Calo demografico: docenti itineranti e school point
di Reginaldo Palermo , La Tecnica della scuola
Lo prevede uno studio dell’Indire.
Nei prossimi due decenni, la transizione demografica costringerà la scuola e compiere una evoluzione strutturale significativa: lo sottolineano i ricercatori dell’Indire nella pubblicazione “Anticipare per governare il cambiamento. Il Sistema di Istruzione e Formazione di fronte alle sfide del cambiamento generazionale” a cui abbiamo già fatto cenno.
I ricercatori Indire hanno qualche idea concreta: “Di fronte alla riduzione del numero degli studenti e al crescente rischio di marginalizzazione e dispersione scolastica, i modelli organizzativi tradizionali mostrano già oggi evidenti limiti. è possibile oggi pensare ad una scuola che cercherà di rispondere a una logica di servizio distribuito tra più Comuni, superando il concetto di ‘scuola edificio’ isolata per dare vita a una rete educativa estesa e interconnessa”0.
E non solo: “I presìdi scolastici (le sedi fisiche) potranno ripensarsi come centri civici e laboratori di comunità, ovvero hub multifunzionali aperti alla comunità che offriranno spazi modulari per laboratori, luoghi di collaborazione pubblico-privato, servizi di supporto personalizzato (per l’apprendimento, l’orientamento, e il benessere), punti per il riconoscimento delle competenze (anche non formali e per adulti), spazi per attività extrascolastiche e servizi di benessere/salute”.
Secondo questa prospettiva, la rete scolastica del futuro si configurerà come un ecosistema educativo in cui le sedi fisiche si specializzeranno: ci saranno hub disciplinari/laboratoriali, centri metodi/innovazione, punti riconoscimento competenze, spazi intergenerazionali.
“La visione – sostengono i ricercatori – si allinea con le Indicazioni Nazionali del MIM (2025) che promuovono una scuola comunità educante, aperta al territorio, capace di tessere reti e valorizzare la partecipazione degli anziani come tutor”.
Ci saranno docenti core e itineranti: i “docenti core” potrebbero avere assegnazioni stabili presso le scuole polo o gli school point, garantendo la continuità didattica e curricolare. I docenti itineranti, specialisti disciplinari o metodologici, opereranno su più sedi (in presenza o a distanza), coprendo i bisogni educativi specifici e supportando i percorsi modulari e le attività di laboratorio.
Il sistema funzionerà anche con i “tutor di prossimità”, figure professionali con competenze certificate per il supporto didattico, l’innovazione metodologica e la facilitazione dell’apprendimento nei contesti multiciclo e minigrade.
La governance della scuola includerà attivamente (e probabilmente in modo paritario) soggetti pubblici e privati: università, fondazioni, imprese, cooperative e startup educative, consolideranno le alleanze già attive sul territorio e si svilupperanno nuove sinergie funzionali al mantenimento e al potenziamento dei servizi educativi e sociali.
Non sappiamo se questa “narrazione” reggerà alla prova dei fatti e se davvero si realizzerà, ma certamente il sistema scolastico italiano dovrà trovare una soluzione ai problemi del calo demografico che sono sempre più evidenti.