione Scuola-Lavoro sono di carattere gestionale e non di carattere operativo con gli aspetti tipicamente didattici e di insegnamento. Il tutor interno gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l’esperienza di alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno, monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse, valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente. Infine il tutor interno deve informare gli organi scolastici preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) ed aggiornare il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell’eventuale riallineamento della classe, deve anche assistere il Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

Orientamento non compare nell’acronimo

Il Consiglio dei Ministri manda in pensione il vecchio PCTO, voluto fortemente dal Movimento Cinque Stelle, quando per la prima volta sale a Palazzo Chigi Giuseppe Conte e con l’acronimo PCTO sostituisce l’acronimo ASL, ovvero l’Alternanza Scuola Lavoro proposta nella legge 107/2015. Adesso arriva l’acronimo FSL, ma quello che salta all’occhio è l’esclusione della lettera “O” che sta per Orientamento. Bisognerà leggere con attenzione il decreto legge che arriverà presto in Gazzetta Ufficiale, proprio per comprendere se l’orientamento farà ancora parte della formazione Scuola-Lavoro o, se altrimenti, per l’orientamento ci saranno percorsi scollegati e autonomi da quelli previsti per formare gli studenti al lavoro.

 

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